IL TESTER SUL CAMPER 

            Prima di tutto non lasciamoci spaventare dalla parola TESTER. Anche a noi camperisti questo strumento, principe nel campo elettronico, può dare un valido aiuto in moltissime occasioni per:

            -        Trovare un contatto ossidato

-        Vedere se arriva la 220V dall’allacciamento del campeggio

-        Risalire ad un cortocircuito

-        Rintracciare un filo interrotto

-        Controllare la carica delle batterie e delle pile

-        ecc. ecc.

potrei fare un elenco lungo qualche pagina ma leggo già nei vostri pensieri ‘basta capirci qualcosa e saperlo usare!’

Oggi con 10 massimo 15 € si possono trovare nei vari ‘mercatoni’ tester digitali (con i numeri, gli altri con lo strumento a lancetta, sono denominati analogici) con prestazioni e precisione più che sufficienti per uso camperistico. 

Gli strumenti digitali rispetto agli analogici offrono infatti una maggior resistenza meccanica agli urti e alle vibrazioni, sono più semplici da usare (quasi sempre perdonano gli errori!) e da leggere perché ci indicano direttamente il valore della misura ed, infine, garantiscono una maggior precisione. Il tutto ad un costo, oggi,  decisamente inferiore a quello dei corrispondenti analogici di pari prestazioni.

Le misure fondamentali che si fanno con il tester sono essenzialmente tre: 

1.      tensione. Possiamo controllare il livello di carica delle batterie del nostro camper con una precisione di gran lunga superiore a quella indicata dai LED della centralina (molti mezzi comunque hanno già il voltmetro), vedere se arriva abbastanza tensione ad una lampadina, trovare velocemente un fusibile bruciato, ecc. L’unità di misura è il Volt (V)

2.      corrente. Ci permette di conoscere velocemente al consumo di un apparecchio (es. la TV) o di una semplice lampadina e, di conseguenza, risalire con buona precisione  all’autonomia residua (ho conosciuto gente angosciata che leggeva a lume di candela per paura di restare senza energia!), ecc. L’unità di misura è l’Ampère (A)

3.      resistenza. Utile per capire se una lampadina che non si accende si è veramente bruciata o semplicemente si è allentato un contatto nel portalampada, se un trasformatore che non fa il proprio dovere è bruciato o è bruciato il fusibile di protezione, ecc. L’unità di misura è l’Ohm (Ω)

Un’altra misura che conosciamo è la potenza, l’unità di misura è il Watt (W). Il tester non ce la indica direttamente ma la possiamo ricavare con una semplice operazione, conoscendo almeno due delle altre misure.

Così, tanto per completare il discorso e per chi ne vuole saperne di più, possiamo indicare il rapporto tra le misure sopra descritte:

Ω = V / A           A = V / Ω         V = A * Ω        W = A * V

Una regola da rispettare sempre quando si effettua una misura col tester è quella di controllare bene l’impostazione dello strumento prima di collegare i puntali, specialmente quando si effettuano misure di corrente. Misurare la tensione della batteria con lo spinotto rosso inserito nella boccola degli A potrebbe provocare la distruzione immediata del tester! (L’unico errore che non viene perdonato!!!) 

Prima di iniziare ad esaminare l’uso pratico del tester bisogna imparare un semplice concetto: il FONDOSCALA

 

    Poiché il tester può visualizzare al massimo il numero 1999 (Il punto che si vede in figura rappresenta la virgola) bisogna posizionare il commutatore su una portata (fondoscala) superiore alla lettura che intendiamo eseguire. Nel caso in figura il tester è predisposto per leggere una resistenza (Ω) del valore massimo di 2K (K è il moltiplicatore per 1000, lo usiamo quotidianamente per definire ad esempio il Kilogrammo, ovvero 1000 grammi o, per stare più in argomento, i Kw/h della bolletta elettrica).

    Facciamo un esempio. Se vogliamo misurare la tensione della batteria, che normalmente è compresa tra i 12 e i 13,5 V, dovremo ruotare il commutatore su 20 V DC, infatti 12 è compreso nell’intervallo 0 – 20, mentre per leggere la tensione di una pila da 1,5 V godremo di una maggior precisione di lettura spostando il commutatore su 2 V fondoscala. Vedremo comunque di volta in volta l’utilizzo del commutatore di portata.

