IL COLLEZIONISTA
MINI-ASSEGNI
Una rapida
interrogazione alla memoria subito rivela la presenza, un quarto di secolo fà,
di un curioso fenomeno: la risoluzione al problema della mancanza di moneta
"spicciola" con la comparsa dei miniassegni.
In Italia, infatti, negli anni 1976 e 77, non potendo più
sopperire ai resti con caramelle, francobolli e gettoni del telefono ai quali per
l'occasione era stato riconosciuto, in maniera bonaria, da commercianti e
clienti in diverse parti d' Italia il valore del costo. Fu anche l'anno
dell'apparizione della prima scheda telefonica prepagata: una
invenzione che poi ha dilagato nel mondo. In quei giorni le banche emisero
dei piccoli assegni circolari o al portatore di valori vari:
50 - 100 - 150 - 200 - 250 - 300 - 350 lire.
Tali miniassegni circolarono indisturbati e portarono alla soluzione di tanti piccoli problemi nei pagamenti e resti nei vari esercizi commerciali. Tutto questo ebbe fine quando la Zecca di Stato passò in gestione al Poligrafico dello Stato che fu finalmente in grado di far fronte alle necessità monetaria di piccolo taglio.
Si presume anche che questo fenomeno abbia portato alle casse delle banche un discreto introito, in quanto sicuramente essendo "spiccioli" di carta ne sia stata smarrita, deteriorata e rimasta in tasca a tanti cittadini una buona parte. Tutto questo è dimostrato dal fatto che a tutt' oggi se ne trovano in abbondanza.
Una situazione simile si verificò in Germania e Austria con i NOTGELD nel primo dopoguerra.
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