CAPITOLO 7

 

 

 

-Ecco, questi sono i sotterranei, e di lì c’è l’aula di pozioni- diceva Harry a David.

In quel tardo pomeriggio di sabato i sotterranei sembravano deserti: gli studenti avevano infatti deciso che quel luogo umido e poco accogliente non era l’ideale per trascorrervi il week-end.

Per quanto riguardava Ron e Hermione, l’avevano lasciato solo con David subito dopo pranzo, Hermione per la biblioteca e Ron per esercitarsi con la sua nuova Thunderbolt. Così, mentre i due ragazzi stavano per abbandonare l’aula di Pozioni, in cui i banchi immacolati erano stati disposti in bell’ordine lungo tutto il suo perimetro, e mentre David stava chiedendo a Harry: -Com’è Pozioni?-, mentre Harry stava iniziando a soppesare le parole meno brusche per definire quella materia, si sentì un rumore di diversi oggetti che cadevano, e poi un urlo soffocato.

I due ragazzi corsero verso la stanza da dove proveniva quel suono, passando per una piccola porta situata dalla parte opposta di quella d’entrata.

Harry non era mai stato in quel corridoio, come d’altronde anche David, e dovettero procedere nel buio più assoluto, e, dopo aver inciampato un paio di volte in oggetti non identificati, giunsero ad un’altra porta, molto grande e pesante, che aprirono con decisione ma non senza scricchiolii.

La scena che si parò loro dinnanzi era decisamente meno tragiche di quanto si aspettavano: un Ferdinand Kendall molto contrariato era letteralmente seppellito da vari pentoloni, boccette vuote o contenenti strani liquidi e altri oggetti insoliti.

Harry capì subito, con un solo sguardo dato alla stanza, dove si trovava: erano nell’ufficio-abitazione di Piton. Con la partenza del professore questo sembrava essersi portato via, altre ai vari recipienti in cui galleggiava qualcosa di poco identificabile, anche l’aria scura e severa del suo ufficio.

-Potreste…aiutarmi?- mentre David non sembrava avere molte intenzioni di muoversi, Harry gli andò incontro con prontezza e lo aiutò ad alzarsi, togliendogli un pesante calderone in peltro dallo stomaco.

-Stavo…stavo cercando qualcosa per riscaldare l’ambiente- disse Kendall, giustificandosi allo sguardo atterrito di David.

-piacere, io sono Ferdinand Kendall, il tuo insegnante di Pozioni. – disse, andandogli incontro con una mano tesa.

Doveva essere più giovane di quanto sembrasse, pensò Harry, mentre guardava distrattamente la boccetta poggiata esattamente al centro dalla scrivania che si trovava sul lato nord della stanza.

Assomigliava molto alla fiala che l’uomo aveva acquistato insieme a lui a Diagon Alley.

David strinse educatamente la mano che il professore gli tendeva, senza però rinunziare all’espressione attonita: non doveva essere abituato a simili incidenti ed a professori così socievoli.

-Bene, noi andremmo- disse Harry, rivolgendosi al professore e andando verso David, e trascinandolo fuori per un braccio. –ciao, ci vediamo lunedì- rispose Kendall con aria gentile.

Il sorriso era tornato sul volto di Harry: la prospettiva di non vedere Piton per un anno intero (o forse più) lo rendeva felicissimo, anche se c’era qualcosa che non gli quadrava.

 Kendall era gentilissimo, ma un particolare non gli era chiaro: se era un mago tanto abile (e doveva essere abile per insegnare a Hogwarts: Gilderoy Allock era stato infondo l’unico errore di Silente nella scelta degli insegnanti) perché cercava una stufa quando sarebbe bastato un semplice incantesimo? Abbandonò questi pensieri quando dovette aiutare David, che, uscendo dalla stanza, era inciampato in un banco.

                                                                       *

-Bene, adesso che ti ho fatto vedere la biblioteca, possiamo tornare in Sala Comune- disse Pansy, acida, ad Eleanor.

Le cose tra di loro erano iniziate molto bene: Pansy in fondo era molto più cortese di quanto sembrasse, ed erano diventate ottime amiche appena uscite dall’ufficio di Silente.

Tutta la loro amicizia era però venuta meno quando a pranzo avevano avuto questa conversazione:

-Pansy, ma chi è quel ragazzo bellissimo di Serpeverde che ieri ti era seduto vicino?-

-oh, stai parlando di Vincent? È davvero carino, non trovi? Ok, è un po’ stupido…però…-

-ha dei bellissimi capelli!-

-mmm…già…un po’ ehm…unti? Ma è carino…-

-ma stiamo parlando del ragazzo biondo con gli occhi azzurro-ghiaccio che era seduto alla tua destra allo Smistamento?