    Nella quasi totalità i tester digitali hanno 3 o 4 boccole per l’inserimento dei puntali (si chiamano così i fili, uno rosso e l’altro nero che sono a corredo dell’apparecchio). Per convenzione si usa il filo nero per i collegamenti al negativo (per capirci la carrozzeria del camper) e quello rosso per il positivo (ad esempio il polo + della batteria).

    Il puntale nero va sempre inserito della boccola nera contrassegnata COM (comune), mentre il puntale rosso deve essere inserito in una delle altre boccole a seconda della misura che si intende effettuare: si utilizza la boccola rossa contrassegnata V-Ω per misurare le tensioni e le resistenze, la boccola contrassegnata con A per le correnti inferiori a 2 A e quella contrassegnata con 10A per quelle superiori a 2 A. Comunque uno dei vantaggi del tester digitale è quello che se anche invertiamo i puntali non succede nulla; semplicemente vedremo sul display un segno – che indica una misura in negativo (lo stesso errore commesso con un tester analogico poteva significare la rottura dello strumento).

    Un’ultima annotazione necessaria per evitare un uso improprio dello strumento è la seguente: quando si eseguono misure di tensione o corrente su dispositivi alimentati dalla batteria (corrente continua) bisogna usare le portate DCV o DCA mentre se vogliamo controllare la rete elettrica o l’uscita di un trasformatore (corrente alternata) dobbiamo usare le portate ACV o ACA.

Adesso proviamo a fare qualche misura.

Per prima cosa controlliamo la tensione della batteria del camper:

1.      accendiamo il tester

2.      infiliamo lo spinotto nero nella boccola COM e lo spinotto rosso nella boccola V

3.      giriamo il commutatore posizionandolo sulla portata 20 del settore DCV

4.      tocchiamo con il puntale nero il polo – della batteria o, più semplicemente un punto metallico del camper (attenzione che non sia ricoperto di vernice)

5.      tocchiamo con il puntale rosso il polo + della batteria

6.      se quest’ultima è in buone condizioni leggeremo un valore di 12.50 V circa

valori superiori (a motore acceso) indicano che la batteria è in carica, mentre valori inferiori agli 11 volt possono indicare un eccesso di consumo e che quindi, in assenza di  fonti di energia, è giunta l’ora di andare a fare…..un giretto per la ricarica.

Seconda misura. Controlliamo l’assorbimento effettivo di quella lampadina che non osiamo mai tenere accesa per paura di consumare troppo:

1.      accendiamo il tester

2.      infiliamo lo spinotto nero nella boccola COM e lo spinotto rosso nella boccola A

3.      giriamo il commutatore posizionandolo sulla portata 2 A del settore DCA

4.      accendiamo solo la lampadina da misurare (controllare che tutte le altre utenze siano spente)

5.      spegniamo il quadro della centralina e togliamo il fusibile che protegge le plafoniere (dove trovarlo?….dipende ovviamente dal tipo di centralina) (vedi anche la scheda "Probe amperometrico")

6.      riaccendiamo il quadro (la lampadina in misura che avevamo lasciata accesa non si deve illuminare)

7.      tocchiamo con i puntali rispettivamente i due contatti dello zoccolo dove era inserito il fusibile

la lampadina si deve illuminare e sul tester possiamo leggere l’assorbimento in Ampère (una lampadina da 12 W dovrebbe dare una lettura di 1,00 A circa). Se la lettura è 1 sulla sinistra del display significa che l’assorbimento è superiore al fondoscala di 2 A, bisogna quindi spostare lo spinotto dalla boccola nera A a quella 10A e ripetere la misura.

E’ bene precisare che la lettura che abbiamo fatto è riferita ad un arco di tempo di un’ora, ovvero indica gli Ampère che la batteria deve erogare se lasciamo la lampadina accesa per un’ora (se la misura è inferiore a 1 A viene letta in milliampère: 1000 milliampère = 1 A) 

Se vogliamo conoscere l’energia consumata dalla nostra lampadina dobbiamo fare una semplice operazione.

