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Ritratto di Yvette Guilbert di  Medardo Rosso (1894, volto in cera, alto 41 cm,  Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma)

 

Ardengo Soffici commenta: "Molti si sono scandalizzati  nel vedere la sobrietà di sbalzi e d'incavi con la quale il Rosso ha plasmato I'occhio, lo zigomo e la bocca della cantatrice".

Nel 1893 il pittore francese Henri de Toulouse-Lautrec lascia la ballerina Jane Avril e si lega alla cantante Yvette Guilbert, per la quale esegue una famosa serie di 27 litografie.

Yvette (1867 – 1944) è una delle figure leggendarie del mondo dei “caffè concerto” parigini di fine secolo. 

Artista di grande finezza di spirito e dotata di forte umorismo, anche se priva di quello che si chiama “sex-appeal”, si afferma come cantante di cabaret e per l’intelligenza delle interpretazioni teatrali, è stata anche attrice cinematografica !

Yvette Guilbert “ … era una dicitrice, una cantante a mezza voce. Dopo la sensualità della Goulue e la grazia di Jane, [per Toulouse Lautrec] Yvette rappresentava l'intelligenza artistica. Decisamente brutta, aveva conquistato Parigi dalla piccola sala del "Divan Japonais" dove canterellava canzoncine piccanti con un talento mimico notevole e una impeccabile dizione. Recitando, si manteneva impassibile e lasciava che parlassero i gesti delle braccia sottili, inguainate in lunghi guanti neri. Il volto era pallido, irregolare, sottolineato dal trucco che le dava la fissità di una maschera e sorretto da un collo esile e flessibilissimo. Il corpo scompariva in abiti che si facevano dimenticare perché tutto giocasse a favore dell'espressione del viso”. (Piera  Callegari, La vita e l’arte di Toulouse-Lautrec, Milano, Mondatori, 1973)

L'Yvette di 

Toulouse Lautrec

(1894)

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L'Yvette

 "fine dicitrice"

 (1904)

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L'Yvette vera ...

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Ivette ed Eleonora