Cultura multimediale, rivoluzione informatica, internet e web:
tecnologia che ci entusiasma, tecnologia che ci spaventa... e i libri che fine fanno ?



La rivoluzione informatica; è a questo tipo di rivoluzione che oggi ci troviamo di fronte, il fenomeno è collettivo, ma siamo sicuri che la collettività se ne rende conto?

Quando H. Ford inventò la catena di montaggio, la sua intenzione fu sicuramente quella di rendere questa macchina disponibile e accessibile per tutti,  ma la potenzialità di questo nuovo mezzo di trasporto venne capita da tutti?

Questa è un'altra epoca ma le problematiche e le intenzioni sono le stesse.

Conosciamo la storia,e forse più specificatamente la storia dell'architettura, sappiamo come le incredibili testimonianze del Barocco lasciarono inorriditi gli addetti ai lavori dell'epoca, non si potevano concepire opere che andavano contro la regola, e la regola era quella classica.

Da Francesco Milizia, che si è occupato di storiografia architettonica scritta a Roma nella seconda metà del settecento,emerge un preciso orientamento progettuale: riportare l'architettura all'originaria purezza del classicismo liberandola dagli "abusi " del barocco.

In un certo senso si è sempre tentato di guardare alle cose del passato come prove già sperimentate e indici di sicurezza.

Nell'epoca della rivoluzione industriale (1817), ci si trovava di fronte ad un profondo cambiamento, e si sa come tutti i cambiamenti in qualche modo spaventino.

E' quasi incredibile come ci si senta legati al passato, e come una volta presa coscienza del proprio mondo, esso ci debba accompagnare per il resto della nostra vita senza mutare. Dalla scuola del Bauhaus sono uscite grandi firme di architetti, eppure c'era chi non credeva in loro perchè portatori di innovazioni.

Oppure pensiamo alle tele o alle sculture dei dadaisti,dei futuristi, Fontana, Balla...molti di noi di fronte ad esse rimangono entusiasti, eccitati dalla espressività di queste opere d'arte, altri rimangono esterrefatti e irritati per il solo fatto che esse vengano considerate opere d'arte.

L'innovazione spaventa in tutti i campi e in tutti i tempi, basti pensare a cosa si diceva dell' introduzione del sonoro nel cinema e a quanti capolavori ci sarebbero mancati se avesse vinto la posizione di chi, spaventato, voleva che tutto rimanesse allo status quo; o ancora di come venne accolta l'invenzione della televisione a cui si attribuirono solo pochi anni di vita.

Oggi ci troviamo di fronte al problema di prendere coscienza del nuovo mondo informatico e del nuovo modo con cui viaggiano le informazioni, questo nuovo mondo mette in crisi molti,  e succede com'è sempre è successo di fronte ai cambiamenti, che alcuni li accettino andando avanti, forse rischiando, e alcuni, di contro, tendano a restare legati al proprio modo di pensare e vedere le cose.

Ci si mette in una posizione difensiva, il computer, questa macchina "mostruosa", spaventa!

La sfida oggi è capire che questa nuova macchina è solo uno strumento creato dagli uomini per gli uomini, e che siamo noi a doverci immergere in questo mare rendendoci conto di quanto questo sia immenso ma non infinito,quindi raggiungibile.

E in tutto questo i libri???

Compagni di una vita, trasmettitori di sensazioni attraverso un antico mezzo come la carta, il computer ne segna la fine? devono essere informatizzati anche loro?oppure il libro continuerà ad accompagnarci nella nostra crescita così come lo abbiamo sempre conosciuto?

 

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