"EMILIO SERENI" |
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Istituto Tecnico Commerciale Statale - Afragola (Na) |
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Il labirinto è metafora della mente. In esso il confine tra disordine ed ordine è segnato dalla conoscenza. Senza conoscenza il labirinto è luogo di smarrimenti e paure – hic habitat mynotaurus – così come senza conoscenza la mente è afflitta da superstizione, inganno, arroganza. Per colui che è animato dalla conoscenza, il labirinto è campo di ardimentosi cimenti. Attraversandolo, l’adolescente Teseo diviene un eroe e lega il suo nome alla sconfitta della brutalità e del terrore. Una mente illuminata dalla conoscenza non ha timore delle sfide imposte dall’evoluzione dei tempi e delle culture, ma trova in esse occasione di crescita e motivo di soddisfazione. Non perde traccia del cammino percorso e non ha riserva di tornare sui propri passi se ha sbagliato la strada, poiché il riconoscimento dell’errore corrobora l’intelletto, amplifica l’esperienza, ridefinisce le mappe dei nessi. Saperi apparentemente disgiunti si allacciano con insperati collegamenti come stanze lontane unite da passaggi improvvisamente trovati. Ad ogni scoperta, un ordine appare, come Naturale, nell’accezione più grande – per cui il labirinto è anche immagine dell’Universo – e il giovane Teseo dimentica il buio che lo attende e con rinnovato vigore e più fresca speranza, segue il filo sottilissimo che lo unisce alla luce.
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Claudio Mola |