Ipotizziamo che la misura della tensione della batteria sia di 12,63V e che l’assorbimento della lampadina  sia di 1,230 A. Il consumo di energia in Watt si otterrà moltiplicando i V * gli A ovvero:

12,63 * 1,230 =  15,53 Watt consumati per ogni ora di accensione

 

Con lo stesso procedimento sopra descritto possiamo misurare l’assorbimento di tutte le utenze del camper (luci, pompe, TV, ecc.) e, sommando semplicemente gli ampère rilevati sapremo esattamente quanto abbiamo consumiamo all’ora. Sottraendo il risultato al valore nominale della batteria, normalmente da 80~100 A/h (h, in inglese, sta per hour, ovvero ora),  possiamo risalire a quanto ci resta….a disposizione nella batteria.

Facciamo il solito esempio:

-        la televisione a colori è rimasta accesa per 3 ore (10,8 A circa)

-        la pompa ha funzionato per complessivi 10 minuti durante il lavaggio piatti (1,2 A circa)

-        Abbiamo lasciata accesa la plafoniera a basso consumo per 3 ore e lo spot sopra il lavello per 30 minuti. (complessivamente 4 A circa)

 Consumo totale =  10,8 + 1,2 + 4 = 16 A (pari a W  200 circa)

 Se la batteria da 100 Ah era completamente carica (in realtà lo è solo raramente!) ne abbiamo ancora 84 (teorici) a disposizione prima di rimanere completamente al…buio. Ho detto teorici in quanto non possiamo ‘svuotare’ completamente la batteria perché oltre una certa scarica diminuisce anche la tensione e le cose cominciano a…complicarsi. Ma questo è un  altro argomento. 

Procediamo con le misure. Abbiamo dei dubbi su una lampadina a incandescenza (cioè non al neon) che non si accende. Come fare per controllarla?

1.     accendiamo il tester

2.  infiliamo lo spinotto nero nella boccola COM e lo spinotto rosso nella boccola V-Ω

3.  giriamo il commutatore posizionandolo sulla portata 2K del settore Ω (il display del tester deve indicare un 1   sulla sinistra). Controlliamo che tutto sia OK toccando i puntali fra di loro e controlliamo che lo strumento indichi 000.

4.  tocchiamo con un puntale il laterale dello zoccolo della lampadina e con l’altro il punto centrale del fondo dello zoccolo

5.  se il display indica un numero qualsiasi la lampadina è buona, se invece non indica niente (resta sull’1 che vuol dire resistenza infinita) la lampadina è bruciata e deve essere sostituita.

Con lo stesso sistema possiamo controllare, ad esempio, un fusibile (dopo averlo estratto dalla contattiera) ed in questo caso, toccando i due contatti dello stesso, vedremo il display indicare 000 se il fusibile è ‘buono’, oppure la candeletta del frigorifero (spegnere prima l’interruttore), ecc.

    Vale sempre la stessa regola: se il collegamento è interrotto lo strumento indica un resistenza infinita (1. sulla sinistra del display) altrimenti ci dice qual’è il valore della resistenza che, sul camper, è spesso espresso in valori bassi. 

    Ci resta ancora un tipo di misura da fare: le tensioni alternate. In questo caso, specie se misuriamo la 220V, bisogna stare attenti per evitare di prendere qualche scossa poco piacevole:

1.      accendiamo il tester

2.      infiliamo lo spinotto nero nella boccola COM e lo spinotto rosso nella boccola  V

3.      giriamo il commutatore posizionandolo sulla portata 1000 del settore ACV

4.      infiliamo i puntali nei ‘buchi’ della presa di corrente dove sono collegati i fili blu e marrone, ovvero neutro e fase. Trattandosi di misura in alternata  il colore dei puntali è indifferente (Vedi disegno)

                                                                                                    

Neutro

Conduttore di terra

Fase

 

   

       5.      leggiamo sullo strumento la tensione (dovrebbe essere di 220 V circa)

     Con lo stesso sistema possiamo controllare la tensione d’uscita dell’inverter (ovviamente se è in dotazione a bordo e dopo averlo acceso!!), se arriva la 220V alla candeletta del frigo, ecc.