L’espressione di Pansy si congelò ancor di più degli occhi di Draco, e disse: -Ah. Quello è Draco. È carino anche lui, ma è il mio ragazzo.

Eleanor fece un gesto d'assenso…aveva fatto una figura davvero pessima.

Draco…un bellissimo nome, per un bellissimo ragazzo. Ed era fidanzato con quella smorfiosa? Gli avrebbe sicuramente fatto cambiare idea, decise.

Le due ragazze scesero rapidamente le scale che le avrebbero ricondotte ai sotterranei, Pansy davanti ed Eleanor che la seguiva a poca distanza.

-oh, David! Anche tu qui, come stai?- chiese Eleanor quando vide far capolino suo fratello prima e Harry dopo dalla porta della classe di Pozioni.

-un po’ azzoppato ma tutto sommato bene- rispose David con un sorriso sulle labbra. Eleanor lanciò uno sguardo eloquente a Harry e poi a David, ma questo si limitò ad un’alzata di sopracciglia.

-stiamo andando in Sala Comune, volete unirvi a noi?- disse Eleanor.

-No!-

-No!- dissero insieme Harry e Pansy.

-è vietato…

-…non si può…

-due case diverse…

-…Grifondoro e Serpeverde!- continuarono i due, completando uno la frase dell’altra.

-Ok, ok…vuol dire che ci vediamo stasera a cena!- disse Eleanor, salutò suo fratello con un bacio

e Harry agitando la mano, e precedette Pansy verso la sala comune.

                                                                       *

 

Quando due giorni dopo Harry ricevette l’orario dalle mani di Hermione, il suo umore scese bruscamente: da lì a poco li aspettava una noiosissima ora di Storia della Magia, con il professor Ruf.

Dopo che i gufi, ancora un po’ scioccati dal bagno imprevisto di sabato, se ne furono andati tutti, i ragazzi in Sala Comune si alzarono, e i Grifondoro si unirono ai Corvonero, che si dirigevano anche loro verso l’aula di Storia.

Harry prese posto vicino a Ron, che scelse il banco dietro Hermione, forse per essere coperti dallo sguardo vacuo di Ruf, così da poter parlare durante la spiegazione, pensò Harry. Vicino a Hermione si sedette David, che fissava incredulo Ruf, che, essendo un fantasma, era alquanto etereo.

Anche Ruf fissava David in modo abbastanza insistente. Poverino: era così poco abituato alle novità!

-tu…devi essere uno dei due nuovi alunni –disse Ruf, come se facesse uno sforzo enorme a ricordarsi le parole di Silente- per ora inizia con il programma del quinto anno, poi vedrò di darti qualche lezione per così dire di “recupero” nelle ore in cui non sei a lezione- . terminò, e, senza aggiungere altro, senza alcuna introduzione, cinicamente indifferente al fatto che la sua fosse la prima ora del nuovo anno, iniziò a spiegare. Nel giro di qualche istante le penne che avevano iniziato a prendere appunti scorsero sempre più lentamente sui fogli di pergamena, tranne forse quella di David, che gli era stata regalata da Hermione, che sembrava sfrecciare alla velocità della luce, riempiendo la pergamena (anche quella regalata da Hermione) di scarabocchi molto incomprensibili. David sembrava davvero attento a non perdersi neanche un nome, o una data, come ad esempio la data della battaglia fra stregoni e goblin a Wintherot, che nessuno degli altri alunni riteneva importante, anche perché il capo degli stregoni, Alan Decoffler, aveva tramutato la battaglia in una partita di cricket, secondo lui metodo più pacifico per risolvere le divergenze d’opinione. (questo perché non aveva mai visto prima il modo di giocare a cricket dei goblin, tutt’altro che pacifico).

Quando la campanella suonò, tutti gli alunni si alzarono di scatto, e i Grifondoro sorridevano perfino alla prospettiva di un’ora di Incantesimi col Professor Vitious. Rimasero seduti solo David, che doveva terminare i suoi appunti, e Ron, che aveva gli occhi assorti nei capelli di Hermione, anche se comunque si alzarono entrambi qualche secondo dopo.

Nell’orario di David, come in quello di Eleanor, che era stato dato loro da Silente stesso, erano cerchiate otto ore, corrispondenti a due materie: Incantesimi e Trasfigurazione, il che voleva dire che non doveva seguire quelle lezioni. Questo dette un po’ fastidio a David, che si sentiva in questo modo escluso, ma decise di passare questa ora, l’unica libera nella giornata scolastica, in biblioteca, a documentarsi sui goblin. Mentre i Grifondoro insieme ai Tassorosso del quinto anno si dirigevano verso il terzo piano, nell’aula di incantesimi, David fu stupito di trovare la sorella in biblioteca. Come avrebbe appreso dopo, anche lei in quell’ora era libera, perché avrebbe dovuto seguire un’ora di Trasfigurazione.

