Fiorin fiorello l’amore è bello vicino a te, mi fa cantare, mi fa sognare non so perché.
Bo, che ciavrò d’esse allegra!
A belli,
finarmente è primavera, so tornata, ecchime, so Jessica vostra,
la modella, me chiamano tutti così, con l’eleganza che me ritrovo, la
signorilità, non pe gnente so fija d’un conte,
so na nobbile io, d’alto lignaggio,
che non se vede?
Le colleghe se
sformano pe l’invidia, ma che ce posso fa ?
Anche perché
l’ommeni loro glie menano
sempre, invece, Nando mio me mena solo ogni tanto, quando proprio me lo merito.
Una volta m’ha ferito con una lama, ma per disgrazia
porello.
Sa com’è, avevamo bevuto un po’ in allegria, ridi de
qua, insisti de là, all’ultimo
semo finiti a botte, ho beccato
una coltellata sull’arteria femorale sinistra,
50 punti con prognosi riservata. Lui ha pianto tanto, ha avuto
paura sto capoccione, “non me denuncià”
urlava, “te prego non ho fatto apposta.” L’ho perdonato subbito
con tutta l’anima, come potevo fà diversamente.
Mamma me dice sempre: “quello s’approfitta, non te fidà”, ma solo io
capisco che in fonno, proprio in fonno
è un agnello, tanto sfortunato, specialmente da piccolo. Il padre
nullatenente, sempre ospite dello Stato, la madre che faceva la vita, a casa se
abbioccava per la stanchezza, non
riusciva a staie dietro.
L’ha allevato una zia tutta matta, che era più
er tempo che stava drento li manicomi
che fori.
Comunque, bando alle chiacchiere, meglio de così non
pò annà, tanto che Mara, l’amica mia me vorrebbe imità, stà miserabile, tutte le mattine de bon’ora , verso le 11,
se presenta a casa mia, “prestame la pelliccetta de lapin, damme la collana, la giarrettiera rossa e via de
seguito”.
Aho, ma che
se crede che so lady Diana? Venisse
almeno a un’ora lecita, una povera disgraziata che lavora tutta la notte, ha almeno diritto de dormì
quanno vole per recuperà le energie.
E bastasse solo questo ! Dopo pretenne anche il
caffè coi biscottini, jé patisce la
creatura, sta infamona. Come faccio a sopportarla, neanche lo capisco.
Ma lasciamo perde, se no me s’avvelena er sangue, e
me va via tutto l’appetito, poi se
m’arrabbio so cavoli amari, me trasformo in
Attila,
dove passo ,
fo un casino che non ve dico.
Comunque adesso, grazie ar cielo, so
na signora. La casetta abusiva, me l’hanno costruita in una
nottata, certi clienti affezionati, invece de pagamme, m’hanno fatto sto
favore, porelli !
Che pretenno più dalla vita ! Me lo ripete spesso anche l’omo mio.
L’artre se calmassero, stessero zitte e bone che con
loro non ho gnente da spartì. Io la protezione ce l’ho, gajarda
pure, che non ciò più paura de gnente, perché la polizia da parecchio me segue passo, passo a causa
dell’avventura grandiosa capitatami l’artro mese.
Dunque, de sabbato sera, passeggiavo su stò
marciapiede, ero contenta, l’amore mio m’aveva regalato anche un
bracciale de valore, “na vecchietta ” m’ha detto, “me l’ha voluto dà per forza,
prima che la portassero all’ospedale, che era cascata de brutto a causa de
un delinquente che l’avevano
scippata”.
Io a sti pensieri delicati de Nando , me se strigne
er core, me basta poco pe piagne, anche pe ride, so troppo sensibile, ho l’animo gentile.
Come dicevo, quella famosa sera, me ne andavo carma
carma, su e giù per stà strada, “ a Jessica ” me sento chiamà, “Contessa
Jessica,” , me giro, e che te vedo, un
macchinone lucente, drentro, due tizi de signorile e giovane aspetto,
muscolosi, giubbotto aderente de
pelle nera, medaglione d’oro cor teschio,
sur petto villoso, capelli tajati a zero. Er ciuffo rosso lamè, ritto sopra la fronte, li faceva proprio
fichi, e per finire, l’orecchino d’oro
sull’orecchio destro , jé donava un che de sinistro che me turbava. Bè, all’improvviso, me so sentita tutta un
foco, che non ho capito più gnente. Quelli, come me so accostata, “sbrigate sali” non me lo so fatto
dì due volte, se prospettava una avventura notevole, de
certo diversa dalla solita lagna.
So salita de fretta, loro, una sgommata e via come er vento, tre minuti, e ce semo
trovati in aperta campagna tra li grilli.
Quanno se so
fermati, ve lo potete immaginà, ero
tutta sudata, felice, tremavo come una foja per l’emozzione.
Quello alla guida
più simpatico, che per la verità era proprio il tipo mio, me dice “a
bona, la sai la mossa del pappagallo?”
Io pe famme vedè smaliziata, prontamente ho risposto de si, allora l’altro tizio che me stava vicino, me rifila due sveje in
bocca, che ho sentito calà l’incisivi
de botto, come fossero caramelle, un rivolo de sangue m’ha insozzato
tutta la camicetta a pois verdi e
gialli, che indosso solo nelle grandi
occasioni. “Nando tuo cià fregato”, urlano in coro, con due occhi da fa paura, “s’è scroccato tutto l’oro
della gioielleria che avevamo scassinato assieme, parla, spiffera subbito
dove se trova er malloppo, se no
t’ammazzamo” e giù botte a più non
posso.
“Io una spia !“ ho pensato, “l’amore mio lo
difenno a costo della vita” così so
restata zitta, a occhi chiusi, immobile
come un eroe, fino a quanno quelli, pensando d’avemme ammazzata m’hanno
scaricato per terra e se so defilati,
sti vigliacchi !
Mi hanno trovata il giorno dopo, stesa a terra, pallida come un cadavere, che respiravo appena. All’ospedale Fate Bene
Fratelli so restata una settimana in coma, al capezzale Nando, mamma
disperati, piagnevano come fontane. Una
tragedia ve dico, una vera
tragedia mejo de una telenovela.
Li carabinieri fori la porta, parevano statue, non ce perdevano de vista.
Questa volta non me posso lametà nemmeno dello
Stato, che m’ha dato il massimo della sorvejanza , anche gratis !
Adesso, doppo la guariggione che pare miracolosa,
lo volete sapè ? Tutti me stimano de più, la mia reputazione è salita alle stelle.
Nando poi, le gentilezze ! M’a coperto de
gioielli, io per riconoscenza faccio
tutto quello che me chiede, senza
eccezioni.
Che è colpa mia se so tanto innamorata ? Caro
mio, ar core non se comanna.
Vedi quelli, come me guardano ! Jé piaccio, de
certo è tariffa doppia.
Scusateme tutti,
vado de fretta.
Ma do annate, aspettate, aspettate, arivo subbito.
Accidenti a loro, sti burini, so spariti come razzi!
Fiorin fiorello l’amore è bello vicino a te, lala
lalalla larallaralla lalalala.
Accidenti a loro!