"Tuttavia  pur non essendo un atto di comunicazione immediata la lettura è alla fine, l'oggetto di una condivisione. Ma una condivisione lungamente differita e tenacemente selettiva. Se dovessimo tener conto delle letture importanti che dobbiamo alla Scuola,ai Critici, a tutte le forme di pubblicità e viceversa, di quelle che dobbiamo all'amico, all'amante, al compagno di scuola, vuoi anche alla famiglia - quando non mette i libri nello scaffale dell'educazione - il risultato sarebbe chiaro: quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre ad una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici. Quando una persona cara ci dà un libro da leggere, la prima cosa che facciamo è cercarla fra le righe, cercare i suoi gusti, i motivi che l' hanno spinta a piazzarci quel libro in mano, i segni di una fraternità."

(Brano tratto da Come un romanzo di Daniel Pennac. ed. orig. 1992 trad.    italiana, Feltrineli 1993)  

 

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