VOLSINII (ORVIETO)

 

L'affascinante storia di Orvieto inizia nel IX-VIII sec. a.C. quando la rupe venne abitata per la prima volta da popolazioni etrusche. Tale insediamento è stato infatti identificato con il centro etrusco di Velzna (in latino Volsinii), una città fiorente a partire dagli inizi del VI sec. a.C. Questa floridezza economica era principalmente basata sulla produzione delle ceramiche (bucchero) e sulla lavorazione del bronzo.

Dal punto di vista politico Velzna fu in primo piano nella lotta contro l'espansionismo romano, per cui nel 254 a.C., occupata dall'esercito nemico, venne rasa al suolo. Alla distruzione della città segui la diaspora degli abitanti che, in gran parte, vennero trasferiti forzatamente sulle alture dominanti il lago di Bolsena.

 

A questa epoca sembra risalire il nome della città infatti Velzna diventa Volsinii-veteres o anche Urbs Vetus (città vecchia) in contrapposizione con Volsinii-novi, l'odierna Bolsena

Al tempo delle invasioni barbariche Orvieto fu occupata da Alarico e da Odoacre. Vitige ne sfruttò la forte posizione naturale per farne un caposaldo difensivo nella guerra contro i Bizantini che Belisario riusci' a conquistare dopo un aspro assedio nel 538 d.C. e Totila rioccupò temporaneamente prima della definitiva sconfitta gotica.

 

 

Orvieto fu costruita su una rupe che sovrastava la valle del fiume Paglia. Il reperto più importante oggi visitabile è il Tempio del Belvedere, nel quale sono state trovate molte terrecotte decorative. Le necropoli più importanti sono quelle del Crocefisso del tufo, della necropoli della Cannicella e delle tombe Golini, decorate con affreschi pregevoli.

Nelle vicinanze di Volsinii si trovava il famoso santuario di Voltumna dove si svolgevano le feste annuali dei dodici "popoli" etruschi.

Nel 596 Orvieto fu occupata dal longobardo Agilulfo ed ebbe un proprio vescovo e piu' tardi, nel 606, i propri conti. Un conte di Orvieto, Farolfo, nel quadro della rinascita religiosa voluta dall'imperatore Ottone III, promosse con la collaborazione di San Romualdo la fondazione di abbazie e monasteri nel territorio circostante. Nel XI secolo Orvieto si costitui in Comune. Cominciarono a sorgere le torri e i palazzi dei nobili del contado trasferitisi in città.

L'istituzione del Comune è testimoniata a partire dal 1137. Venti anni dopo venne firmato un trattato col papa Adriano IV, che aumentò l'influenza pontificia sulla città e dette via allo scontro tra le fazioni guelfe (filopapali) e ghibelline (filoimperiali), destinato a prolungarsi nel tempo e a segnare la successiva storia cittadina.

Orvieto divenne ben presto roccaforte guelfa dell'Italia centrale contro i ripetuti attacchi dei fuoriusciti ghibellini e degli imperatori svevi, Federico I ed Enrico IV. Al 1199 risale la nomina papale del primo podestà, Piero Parenzo, ucciso piu' tardi in seguito alle lotte cittadine fra le opposte fazioni dei Monaldeschi (guelfi) e dei Filippeschi (ghibellini).

Il duecento vide progressivi assestamenti istituzionali, che portarono alla creazione del Consiglio Generale dei Quattrocento (1215), all'elezione del Capitano del Popolo (1250), alla formazione di un governo degli anziani delle arti con un priore (1256) e, infine alla creazione della magistratura dei Signori Sette (1292).

Nel frattempo la giurisdizione comunale si estese dal Monte Amiata fino ad Orbetello. La vitalità del centro si riflette nell'attività edilizia, vengono infatti edificate le chiese di San Lorenzo degli Arari, di San Francesco, di San Domenico, di Santa Maria dei Servi, del complesso monumentale di Sant'Agostino, ed edifici pubblici quali il Palazzo Comunale, il Palzzo del Popolo e il Palazzo Papale. Infine, nel 1290, ebbe inizio la costruzione del duomo.

 

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