Il Manifesto dell'estetica della comunicazione

Linee programmatiche del Nucleo di lavoro sull'estetica della comunicazionee dei sistemi

La "realtà" è oggi costituita da una molteplicità e da una varietà simultanea di funzioni di scambio . ciò che viene scambiato diventa sempre più secondario rispetto ai meccanismi dello scambio. Noi non escludiamo la possibilità di indagare l'universo dell'implosione e della ibridazione dei significati" ma sosteniamo la preponderanza dei circuiti e delle funzioni sulle informazioni. L'informazione coincide del tutto col sistema di senso che lo supporta. Su queste premesse, noi fondiamo un primo Nucleo di lavoro e di ricerca sull'estetica della comunicazione e dei sistemi e ci muoviamo per la formazione di una più ampia aggregazione internazionale costituita da tutti quelli che significativamente lavorano e agiscono in tal senso.

 

MARIO COSTA, FRED FOREST, HORACIO ZABALA Mercato San Severino ,29 ottobre 1983

 

L'estetica della comunicazione

Come il medium ha polverizzato il messaggio.
Sull'uso estetico della simultaneità.

(castelvecchi, 1999)

 

Teoria dell'estetica della comunicazione

 

La ricerca estetica contemporanea deve o dovrebbe, rivolgersi alla comunicazione e ai sistemi di scambio, considerandoli principalmente da un punto di vista formale e funzionale .

Il messaggio artistico è del tutto secondario rispetto al medium da cui è generato e rispetto al sistema di scambio in cui è inserito

Ogni medium si crea i propri messaggi. Le sequenze di questa "creazione" sono fissate, prescritte dalla logica interna del medium. Tutta la vicenda delle avanguardie è stata in sostanza, la vicenda dei nuovi media e della scoperta della loro autonomia e specificità di funzionamento. Artisti d'avanguardia sono stati di fatto quelli che hanno intravisto le possibilità dei nuovi mezzi e delle ibridazioni intermediali.

Esplorare l'universo dei media della comunicazione significa, a un tempo, costruire la fenomenologia dell' immaginario contemporaneo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il messaggio artistico è subordinato anche al sistema di scambio, o medium sociale, esso è integralmente generato, dal "sistema dell' arte", cioè da quella particolare organizzazione costituita da: mercante, critico, museo e collezionista... Essere di fronte ad un opera d'arte è innanzitutto essere di fronte al sistema di scambio e di senso che la supporta.

L'età del dominio della tecnica doveva necessariamente porsi l'obiettivo di una attivazione delle tecnologie in senso estetico.

Le premesse dell'estetica della comunicazione sono nell'arte sociologica (attivazione di circuiti e di dispositivi di vario genere grazie ai quali realizzare delle operazioni "socio-estetiche"). L'estetica della comunicazione sostiene invece la preponderanza di circuiti di scambio sui contenuti e sull'informazione, attribuisce un valore assoluto agli aspetti formali e funzionali dei sistemi di comunicazione e li attiva per realizzare degli eventi puri e sostanzialmente vuoti di contenuto. L'arte è attualmente solo un sistema di comunicazione e di scambio economico nel quale le opere gridano a viva voce la loro estraneità e indifferenza rispetto alla ricerca estetica e la loro appartenza esclusiva all'ambito delle merci, in questo contesto il sistema dell'arte è chiamato a un radicale rinnovamento della sua organizzazione e della sua essenza. La complementarità di mente e macchina se sembra minacciare la specie umana di atrofie irreparabili e progressive, le apre anche la possibilità di una mutazione straordinaria nelle qualità e nelle funzioni della sensibilità e dello spirito. Sugli aspetti di questa mutazione lavarono gli artisti della comunicazione tra cui: Fred Forest, Roy Ascott, Mit Mitropoulos, etc.

Rinunciare al contenuto non significa però che l'operazione artistica deve consistere nel tenere il televisore acceso con lo schermo bianco, significa invece distinguere tra "industria culturale" e "ricerca estetica". La prima consuma i contenuti, la seconda analizza le forme del loro linguaggio, le loro configurazioni tecniche, le specificità del loro modo di funzionare.

 

La comunicazione estetica planetaria.

 

La comunicazione a distanza si realizza in tre modi fondamentali:

Assistiamo a numerosi e straordinari eventi tecnologici; da un lato tecnologie capaci di produrre nuove specie di immagini (videografie, computergrafie), di suoni (suoni sintetici, olofonie), di forme spaziali (ologrammi). Dall'altra nuove tecnologie della comunicazione che valgono come un'offerta di estensione del corpo e del sistema nervoso a livello planetario. La sperimentazione estetica e la riflessione estetologica a essa connessa devono muoversi in una duplice direzione, l'esplorazione dell'universo delle forme neo-tecnologiche, e la definizione e attivazione di valenze estetiche possedute dai nuovi dispositivi tecnologici di contatto a distanza. L'estetica della comunicazione si concentra proprio su questo secondo punto.

Gli artisti della comunicazione predispongono ad un tipo di esperienza caratterizzata dal dominio dell'immateriale e dell'energia pura, sembrano aver risolto la contrapposizione uomo/tecnologia, immaginando un sereno legame simbiotico nel quale i due elementi risultino interdipendenti e indistinguibili. Alludono a una profonda trasformazione dello spazio-tempo, dove il tempo costituisce il supporto fondamentale delle loro operazioni. Per la prima volta la forma del tempo è fatta oggetto di ricerca estetica, le dimensioni del tempo sembrano risolversi in presente e luogo, un presente universale e un non luogo del presente.

Negli artisti della comunicazione c'è vivissimo il sentimento di una nuova unità della specie umana che la riporta ad una identità antropologica collocata al di là delle storie specifiche.

Mario Costa (Torre del Greco, 1936)

Professore di Estetica all' Università di Salerno. Studioso delle avanguardie storiche fin dagli anni Settanta, ha pubblicato, in Italia e all'estero, numerosi volumi sulle trasformazioni indotte dai nuovi media nelle arti e nell'estetica.tra gli altri: Il sublime tecnologico. Piccolo tattato di estetica della tecnologia (Castelvcchi, 1998)