HANNO REALIZZATO IL SITO:   

EFISIO RAFFAELE PISTIS (FORMATORE), ANTONIO CHESSA, SALVATORE MASIA, ROBERTA PITTALIS, CHIARA SANNA, ALESSIA SPADA, ILARIA SPADA, GIORGIO PITTALIS, GIUSEPPE PITTALIS, MARIA GRAZIA PITTALIS, SALVATORE PITTTALIS

 

Viabilità: distanza da Cagliari km 182; distanza da
Sassari: km 44.
Al km 177 della S.S. 131: bivio per Thiesi sulla S.S. 131
bis e successivamente, dopo 3 km, bivio a sinistra per
Cheremule
Festività: 20 Gennaio: S. Sebastiano 
13 Giugno: S. Antonio da Padova - 30 Novembre: S. Andrea.
Informazioni: Comune tei. 079889010 - fax. 079889365

 

II paese di Cheremule, poco lontano dall'abitato di Thiesi, è situato alle falde del Monte Cuccumddu (m. 676 s.l.m.), antico cono vulcanico del quaternario profondamente segnato da una cava per l'estrazione della pomice, in uso fino a pochi anni or sono. E' sovrastato da una rigogliosa pineta, ed ha origini medievali. Il centro storico è rimasto pressoché intatto fino agli anni '60 e si raggruppa intorno alla cinquecentesca chiesa parrocchiale di San Gabriele Arcangelo, recentemente restaurata, e annovera alcuni edifici di chiara fattura ottocentesca. Il territorio comunale si estende principalmente verso la Valle dei Nuraghi, con un sistema collinare costituito da tavolati calcarei; il paesaggio è segnato dalla presenza assai cospicua di boschi di lecci e da numerose "pinnette", piccole costruzioni circolari in pietra a secco e copertura a cupola, caratteristiche delle zone
abitate da pastori. La zona è particolarmente ricca di acque sorgive, tra le quali è nota la fonte di Nuraghe. Il territorio di Cheremule è anche assai ricco di testimonianze archeologiche che confermano una presenza insediativa costante a partire dal periodo neolitico (4500- 2500 a.C.) e documentata fino al medioevo. Oltre ai numerosi nuraghi ancora visibili, è particolarmente significativa la presenza di necropoli del periodo neo-eneolitico, costituite da importanti gruppi di domus de janas.
Sotto questo aspetto il sito più importante è quello di Museddu, dove si può visitare la "Tomba Branca", riutilizzata in epoca medievale, come dimostrano le incisioni antropomorfe visibili sul lato destro dell'anticella. Un'altra domus assai significativa è la cosiddetta "Tomba della Cava", anch'essa caratterizzata dalla presenza di incisioni ai lati dell'ingresso, localizzata in un'area dalla
quale veniva estratto del materiale calcareo e risulta si producesse dell'ottimo vino fin dall'epoca romana.