Priorato premostratense "S.Norberto"

di Miasino (Novara)

 

 

 

Omelia dell'Abate di Mondaye il 12 luglio 1998
350° anniversario della dedicazione della Basilica San Rocco di Miasino

 

Cari fratelli, cari amici,

quando vi recate da un amico, siete contenti di incontrare lui e la sua famiglia e se siete accolti nella sua casa, la vostra gioia è ancora più grande, perché la sua casa vi dice molte cose su di lui: ciò che ama, ciò che vive, ciò che è.

La sua casa vi permette di conoscerlo un po’ meglio. L'arredamento, gli oggetti, i lavori in corso, il suo degradare del tempo, vi fanno penetrare un po’ di più nella sua intimità.

E' questo che sento nel mio cuore quando visito una delle mie comunità, è questo che sento quando entro in una Chiesa parrocchiale.

Lo sapete bene anche voi: la chiesa parrocchiale è la casa dei cristiani di un luogo e come tutte le case di famiglia contiene i ricordi più cari, la storia stessa della famiglia che la abita.

wpe1.jpg (13980 byte) Una storia che ha già trecentocinquanta anni non può essere considerata una "storiella", ma una storia che ha "soltanto" trecentocinquanta anni non può neanche restare chiusa nel suo passato!

E' vero che la storia di questa chiesa, della vostra chiesa, non è una "storiella", porta in se le tracce di tutte le famiglie di Miasino che attraverso tre secoli e mezzo hanno abitato in questo luogo.

La storia di quelli che l'hanno costruita per ringraziare dopo la paura della peste. La storia di quelli che hanno voluto esprimere e manifestare la grandezza di Dio, anche se così vicino a noi. La storia dei Cristiani che sono qui oggi. La vostra storia che voi state scrivendo per il domani, con audacia, con delle speranze più forti in ciò che il Signore a già compiuto qui e che non mancherà di fare ancora in futuro, per il nostro futuro.

Certo, se il tempio di pietre è così importante, la comunità umana e cristiana che voi formate e ben più importante delle pietre. Come per i primi cristiani, la condizione prioritaria della vostra esistenza è questa: "guardate come si vogliono bene.

Ma per arrivare a questa robustezza per l'edificio, ci vuole un cemento speciale: mettere in pratica il comandamento di Cristo "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato". Ci sono della strade da prendere per impastare questo cemento: una comunità fondata sull'Eucarestia, una comunità parrocchiale aperta al di là del proprio campanile, una comunità che testimoni l'importanza e il primato del Signore...

Voi avete già la fortuna di avere diverse comunità di religiose contemplative e delle suore anziane e ammalate, ora totalmente consacrate alla preghiera, che con la loro vita vi ricordano la scelta radicale del Vangelo. C'è anche la casa di riposo dei sacerdoti che hanno dato tutto al servizio di Cristo e della Chiesa

E poi, la comunità dei fratelli Premostratensi al vostro servizio da quasi un anno.

Ecco tutte le pietre che faranno la chiesa di domani.

Una chiesa sposa di Cristo, una Chiesa nostra madre, una Chiesa luogo di radici profonde e di scoperta della nostra fede, una Chiesa corpo di Cristo che manifesta la sua tenerezza per chi porta nel cuore delle ferite.

In questo senso San Rocco, patrono della vostra Chiesa, è un esempio perfetto per ciascuno di noi.

Siate tutti una Chiesa capace di annunciare l'Amore folle del Padre per ciascuno dei suoi figli. La vostra storia, è tutt'altro che conclusa, con voi anche noi vogliamo testimoniare che il Signore è sempre vivo e ci ama immensamente.

Siate perseveranti per vivere tutto ciò ogni giorno. Amen

+ Fr. Pascal Gaye Abate di Mondaye