HyperArchitettura

Nel libro si analizza i passaggio dall’età industriale all’età dell’elettronica ,manifesto di questo passaggio è rappresentato dal Centro Pompidou di Rogers e Piano ,la prima  struttura aperta dedicata ai nuovi media . Il libro è articolato in cinque parti nelle quali si delineano i tratti fondamentali del nuovo modo di fare architettura e si cerca di indagare sul come sia avvenuto questo cambiamento e chi abbia contribuito alla formulazione di nuovi principi e regole. L’età dell’elettronica è rappresentata da  edifici nei quali si affermano i principi dell’immaterialità, sensorialità e multimedialità :Koolhaas  nel ZKM considerato dall’autore come un eletronic Bauhaus, progetta un organismo complesso fondato sull’interazione tra le diverse attività interne e fra queste e il  mondo esterno, esprime così i concetti della civiltà elettronica. Ito si muove verso la ricerca di una semplicità quasi assoluta “una nuova semplicità che crede che la complessità non si possa più esprimere  in termini geometrici ,o per essere più esatti,che la complessità geometrica e le sue deformazioni abbiano cessato di essere risposte pertinenti dell’espressione architettonica”.La mia dice Ito “ è l’antitesi dell’architettura monumentale ,degli edifici che vogliono vivere per l’eternità”. In tutti i suoi progetti cerca di rafforzare i principi del nuovo modo di fare architettura e attraverso l’uso delle nuove tecnologie riesce sempre più ad affermare i suoi ideali ,afferma l’importanza della pelle:cioè di un epidermide sensibile che riveste gli edifici e permette di far interagire l’ambiente domestico con lo spazio urbano ,assorbendo all’interno ,luci suoni ,flussi e restituendo all’esterno immagini e tensioni vitali. In entrambi vi è una nuova ricerca di rapporto tra architettura e natura. 

L’autore esalta il concetto dell’elettronica che è il filo conduttore dei progetti che descrive nel libro. Grazie al  computer e all’informatica è possibile oggi  realizzare architetture che sarebbero praticamente impossibili da controllare.  

Tre sono le parole chiave dell’elettonica : proiezione , mutazione, simulazione.  

Proiezione come strumento del computer ;questo concetto si va affermando attraverso l’analisi delle opere di Duchamp ,Verdussen e le prime opere di Eisenman.

  Mutazione come fine  del computer . Marshall McLuhan sosteneva che il computer avrebbe prodotto mutamenti di proporzioni,di ritmo o di schemi nei rapporti umani . Avrebbe in altre parole  cambiato il modo in cui pensiamo il linguaggio in cui abitiamo. E come la società industriale si è trasformata in una gigantesca macchina ,la società informatica sarà simile a un complesso sistema nervoso ,pronto a captare  dati dall’esterno e trasmetterli per rielaborali.    Jencks e Eisenman percepiscono tre aspetti nodali alla base della nuova architettura: un architettura segnata dalla scrittura elettronica ;una architettura integrata con la natura;una architettura che trasmette informazioni.  

Simulazione come prodotto della mutazione  Attraverso la descrizione del pensiero di Wittgenstein ,Eco, Arakawa,  Cicerone,Jung l’autore dimostra che la mente ricorre  a metafore spaziali  per visualizzare le proprie strutture concettuali. E arriva al concetto di spazio virtuale inteso come la trasformazione del pensiero in spazio architettonico.

  L’autore conclude che” per  il futuro ,il computer permette e promette  nuove esperienze  nel campo della virtualizzazione ,che della mutazione ,è il destino”.Si apriranno così nuovi linguaggi architettonici. Le parole dell’autore  rappresentano il punto di partenza di quello che è oggi il progresso tecnologico in architettura e rappresenta la storia di una età che è appunto quella dell’elettronica. Ancora oggi il nuovo modo di concepire l’architettura non si è inserito del tutto nello stile di vita moderno .