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da La Provincia del 3 settembre 2001

I DS hanno discusso del futuro del Partito

 
Venerdì sera, la bella aula magna del Liceo Scientifico di Veroli si è animata di diessini invitati da Ignazio Mazzoli a discutere sul come affrontare il loro prossimo congresso, forse il più importante per tutte le generazioni della sinistra oggi presenti sulla scena politica. L'emozione e l'ansia per le sorti del più forte partito della sinistra italiana era già chiaramente marcata nel saluto dell'assessore Mario Coratti in rappresentanza dell'Amministrazione comunale, ma anche come militante diessino. 

L'introduzione di Mazzoli si è sviluppata cercando interpretazioni e risposte a questi sentimenti di preoccupazione e di speranza di moltissimi iscritti. Dopo avere subito messo in chiaro la sua adesione ed il suo consenso alle posizioni di Piero Fassino, si è costantemente rivolto a tutte le sensibilità (erano presenti rappresentanti di tutte le opinioni oltre che di tutte le età), perché proprio nel sostegno alle proprie posizioni non dimentichino i problemi del partito in provincia di Frosinone. La critica ai dirigenti della Federazione è risultata cosi precisa e dura in tutti gli interventi che può avere come conseguenza quella di modificare la collocazione di molti iscritti, rispetto alle mozioni nazionali, per manifestare il loro dissenso. La strada indicata da Ignazio Mazzoli non prevede di mortificare le opinioni in cui si crede, anzi proprio per difenderle occorre separare le ragioni del consenso alla propria mozione dalle ragioni della critica e del dissenso con la condotta dei compagni che hanno diretto la Federazione. 

"Ricordarsi sempre che voler stare nello stesso partito vuol dire rispettare le opinioni di tutti, oggi nel momento di una crisi profondissima è fondamentale trovare insieme gli strumenti per assicurare a tutti la partecipazione e la possibilità di accettare , ma anche attuare decisioni che potrebbero essere non condivisibili." E qui le due proposte al centro dell'iniziativa: 1) La commissione per il congresso si metta nelle condizioni di rappresentare, raccogliere e soddisfare quella vasta area di iscritti che via via emarginati nel corso degli ultimi tre /quattro anni devono partecipare a pieno titolo al dibattito, a tutti i livelli, per salvare e rilanciare il proprio partito; 2) è ormai ora di avere il coraggio di avviare un ricambio generazionale in grado assicurare una nuova leva di giovani dirigenti, in primo luogo nella dimensione provinciale: un giovane segretario provinciale insieme ad un gruppo dirigente fortemente rappresentativo di tutte le esperienze che il patrimonio della sinistra della provincia di Frosinone ha messo a disposizione dei diesse.
Fino alle 21 si sono alternati 9 interventi: Lucia Lisi, Fabio Magliocchetti, Ermisio Mazzocchi, Angelino Loffredi; Angelo Ruggiero, Mario Costa, Oriano Pizzuti, Nazzareno Pilozzi, Stefano Balassone. Consensi e dissensi, esposti con serietà, stile, garbo, rispetto reciproco e, tanta tanta passione.

 
Quanto la dice lunga questa voglia di discutere, questo bisogno, ormai un'esigenza di confrontarsi, ma soprattutto di ascoltarsi per capire e capirsi. E' la testimonianza di una lunga astinenza.Questi meriti della capacità di confronto non oscurano le diversità che d'altronde nessuno è sembrato volere mascherare, ma nemmeno nascondono la preoccupazione vera che è emersa, quella cioè di non riuscire a far partecipare a questo congresso tutte le energie e tutte le opinioni. Anche se mai dichiarato, è apparso chiaro che ogni sforzo è rivolto ad evitare che in qualche sede si definiscano pregiudizialmente delle esclusioni, a danno soprattutto di dirigenti con più solida esperienza. La nota che vale la pena cogliere è che anche con momenti altamente critici, questa iniziativa nessuno ha messo a disagio. Si può dire che Mazzoli ha introdotto una novità di metodo: superata una certa ritrosia a discutere di vita interna, impegno, argomenti, serietà hanno impedito qualunque odore stantio di chiacchiericcio malevolo e intrigante.