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"I galantuomini, vedi, erano convinti che
l'Impero Romano fosse caduto per quella antica mania di seguire sempre il noto motto divide
et impera, dividi e comanda. Guarda che i romani la testaccia dura avevano! E cavolo!
Ogni tanto bisognava cambiare! I galantuomini ritenevano invece che il motto junge et
impera ossia iunci e cumanna, od anche junciti e cumanna, era più
sicuro se non altro perché meno inflazionato! Da dentro, insomma, si poteva controllare
meglio. Fu così che loro, che erano galantuomini, per il bene delle proprietà e delle
famiglie decisero di sacrificarsi."
"Come?"
"Per prima cosa unendo tutte le bande di delinquenti e poi unendosi a loro. Fu così
che ciascuna famiglia di galantuomini di San Giuseppe Jato e San Cipirello fu costretta a
mettere un soldato all'interno di questo tipo di associazione. Naturalmente poiché l'idea
dell'unificazione era stata loro, fu chiaro che all'interno dell'associazione vennero a
trovarsi in posizione preminente. Fin qui la storiella. Come tu ben sai ogni leggenda ha
sempre un suo fondo di verità: se tu infatti leggi l'elenco degli associati a delinquere
fatti arrestare dal prefetto Mori noterai che ce n'è uno per famiglia appartenente
all'altro elenco dei divenuti ricchi proprietari maffiosi. Elenco, quest'ultimo, prodotto
dai responsabili della cooperativa Pio X e dai sindacati agricoli fascisti di San Giuseppe
Jato e San Cipirello."
"Insomma lei sta affermando che ciascuna di queste famiglie venne a trovarsi
all'interno del proprio nucleo - oltre al medico, al prete, all'avvocato, all'ingegnere -
anche un componente associato a delinquere?"
"Proprio così. Ti rendi conto di che tipo di pericolosa miscela si era creata: il
braccio (della lupara) e le menti! Naturalmente una volta trovatisi all'interno di
un'associazione a delinquere non è che potevano stare lì a recitare il rosario. C'era di
mezzo la professionalità a cui loro particolarmente tenevano. Quindi se c'era da
ammazzare qualcuno non è che potevano tirarsi indietro! Loro malgrado erano costretti ad
ammazzare. E anche a rubare. D'altro canto un associato a delinquere che non ruba perché
fa lassociato!? Non è che si poteva stare sempre ad ammazzare! Ogni tanto bisognava
pure riposarsi. E, come diceva Ludovico Antonio Muratori, molto spesso riposarsi è
cambiar fatica."
"E loro cambiavano fatica rubando!"
"E così rubando rubando, nel senso lato del termine, messo da parte con grossi
sacrifici il gruzzoletto, avevano acquistato qualche minuscolo, ma veramente piccolo sai,
latifondo. Poi sai com'è? Dal minuscolo furono costretti a passare al maiuscolo: insomma
da cosa nasce cosa. Naturalmente non è che i galantuomini passavano la vita solo a fare mal'affizi!
Guarda che lavoravano! E lavoravano sodo!"
"Come?"
"Mentre i delinquenti comuni dell'associazione passavano il tempo solo a rubare e
ammazzare loro invece si preoccupavano anche di prendere in gabella i feudi che non erano
in vendita o che ancora non potevano acquistare. Di ciò si era pure accorto il
Commissario di Pubblica Sicurezza Salvatore Ferrara allorché dichiarava che
l'associazione
imponeva taglie ai proprietari che non volevano subire
danneggiamenti continuati, assicurava con la prepotenza i feudi da coltivare ai propri
gregari più facoltosi.
E i più facoltosi erano i
"
"Galantuomini!"
"Bravo!"
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