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   trapianto di cuore

Notevole, veramente notevole il miglioramento del "TD Ci" rispetto al motore a iniezione diretta tradizionale ("TD Di"). Certo, il ticchettio del turbodiesel seppur più contenuto, è sempre presente, soprattutto nelle partenze a freddo e nelle accelerazioni, però il salto di potenza e coppia motrice è tangibile, apprezzabile in tutte le situazioni di guida. Ci aspettavamo miglioramenti di dettaglio, vista la già elevata qualità del propulsore "TD Di", invece il balzo in avanti supera le aspettative, sia per quanto riguarda i "numeri" relativi alle prestazioni sia, ed è quel che più conta per quanto riguarda il piacere della guida. Dopo l’evoluzione e il passaggio alla tecnologia common rail di "Focus" e "Fiesta", il nuovo quattro cilindri, sviluppato in collaborazione con la Delphi e trapiantato nella "Mondeo", completa la gamma a gasolio della Ford verso l’alto di classe e rende la vettura ancor più competitiva in una categoria dove la concorrenza si fa sempre più accanita e dove risultati e consensi si ottengono soltanto con prodotti al vertice per prestazioni, qualità generale e livello di equipaggiamento. Salendo a bordo si trova lo stesso ambiente sobrio ed elegante tipico delle "Mondeo". La plancia è ordinata e gradevole, con comandi per lo più concentrati sulla consolle centrale, salvo le solite levette per devioluci e tergi, che sono al volante. Non manca, ma è optional, il navigatore satellitare, proprio al centro della consolle, con un display sufficientemente grande e leggibile, i sedili, rivestiti di pelle (di serie), completano l’atmosfera decisamente "su di tono".

Una volta saliti a bordo, sistemato nel modo preferito il sedile di guida (regolabile elettricamente), viene il momento della verità. Quando si gira la chiave di contatto il "TD Ci" prende vita, con un battito discreto, però chiaramente percepibile. Comunque, il ticchettio, molto più sommesso di quello del motore a iniezione diretta tradizionale, non disturba neanche a freddo.

 

Lo spunto è sorprendente, complice anche un innesto della frizione non propriamente progressivo, e la "Mondeo TD Ci" scatta decisa. In una decina di secondi si passa il traguardo dei 100 km/h e in meno di diciassette secondi si raggiungono i fatidici 130: sono tempi di accelerazione assimilabili a quelli di una buona "2000" a benzina, tra i migliori per una station wagon turbodiesel con motore due litri. La "Mondeo", infatti, fa meglio dell’Audi "A4 Avant" con turbodiesel da 130 cavalli ed eguaglia i tempi della "Passat Variant", riferimento della categoria. Ma il punto di forza della "Mondeo TD Ci", quanto a prestazioni è la ripresa, inesauribile. Per passare da 70 a 120 km/h in quinta occorrono 12,1 secondi, il massimo per una turbodiesel di questa categoria con cambio manuale. Basti pensare che la BMW "320 d", reginetta delle due litri, impiega, sempre per passare da 70 a 120 km/h, 12,2 secondi: un decimo di secondo in più. Poca cosa , che però da la dimensione delle prestazioni della "TD Ci". Guidare è un piacere. La "Mondeo " risponde docile a ogni pressione dell’acceleratore e si può viaggiare usando pochissimo il cambio, mantenendo le marce alte senza rinunciare a riprese rapide e decise. Si possono ottenere medie notevoli su qualsiasi tipo di percorso, anche perché le qualità del motore sono supportate da un comportamento stradale esente da critiche. Ultima nota di merito, per il consumo, che è diminuito rispetto a quello già molto basso del motore "TD Di", nonostante le prestazioni migliorate su tutti i fronti. [...]


N SINTESI

Mille euro in più ma li vale
Un felice connubio quello del nuovo motore common rail «Duratorq» da 130 cavalli e 330 Nm di coppia con la «Mondeo» station wagon. Il supplemento di «cavolleria va tutto a beneficio della fluidità di marcia e della gradevolezza della vettura. Persino più silenziosa e meno assetata di combustibile rispetto alla già ottima «TD DI». Il supplemento di prezzo per il motore common rail, mille euro, ci sembra ragionevole perché, al di là dell'incremento di prestazioni migliora in modo tangibile il piacere di usare la vettura.

ESTETICA
Moderna, senza essere stravagante, la «Mondeo» ha una carrozzeria che ispira solidità. Ha misure Importanti ma non è pesante. I volumi sono ben
proporzioni

GARANZIA
La copertura è di ventiquattro
mesi, senza limiti di chilometraggio.
A pagamento, la garanzia può essere prolungata fino a un massimo di quarantotto mesi o 150.000 chilometri. La carrozzeria, infine è garantita per dodici anni contro la corrosione passante



LE PAGELLE

Posto guida  * * * * *
L'escursione del sedile, regolabile elettricamente anche in altezza, è molto ampia e conducenti di tutte le stature riescono a trovare rapidamente la posizione preferita. Anche il volante è ampiamente regolabile in altezza e in senso assiale.

Plancia e comandi  * * * * 
La plancia, semplice e importante allo stesso tempo, appaga l'occhio. I comandi secondari e i vari pulsanti per la regolazione dei vari apparati sono disposti in maniera prevedibile, raggiungibili rapidamente anche se si conosce poco la vettura.

