asSaggio

Dall’articolo “ la via dei simboli ” di Antonino Saggio

   

                                                                  15 MAR 2002

 

“…la dimensione del Medioevo legata alla costruzione delle grandi cattedrali e allo sforzo di simboleggiare, attraverso la propensione verticale alla divinità, la volontà di una città di rappresentarsi in quanto collettività”.

Riguardo a ciò che vuole suscitare l’architettura “moderna” (moderna in senso atemporale, come atteggiamento nel fronteggiare le crisi) credo sia possibile riprendere un’espressione del pittore statunitense Barnett Newman  in un suo scritto del 1949 che riporta le sensazioni da una visita ai tumuli indiani dell’Ohio:” Guardando quel luogo, senti, percepisci, ecco, ci sono, sono qui;

hai davvero il senso della tua stessa presenza; cominciò ad interessarmi l’idea di rendere lo spettatore presente: l’idea che l’Uomo è Presente”.

Forse l’architettura della rivoluzione informatica è come la scultura di Newman, non sta in un luogo, ma designa la località stessa, fonda essa stessa un luogo, è la sospensione dello spazio.

Attraverso la propria capacità comunicativa, le metafore, l’architettura  diventa come un’arte religiosa che attraverso simboli cerca di cogliere alla radice la verità della vita alla ricerca di quel senso di infinito. L’architettura si è aperta ad un processo di “osmosi” con la natura nel tentativo di ristabilire un equilibrio perduto.

In quanto figlia del suo tempo non può non sposarsi con le nuove possibilità tecnologiche che come le informazioni nella storia della mela fatta a lezione stanno contando sempre di più all’interno di un progetto. Proprio grazie a queste anche l’edificio vive un processo di dematerializzazione che gli consente di aprirsi ai nuovi valori.

Concludendo penso che con le  moderne opere architettoniche si cerchi di trasportare l’individuo verso una nuova dimensione della globalità che esorcizzi il quotidiano e susciti una sensazione di assoluto, quella stessa che si prova nell’abbracciare il mondo con un clic.

   

                                                                                                                                                                     Gabriele Chieppa

back