CRIMINE ABORTO

 

Il testo che segue è tratto dall'enciclopedia ATLANTICA...

Aborto. Med. - Nella Donna è l'interruzione della gravidanza prima del 180° giorno. Può essere spontaneo o provocato.

Aborto spontaneo.

Ha cause diverse che possono essere materne o fetali. Le prime contemplano diverse malattie generali e locali dell'apparato genitale, che agiscono sul corso della gestazione. Quelle fetali sono quasi esclusivamente date da malattie degli annessi.

Aborto procurato. Avviene quando si interrompe artificialmente la gravidanza; deve essere praticato in cliniche attrezzate.

Religione.

La chiesa Cristiana, ha sempre considerato l'aborto procurato una pratica illecita. La teologia e la morale Cattolica giudicano l'aborto come un autentico omicidio anche quando questo è il solo mezzo per salvare la vita della madre.

Diritto.

Nel 1973 viene presentato in Italia il primo disegno di legge per la depenalizzazione dell'aborto, che riconosce il principio dell'autodeterminazione della donna. Nel Febbraio di due anni dopo viene dichiarata l'incostituzionalità dell'articolo 546 del codice penale che vietava l'aborto anche nel caso in cui la continuazione della gravidanza avesse implicato danno alla salute fisica e psichica della donna. Dopo un lungo e contrastato iter parlamentare, il parlamento approvò, nel Maggio 1978 la legge 194 intitolata "Norme per la tutela sociale della maternità e sull' interruzione volontaria della gravidanza".

La soluzione Italiana, formula di compromesso ottenuta dopo un attento esame, da parte degli organi competenti, delle legislazioni vigenti negli altri paesi Europei, sancisce l'autodeterminazione della donna ad interrompere la gravidanza entro i primi novanta giorni dal concepimento.

La legge stabilisce che ha diritto ad abortire la donna che "(...) accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche o sociali o familiari, o alle circostanze, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o in previsione di anomalie o malformazioni del concepito".

Tenendo conto di tutto ciò, la donna che intende interrompere la gravidanza, deve rivolgersi a un consultorio pubblico o ad una struttura socio-sanitaria locale o a un medico di fiducia, ai quali spetta il compito di stabilire, mediante un colloquio con la donna, se sussistano le condizioni previste dalla legge e, in caso affermativo alla gestante è rilasciato un certificato attestante l'urgenza dell'aborto.

Decorsi sette giorni dall'incontro, la donna potrà chiedere l'immediato ricovero in un ospedale pubblico.

In caso di minore età, è richiesta l'autorizzazione di chi esercita la patria potestà o eventualmente quella di un pretore in veste di giudice tutelare, al quale la ragazza può rivolgersi mediante il consultorio.

Dopo i primi novanta giorni dal concepimento, la legge stabilisce che l'interruzione della gravidanza debba essere subordinata alla presenza di possibili anomalie o malformazioni del nascituro e a gravi rischi per la vita della gestante. Coinvolgendo l'aborto una profonda problematica morale e religiosa, al personale sanitario è riconosciuta la facoltà di sollevare obiezioni di coscienza e non praticare l'aborto, salvo nel caso in cui la mancata esecuzione dell'intervento comporti un grave rischio per la vita della donna. Questa possibilità, sancita dalla legge, ha suscitato numerose polemiche, in quanto è stata da molti interpretata come lesiva del principio di autodeterminazione della donna.

Nel Maggio 1981, la legislazione sull'aborto è stata sottoposta a referendum abrogativo, ma i risultati del voto popolare hanno confermato la validità della legge 194.

IMMAGINI DELLO STERMINIO LEGALIZZATO

Altre immagini e altri interessanti documenti possono essere trovati nel sito http://web.tiscali.it/prolife/  esclusivamente dedicato al tema aborto e contro le minacce alla vita


Ci scusiamo con i visitatori del sito che possono "risentirsi" per le immagini forti, sono state inserite per mostrare quale immondo crimine sia l'aborto...

Una Nazione che uccide i propri figli non è degna di essere definita CIVILE! Con quale diritto i politicanti e i giornalisti da strapazzo affermano che l'Italia è un "paese civile"?

Invece di cercare la barbaria solo nei paesi del terzo mondo c'è da togliere di mezzo quella che esiste nell'"occidente civilizzato"!


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