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raccolta
sviluppo economico |
indice delle selezioni |
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le citazioni
riportate sono |
ricavate da articoli
forniti |
per email (La
Provincia) |
o provenienti
dai siti |
internet dei
quotidiani citati |
(Il Messaggero e Il
Tempo) |
ci dispiace
l'assenza |
di Ciociaria Oggi |
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dalla
Camera di Commercio |
gli articoli
citati sono dei quotidiani del 10 marzo 2002 |
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IL TEMPO |
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GENNAIO 2002, subito dopo ... |
*...*...* di FEDERICA BRACAGLIA |
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GENNAIO 2002, subito dopo l’inizio
dell’anno, la Camera di Commercio rese noti i
risultati di un’indagine condotta nel dicembre
passato, sugli effetti negativi per le imprese
ciociare, derivanti dalla crisi internazionale
iniziata con l’attentato dell’11 settembre negli Usa
e sfociato nella guerra in Afghanistan.
In febbraio, l’indagine è stata ripetuta sullo
stesso campione di imprese per verificare
l’evolversi della situazione. I risultati raccolti
inducono a moderato ottimismo. I dati della prima
indagine: nel dicembre 2001 la crisi aveva avuto
effetti negativi con ridimensionamento dei progetti
d’investimento (28,1%) delle imprese e riflessi
negativi sulle vendite sino al 37,5%; pesante
(22,2%) nei programmi occupazionali. Pigliacelli,
sottolineava, tra i fattori positivi, che «la crisi
internazionale aveva influito più sugli aspetti
congiunturali (vendite in Italia e all’Estero) e
meno su quelli strutturali (investimenti, programmi
occupazionali) e che la collocazione periferica di
Frosinone aveva reso meno drammatici i dati della
situazione, rispetto ad altre zone della Penisola
più sviluppate e integrate nel sistema economico
globale. «Tuttavia - aveva sottolineato il
presidente Pigliacelli - i risultati dell’indagine
fornivano un quadro piuttosto preoccupante, tenuto
conto che anche la provincia di Frosinone ha forti
elementi di interconnessione tra la dimensione
locale e quella globale dei mercati e che le
maggiori preoccupazioni venivano create dai riflessi
negativi su attività dirette verso l’Estero, alla
luce del peso piuttosto consistente che assumono le
esportazioni per l’economia locale». Sottolineava la
necessità di avviare nuovi interventi a favore
dell’economia locale, per il sostegno della domanda,
dell’occupazione e per dare alle imprese maggiore
competitività.
A due mesi di distanza, i nuovi dati elaborati
dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio,
risultano molto più confortanti. Le imprese che
ritengono ancora di dover ridimensionare i propri
progetti di investimento sono scese dal 28,1%
all’11,5%, mentre l’88,5% delle imprese mantiene
immutati i propri progetti. Il calo delle vendite
non coinvolge più il 37,5% delle imprese, ma solo il
19,2% e gli effetti negativi sulle vendite
all’Estero hanno guadagnato più di 16 punti
percentuali, così come chi prevede un peggioramento
di affari e vendite, si è dimezzato. Occupazione? Il
discorso cambia dal 28,1% si schizza al 40% delle
imprese che sono per un rinvio delle assunzioni
programmate. Pigliacelli è soddisfatto per il
dinamismo, il coraggio e la forza di volontà degli
imprenditori ciociari che per fatturato,
investimenti e vendite hanno superato la fase
congiunturale; non per le assunzioni legate a
problemi strutturali su cui si impone la necessità
urgente di un forte intervento delle istituzioni.
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