"Sappiamo anche di un altra superstizione di quel tempo : quella dell' uomo del libro. In un certo scaffale di un certo esagono(ragionarono gli uomini) deve esistere un libro che sia la chiave e il compendio perfetto di tutti gli altri: un bibliotecario lo ha letto, ed è simile ad un dio. Nel linguaggio di questa zona si conservano tracce del culto di quel funzionario remoto. Molti peregrinarono in cerca di lui, si spinsero invano nelle più lontane gallerie, come localizzare il venerando esagono segreto che l'ospitava? Qualcuno propose un metodo regressivo: per localizzare il libro A, consultare previamente il libro B, per localizzare il libro B, consultare previamente oil libro C e così all'infinito......
In avventure come queste ho prodigato e consumato i miei  anni . Non mi sembra inverosimile che in un certo scaffale dell'universo esista un libro totale: prego gli dei ignoti che un uomo, uno solo, e sia pure da migliaia di anni! l'abbia trovato e l'abbia letto. Se l'onore e la pazienza e la felicità non sono per me, che siano per altri . Che il cielo esista , anche se il mio posto è all'inferno.Che io sia oltraggiato e annientato, ma che per un istante, in un essere, la tua enorme biblioteca si giustifichi."

                  

 (La biblioteca di Babele di Jeorge Luis Borges, in Finzioni. Ed. orig. 1944 trad. italiana, Einaudi 1955)

 

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