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Ambiente: i
rifiuti |
gli articoli
citati sono dei quotidiani del 17 gennaio |
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IL TEMPO |
17 gennaio 2002 |
CONFERENZA DEI SERVIZI |
Discarica, è possibile un secondo rinvio |
*...*...* di
Luciano Renna |
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SINDACI di Giuliano di Roma, Villa
Santo Stefano, Prossedi, Roccasecca dei Volsci,
presidente della XXI Comunità Montana, Maselli per
la Provincia di Latina e De Marco dell’Ambito
Territoriale Ottimale 4 (Ato) della zona pontina si
sono incontrati per esprimere «vivo dissenso sul
procedimento approvato dalla Regione Lazio circa i
metodi di individuazione dei siti di discarica, in
particolar modo quello di Valcatora ritenuto
assolutamente inidoneo per le motivazioni». Dicono
di illegittimità per motivi formali e per carenze
procedurali. In pratica l’iter seguito dalla
Provincia viene ritenuto «assolutamente singolare.
Non ha alcun riferimento alle procedure di legge,
non risponde ad alcun criterio di esaustività di
valutazione, nè di scientificità del metodo, è
carente sotto il profilo della imparzialità nel
rapporto con interessi privati e presenta evidenti
elementi di carenza nella tutela degli interessi
collettivi e delle terze parti coinvolte». Giuseppe
Maselli ricorda quindi come la zona di Valcatora sia
ricca di acque sorgive, che esistono un lago
sotterraneo di notevoli dimensioni, la Grotta degli
Ausi». Sul problema, in vista del bis della
Conferenza dei servizi da tenere oggi a Roma,
intervengono anche Giuliano Antonetti (An) e Umberto
Morini di Legambiente per sostenere che la scelta
operata su Valcatora non è accettabile anche perché
in assenza del Piano regionale dei rifiuti, la legge
non consente l’attivazione di nuove discariche.
Nuovo rinvio della Conferenza dei servizi? O che
altro? |
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Il
Messaggero |
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17
gennaio 2002 |
S. Vittore - Dopo il via libera del Consiglio
regionale, il termocombustore pronto ad entrare in
funzione |
«Inceneritore al via in primavera» |
L’amministratore delegato della Eall: l’impianto non
inquina l’aria |
di DOMENICO TORTOLANO |
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«Le emissioni
nell'atmosfera saranno controllate 24 ore su 24 con
dati che saranno resi noti a tutti in base al
protocollo d'intesa che sarà firmato con l'Asl, la
regione e la provincia». Lo afferma l'amministratore
delegato Lamberto Custodi della società Eall di
Orvieto che ha realizzato a San Vittore del Lazio il
termocombustore che l'altro ieri ha avuto il via
libera dal consiglio regionale del Lazio
all'attivazione dopo una serie di rinvii per i
ricorsi degli ambientalisti. «L'impianto - spiega- è
stato costruito secondo le leggi europee in materia
ambientale e non potrà nuocere agli abitanti dei
territori circostanti. Noi siamo pronti per l'avvio
della struttura che potrà risolvere in via
definitiva i problemi dello smaltimento dei rifiuti
in provincia. La decisione della regione Lazio mi è
sembrata adeguata ed idonea alle esigenze del
territorio». Il termocombustore, costato 60 miliardi
di lire, dopo un periodo di rodaggio, è ora nella
fase cosiddetta di conservazione ma pronto a
bruciare il cosiddetto "cdr", il combustibile
derivato dallo smaltimento dei rifiuti che avviene
nell'impianto di Colfelice che ricicla la spazzatura
dei comuni ciociari. «Non appena- aggiunge Lamberto
Custodi- riceveremo la delibera consiliare saranno
stabiliti i tempi di avvio e le prove da
effettuare». I motori potrebbero essere avviati
entro marzo bruciando subito 200 tonnellate di cdr
al giorno derivate dalle 500 tonnellate di rifiuti
che vengono depositate dai camion nella struttura di
Colfelice. A sua volta il termocombustore produrrà
10 Mw elettrici all'anno che saranno rivenduti all'Enel
o ad altre aziende del settore. Secondo la delibera
del consiglio regionale dovranno essere effettuate
la valutazione d'impatto ambientale e la
certificazione delle emissioni in atmosfera. Hanno
votato a favore 33 consiglieri regionali sia della
maggioranza di centrodestra che del centrosinistra
mentre contro Bonadonna e Rea di Rifondazione
comunista e il verde Bonelli. Dopo il varo da parte
della Regione dell'impianto di san Vittore del Lazio
gli ambientalisti e il comitato di protesta hanno
subito annunciato un nuovo ricorso al Tar ma anche
una eventuale denuncia penale nei confronti dei 33
consiglieri regionali che hanno votato a favore
della delibera. «I legali - afferma Francesco
Giangrande alla Uil- stanno esaminando l'eventualità
di ricorrere a tutti i livelli contro tale delibera
che è illegittima in presenza di una sentenza del
Consiglio di Stato che ha accolto le nostre
richieste. L'impianto non ha le autorizzazioni
necessarie». L'amministratore delegato della Eall,
Lamberto Custodi, ci tiene, invece, a sottolineare
che al di là delle motivazioni politiche dei
ricorrenti il termocombustore è stato costruito per
risolvere i problemi dell'ambiente. «Le procedure
seguite- osserva- sono regolari e compatibili con le
leggi nazionali ed europee e mi meraviglia il fatto
che il comitato di protesta continui ad attaccarsi
alle autorizzazioni che ci sono tutte. Gli
ambientalisti fomentano paure nella gente per rischi
inesistenti. Con l'avvio dell'impianto il costo
della raccolta e dello smaltimento della spazzatura
sicuramente sarà ridotto per i comuni e per gli
utenti». Ora a completare il ciclo manca la
discarica definitiva per i sovvalli che fino al 28
febbraio potranno essere depositati ancora nel sito
di via le Lame. |
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