Istituto Tecnico Commerciale Statale - Afragola (Na)

 

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Il labirinto è metafora della mente. In esso il confine tra disordine ed ordine è  segnato dalla conoscenza. Senza conoscenza il labirinto è luogo di smarrimenti e  paure – hic habitat mynotaurus – così come senza conoscenza la mente è afflitta da  superstizione, inganno, arroganza. 

Per colui che è animato dalla conoscenza, il labirinto è campo di ardimentosi  cimenti. Attraversandolo, l’adolescente Teseo diviene un eroe e lega il suo nome  alla sconfitta della brutalità e del terrore. 

Una mente illuminata dalla conoscenza non ha timore delle sfide imposte  dall’evoluzione dei tempi e delle culture, ma trova in esse occasione di crescita e  motivo di soddisfazione. Non perde traccia del cammino percorso e non ha riserva   di tornare sui propri passi se ha sbagliato la strada, poiché il riconoscimento  dell’errore corrobora l’intelletto, amplifica l’esperienza, ridefinisce le mappe dei  nessi.  Saperi apparentemente disgiunti si allacciano con insperati collegamenti  come  stanze lontane unite da passaggi improvvisamente trovati. 

Ad ogni scoperta, un ordine appare, come Naturale, nell’accezione  più grande – per   cui il labirinto è anche immagine dell’Universo – e il giovane Teseo dimentica il  buio  che lo attende e con rinnovato vigore e più fresca speranza, segue il filo  sottilissimo  che lo unisce alla luce.  

 

Claudio Mola