Diciassettesima lezione: 22/05/2002

GIUSEPPE TERRAGNI (1904 - 1943 )


Nasce in una famiglia di costruttori; il padre é capomastro. Si laurea al Politecnico di Milano (con il minimo dei voti). Il suo punto di riferimento è Michelangelo. Legge "Verso un'architettura" di Le Corbusier, libro che lo colpisce molto (Le Corbusier scriveva che l'architettura deve guardare al mondo delle macchine; la funzione al primo posto). 

Verso il 1926 forma con altri architetti il gruppo 7. Insieme cercano di sondare quello che sta succedendo in Europa. Scrivono articoli e diventano punte avanzate della ricerca architettonica italiana.

Quando il settimo del gruppo viene sostituito da Adalberto Libera, che vive a Roma, si crea un legame fra la capitale ed il gruppo stesso.

Nel 1928 organizzano la prima mostra dell'architettura razionale al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Siamo in un momento di adesione al regime. Come il fascismo era stato una rivoluzione nella società, così pensavano avrebbe avuto lo stesso effetto l'architettura razionalista.Il termine "razionale" è stata una invenzione italiana, in opposizione a "organicismo", anche se questo storicamente non è vero.

Terragni e la sua architettura danno una forte accelerazione al panorama italiana. Nell'officina del Gas c'è tutta la logica sintattica, riferimenti a Le Corbusier e al costruttivismo russo. Quella del Novocomum può essere definita la prima architettura moderna italiana; anche se ha una serie di elementi chericordano la tradizione da una parte, dall'altra ricorrono elementi moderni. Usa il processo classico di stratificazione dell amassa: basamento,elevazione e copertura.

Comincia a lavorare sull'astrattismo. Un'opera estremamente importante è il negozio Vitruum a Como - innesta nuovi parametri: trasparenza, fluidità spaziale. Fa emergere uno spirito nuovo che va oltre l'accademismo.

1928 - CASA del FASCIO a Como - progetto basato sul concetto di "imprinting", traccia che intende l'architettura come fatto artificiale che domina la natura (Monte di Brunate sullo sfondo). Gioca su una serie di opposizioni fra 2 tensioni: la prima è l'ipotesi di avere un'architettura mimetica rispetto al contesto e la seconda è la via che segue, creando un progetto astratto e quasi metafisico. Si pone il problema di come celebrare il fascismo e lavora su alcuni concetti opposti, in tensione: asimmetria-simmetria, statico-dinamico. Parte dall'idea di semicubo e dà forza dinamica a questo assunto statico. Organizza la facciata anziché per strati sovrapposti orizzontali, secondo un sistema che affianca verticalmente i partiti decorati (è lui ad inventarlo). I partiti decorativi vanno dall'alto verso il basso. Ottiene il risultato che il movimento non si ferma mai. Se giriamo il semicubo al contrario e lo leggiamo dal basso verso l'alto, l'effetto non cambia.


 Ha un'idea di facciata radicata nel suo amore per Michelangelo e Palladio; parte dal filo murario esterno per poi affondare a varie profondità. Crea un campo chiaroscurato che nega il sistema simmetrico a favore della dinamicità. Attraverso l'astrazione, forzando gli elementi, riesce a raggiungere un acerta aura simbolica. Non lavora su un concetto di corte, ma divide la pianta in tre fasce, facendo in modo che quella centrale sia destinata a spazio per le adunate.Viene inaugurata nel 1936.

Parallelamente progetta 5 case a Milano. Dai compromessi con la committenza vien fuori una sintassi controllata. In questi progetti si unisce all'architetto Lingeri.

Casa RUSTICI a Corso Sempione - è stata la più impegnativa per i due. Fanno un'operazione contro il simbolo della casa ottocentesca: la casa a corte. Pensano di muoversi per corpi ottimizzati e liberi (impostazione razionalista) e progettano due stecche servite. Giocano su una serie di ambiguità; fanno un grande telaio che da una parte crea una idea di quinta urbana, dall'altra è come se reinterpreta e fa propri una serie di spazi urbani, come se risucchiasse la città.

Proposta per l'Accademia di Brera con Figini e Pollini.

Altra opera importante è l'Asilo Sant'Elia nel quale combina nuovamente artificialità, astrazione, in un sistema tripartito. L'asilo è un'opera emblematica per una serie di equilibri raggiunti da questo architetto. Raggiunge una tensione poetica e lirica; studia molto il rapporto dell'edificio con l'aria ed il verde.

1937 - cambiamento generale della situazione politica. Autarchia: si ritorna a strutture trilitiche, lapidee, il marmo per i rivestimenti. Il regime compie una sterzata di aderenza all'architettura monumentale tedesca (neoclassica).

Terragni, in questo periodo, tiene duro su molti punti come l'astrazione, su componenti di stile della sua architettura, senza aderire agli stilemi neoclassici.

La tomba Mambretti costituisce il banco di prova per il Danteum.

il DANTEUM - all'incrocio tra via dei Fori Imperiali e via Cavour sarebbe dovuta sorgere, a Roma, quest'opera. Architettura atipica per quel momento. Allegorica, interpretazione metaforica della Divina Commedia. Il progetto è impostato su un percorso ascensionale a zig-zag tra i livelli dell'Inferno, purgatorio e paradiso.

Casa del Fascio di Lissone - comincia ad evidenziarsi una sconnessione delle parti.

Casa Giuliani-Frigerio - fa un progetto diviso in tre fasce con mura portanti (obbligato dall'autarchia) con una serie di artifici per risolvere problemi distributivi interni che non vuole appaiano all'esterno.

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