Undicesima lezione: 24/04/2002

4° ciclo: l'organizzazione delle informazioni. Il data-base


All'origine del GIS. Le informazioni A&N strutturate e il data-base grafico
 

In questa lezione vedremo coma la logica delle informazioni si sovrappone a quella vettoriale.

  Leonardo 3.

Terzo fondamentale quesito. Come faccio a trasmettere dei dati "strutturati"? Sia se essi siano di tipo A (cioè informazioni testuali) oppure se essi siano di tipo N (cioè di tipo numerico)  a distanza e sono ai tempi di Leonardo? E cioè senza fax, elettricità o mezzi fisici. Come faccio cioè effettivamente a "trasmettere" se voglio trovare un sistema efficiente, più rapido, del precedente.? Come si risponde a questa domanda? Se soprattutto interviene una nuova componente o parola chiave?

Ripartiamo dalla solita matrice ; nelle caselle di cui è composta possiamo inserire due grandi famiglie: quella dei dati (costanti) e quella dei risultati (operazioni fra dati). Ad esempio nella casella A3 possiamo inserire una funzione data dalla somma di 2 altre caselle, A1+A2. Abbiamo creato un MODELLO, che nella sua accezione più ampia è un insieme di relazioni fra elementi che descrivono un aspetto della realtà.

Costruendo un modello possiamo quindi concatenare fra loro una serie infinita di risultati. Grande contributo,in questa direzione, è venuto dai fogli elettronici (EXCEL) che hanno reso più potente una maniera di pensare che si chiama "what if": cambiando un solo dato, tutti quelli a lui correlati, cambieranno a cascata. Inoltre al variare di alcune costanti o realzioni riesco a verificare interattivamente e subito il cambiare dei dati.

La nuova logica "what if" mi dà quindi la possibilità di avere una interconnessione dinamica dei dati e di simulare il modello reale.

Per trasmettere dei dati alfanumerici usiamo di nuovo la formalizzazione dell griglia. Il RECORD rappresenta un pezzo unitario di informazione (sono le righe) - FIELD sono i campi (colonne). Con questi due sistemi gestisco come voglio le informazioni, chiedendo ad esempio di sapere solo quelle che mi interessano.

FILE VISION (1985) è stato uno dei primissimi programmi ad operare in questi nuovi ambienti. Permetteva di associare delle caratteristiche del data-base con quelle grafiche. Questo meccanismo presiede alla logica del GIS. Se vogliamo fare un'organizzazione dei dati strutturati in un data-base possiamo ragionare per classi di dati, strutturando i files in maniera diversa. Possiamo aggregare o disaggregare un set informativo attraverso CLASSI o FAMIGLIE (strutturazione omogenea di un gruppo di record) o con i LAYER.

Sempre con file vision, l'elemento grafico che prima vedevamo in forma vettoriale, ora ha associato una scheda che mi consente (per ogni figura) di immettere molte informazioni; successivamente posso fare una ricerca delle immagini che ho dal data-base.

La potenza del GIS è data dalla possibilità di incrociare due tipi di informazioni (una di natura grafica e l'altra alfanumerica) quando eseguo la mia ricerca nel data-base. Mi permette di legare un bagaglio di informazioni grafiche ad uno di informazioni alfanumeriche del data-base.

Con il GIS (Geographical Information System) interfaccio, quindi, una grosse mole di dati di diversa natura. Esso è un modello, una raffigurazione, una simulazione, un modo di guardare la realtà. é un sistema dinamico e abbastanza interattivo. Ha un effetto di creatività di ritorno solo ad un secondo livello; nel primo c'è la creazione del modello, nel secondo c'è il suo utilizzo con la coperta di relazioni fra elementi diversi inaspettate. 

 


 

 

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