Strumentazione  * * * * *
Perfettamente leggibile, sia di giorno sia di notte. I quattro quadranti abituali (contagiri, tachimetro, termometro dell'acqua e indicatore livello benzina) sono integrati da molte spie e da due display per contachilometri e computer di bordo.

Climatizzatore  * * * 
L'impianto ha tutte le funzioni necessarie e auspicabili in una vettura di questa categoria, però mancano le bocchette posteriori e, soprattutto, la temperatura non è mantenuta in modo stabile. Ogni tanto dalle bocchette esce aria fredda non richiesta.

Visibilità  * * * * * 
I problemi di visibilità posteriore in manovra sono annuitati grazie ai sensori di parcheggio optional montati sulla vettura provata. Le ampie superfici vetrate e gli altri accessori (fari, tergi ecc.) rendono sempre agevole la guida.

Finitura  * * * * * 
Notevole sulla versione provata, in allestimento «Ghia». Montaggio dei pannelli e dei vari componenti senza difetti e rivestimenti di qualità elevata (selleria di pelle) si sono dimostrati più che all'altezza della
categoria e dei prezzo della vettura.

Equipaggiamento  * * * *
Praticamente è quasi tutto di serie, dall'ABS al climatizzatore automatico, passando per selleria di pelle e cerchi di lega da 16 pollici. C'è anche il
sistema di controllo della stabilità. Tra gli optional, raccomandiamo i sensori di parcheggio.

Abitabilità  * * * * * 
Difficile chiedere di più. C'è spazio in abbondanza davanti e dietro, anche per persone di taglia forte. Agevole anche l'accessibilità, grazie all'ampio
angolo di apertura delle porte e al loro
  dimensionamento.

Bagagliaio  * * * * *
Molto grande per la categoria, anche quando si viaggia in cinque. Lo schienale posteriore, abbattibile e frazionabile estende ulteriormente la funzionalità d'uso. Il grande piano di carico non è perfettamente livellato.

Confort * * * *
Nonostante i cerchi da sedici pollici con pneumatici ribassati, le sospensioni riescono ad assorbire correttamente le irregolarità della strada. Rispetto alla "TD Dì" questa versione common rail si è dimostrata molto più silenziosa.

Motore * * * * 
Tra I migliori della categoria per coppia motrice (fino a 330 Nm) e prestazioni. Sono state controllate abbastanza bene anche le vibrazioni, mentre è ancora presente, in accelerazione e al minimo, il caratteristico ticchettio del diesel.

Accelerazione  * * * * *
Bastano dieci secondi per passare da 0 a 100 km/h, un risultato notevole per la cilindrata e per la massa del corpo vettura. La "Mondeo TD C
i" scatta prontamente a ogni sollecitazione dell'acceleratore. Sorpassi senza problemi. 

Ripresa * * * * *
Il valore della coppia motrice dice già molto e solo il due litri turbodiesel della BMW spunta un valore un po' più alto. La progressione è veramente notevole e la «Mondeo» realizza tempi eccellenti nella ripresa in quinta.

Cambio  * * * *
La leva del cambio ha un'escursione un po' lunga, ma gl'innesti sono precisi e abbastanza veloci. I rapporti sono scalati correttamente, né troppo lunghi né troppo corti, mentre la frizione è piuttosto pesante e brusca. Non c'è il cambio automatico.

Sterzo  * * * *
La «Mondeo» si guida con naturalezza. Il comando risponde docile in parcheggio (solo un paio di chili di sforzo per muovere il volante) ed è preciso su strada, a velocità elevata. Potrebbe essere ancora migliorata soprattutto la progressività.

Freni  * * * * 
Gli spazi d'arresto sono nella norma (intorno ai 40 metri da 100 Km/h) e
l'impianto ha dimostrato un'apprezzabile resistenza alla fatica. L'ABS che ovviamente è di serie, interviene sempre tempestivamente. Fin troppo in alcune situazioni.

Tenuta di strada  * * * *
Elevata. La «Mondeo TD CI» mantiene sicura le traiettorie impostate, anche quando forza un po' l'andatura. Il comportamento è sottosterzante. cioè la vettura tende ad allargare leggermente le traiettorie con il muso. 

Stabilità  * * * * *
Come abbiamo detto, la «Mondeo TD CI» è docile e facile da guidare
Non pone problemi neanche quando si cambia direzione un po' bruscamente e nelle manovre di emergenza resta istintiva e prevedibile. Vettura provata con ESP

Consumo  * * * *
Consuma poco, anzi pochissimo, anche se le percorrenze non sono al vertice della categoria. Resta il fatto che le soste al distributore sono piuttosto rare. Particolarmente contenuto il consumo nel ciclo d'uso cittadino (7,8 litri/100 Km)

Prezzo  * * * * *
Per la qualità e l'equipaggiamento dì questa «Mondeo» si paga un prezzo più che ragionevole anche se non contenutissimo in termini assoluti. Ci sembra adeguato anche il sovrapprezzo di 1000 euro rispetto alla versione senza common rail

QUATTRORUOTE
Marzo  2002