servizi:
approvvigionamento idrico |
gli articoli
citati sono dei quotidiani del 9 maggio 2002 |
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Il
Messaggero |
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Emergenza per l’estate nonostante le piogge di
questi giorni. Situazione già critica in molti
centri. |
Poca acqua, allarme del prefetto |
Circolare ai sindaci e ai responsabili degli
acquedotti: evitare gli sprechi |
di ANTONIO MARIOZZI |
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La siccità e la carenza d'acqua fanno
paura in provincia di Frosinone, dove si annuncia
un'estate all'insegna della "Grande Sete". Le
sorgenti degli enti che gestiscono il servizio
idrico sono già in calo ed è dunque allarme per
quello che potrà accadere nei prossimi mesi in gran
parte della Ciociaria. E adesso sull'annunciata
emergenza interviene il prefetto Aurelio Cozzani,
che con una circolare ha chiesto «un uso razionale e
attento» del prezioso liquido. In realtà la
situazione non fa prevedere nulla di buono,
nonostante la pioggia di questi giorni: le fonti a
disposizioni non riescono più a soddisfare tutte le
esigenze e durante la bella stagione non mancheranno
problemi e disagi.
Il Consorzio del Simbrivio (che fornisce il
flusso idrico a otto comuni del nord Ciociaria, più
al consorzio Asi e anche agli Aurunci per la parte
necessaria a soddisfare il fabbisogno di Arpino,
Isola Liri e Ceprano) ha già ridotto l'erogazione
del 35 per cento rispetto ai mille litri al secondo
in tempi di normalità, in seguito alla diminuzione
del livello delle sorgenti. E altri "tagli" si
prospettano per le prossime settimane. Ci saranno
ancora difficoltà per gli utenti, dunque, e la
situazione rischia di diventare esplosiva. Eppure -
ecco il paradosso - l'acqua non manca. A Trevi nel
Lazio e a Vallepietra, infatti, ci sono altre
sorgenti che attendono di essere sfruttare e che
continuano a riversare nel fiume Aniene migliaia di
litri del prezioso liquido. Tutto per colpa della
burocrazia. Il Simbrivio ha già individuato nuove
fonti da captare, ma tutti i progetti restano
inspiegabilmente bloccati. Come resta fermo quello
per la sorgente del Pertuso (capace di assicurare
almeno trecento litri al secondo, cioè il 30 per
cento dell'attuale disponibilità del Simbrivio) che,
come conferma l'assessore regionale ai Lavori
pubblici, non richiede neanche un impegno economico
proibitivo. «L'intervento- scrive infatti Aracri -
prevede un investimento di sei milioni di euro
(circa 12 miliardi di vecchie lire) per costruire
sei chilometri di condotta». Insomma, per la crisi
idrica che angoscia migliaia di cittadini non si
trovano pochi milioni di euro. «E' assurdo - tuona
il sindaco di Piglio, Nazzareno Gabrieli -, sono
anni che si attende una soluzione. La gente resta
con i rubinetti a secco, mentre l'acqua si perde nel
fiume Aniene. Tutto ciò è gravissimo».
Anche al Consorzio degli Aurunci (20 sorgenti
e 3500 chilometri di condotte tra Frosinone, Latina,
Caserta e Isernia), dove ora la portata è ridotta
del dieci per cento rispetto allo scorso anno,
temono l'emergenza tra luglio e agosto. «Il vero
problema -spiega l'ingegner Ubaldo Giordano,
responsabile del dipartimento operativo- ci sarà in
piena estate. Siamo sempre in allerta, ma in caso di
difficoltà potremo rimediare solo con le autobotti».
E' già emergenza, invece, negli acquedotti della
Regione (ex Cassa del Mezzogiorno), dove il
quadro è piuttosto complicato: l'erogazione è sotto
il cinquanta per cento e, in alcuni casi, raggiunge
livelli davvero preoccupanti, come per l'acquedotto
di Trovalle (-80 %) e Caporiglio (-70%). «In molti
comuni- dice sconsolato il responsabile della sede
di Frosinone, Saverio Scostini - ci sono già diversi
problemi e se la situazione non cambierà avremo più
avanti serie difficoltà». I disagi non mancano.
L'acqua non arriva nelle zone alte di Alatri e si
segnalano disservizi anche a Trivigliano, Torre
Cajetani e, ancora di più, a Veroli, dove le
sorgenti comunali sono in grande affanno. Acqua con
il contagocce ,infine, in alcuni quartieri di
Fiuggi: nella stazione termale (che è servita da
diversi enti idrici), ironia della sorte, il flusso
garantito dalla Regione è stato già "tagliato" del
60 per cento. |
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A proposito: LA LETTERA |
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Un'equa distribuzione del flusso
idrico tra gli utenti e un piano d'intervento con le
autobotti. Lo chiede il prefetto di Frosinone ai
sindaci, al presidente della Provincia e ai
responsabili del consorzi che gestiscono gli
acquedotti. «Anche in Ciociaria- sostiene il
prefetto - si sta registrando una significativa
riduzione dei livelli d'acqua delle falde con
conseguenti prevedibili difficoltà di
approvvigionamento idrico. Emerge pertanto -
continua la nota della Prefettura - l'esigenza di
richiamare l'attenzione dei cittadini per evitare
ogni possibile spreco. Tutto ciò con l'approssimarsi
dell'estate potrebbe costituire un ulteriore fattore
di aggravamento del fenomeno degli incendi boschivi
che si ripercuote negativamente sull'equilibrio
dell'ecosistema locale. Anche per questo -conclude
il prefetto- è necessaria una massiccia
mobilitazione di tutte le strutture
tecnico-operative per predisporre gli adeguati
accorgimenti». |
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