Quella fu una buona occasione per parlare fra di loro di come si trovavano a Hogwarts, così che quando quell’ora finì David non ne sapeva di più sui goblin, ma si sentiva meno escluso di prima.

Lui e Eleanor andarono insieme alla lezione di Cura delle Creature Magiche, e si unirono ai compagni, che aspettavano la professoressa.

-Voi avete fatto Trasfigurazione, vero?- chiese Hermione a Eleanor, in tono confidenziale –quindi la Mc Grannit è tornata, no?-

-loro hanno fatto Trasfigurazione…io non posso. – la corresse Eleanor. Hermione sembrò arrossire lievemente.

-Ah, giusto! Sai, anche i miei genitori sono Babbani, fanno i dentisti…- e si interruppe bruscamente, perché stava arrivando la professoressa: Fleur Delacour.

Le bocche di quasi tutti i maschi erano lievemente aperte, e da quella di Seamus Finnigan usciva perfino un filo di bava, che Eleanor guardò con disgusto.

Quando Fleur li ebbe superati, li fissò per un lungo momento, durante il quale sembrava imbarazzata.

-Bonjour! –disse, allegra, anche se la sua voce tremava. – sono la vostra professoressa di Cura delle Creature Magiche e…credo che dovremmo conoscerci meglio oggi…facciamo l’appello?-

Hermione si girò verso Ron, e bisbigliò: -preferivo mille volte Hagrid. –

Fleur impiegò quasi tre quarti d’ora a parlare con i suoi alunni, e nell’ultimo quarto d’ora inziò la lezione vera e propria.

-il vostro guardiacaccia, il signor Malocchio Moody, mi ha detto di aver udito degli strani rumori provenire dalla foresta proibita questa notte- . Harry (come d’altronde qualsiasi studente) notò che nel pronunziare il nome di Moody una smorfia si dipingeva sul volto di Fleur: non doveva ancora averlo perdonato per la sorte che aveva riservato al calamaro gigante.

-io sospetto si tratti di Sciapodi, dei buffi animaletti antropomorfi con un solo piede, che odiano il sole. Per questo di giorno usano il loro piede per ripararsi dai raggi solari, e sono visibili solo di notte. Queste bestiole vivono di soli odori, e muoiono se respirano aria inquinata, quindi potrebbero essere stati attirati nella foresta dall’odore della pianta di Eucalipto che ha piantato la professoressa Sprite quest’estate. Ho chiesto il permesso al preside, che mi ha detto che, se non avevate niente in contrario, avremmo potuto fare una gita nella Foresta Proibita mercoledì notte. Hermione?-

-io mercoledì notte devo seguire la lezione di Astrologia, a mezzanotte. –

-allora…allora potremmo fare giovedì alla stessa ora-.

La prospettiva di stare qualche ora in più con Fleur convinse anche gli alunni più svogliati ad accettare la proposta.

Dopo pranzo, mentre i Serpeverde e i Grifondoro andavano verso i sotterranei per la lezione doppia di Pozioni, i corridoi si riempirono di commenti entusiastici su Fleur.

-sembra molto competente…eppure dev’essere molto giovane…quanti anni avrà? Venti?

Stava dicendo Eleanor a Hermione, riprendendo il discorso interrotto all’inzio della lezione.

-diciotto- rispose Hermione, manifestando minore entusiasmo per la nuova professoressa.

Eleanor non aveva ancora capito che i rapporti tra Grifondoro e Serpeverde non erano dei migliori, o forse l’aveva capito ma non gli attribuiva molta importanza, visto che aveva mollato la sua classe per unirsi ai Grifondoro e parlare con Hermione, cosa che le fece guadagnare diversi sguardi dai suoi compagni, Pansy compresa, che guardava ora lei e ora Draco, con uno sguardo tipo “te-l’avevo-detto-che-non-era-affidabile”.

Quando entrarono trovarono Kendall, o meglio le mani di Kendall, visto che il resto del corpo era nascosto da un grosso libro marrone (come distillare Pozioni e Filtri)

Un po’ stupiti presero posto, ma solo quando Neville fece cadere il suo infuso di Mandragola il professore si accorse di loro, e, facendo un largo sorriso, disse:

-oh…siete già arrivati…neanche un po’ di ritardo…pazienza. Come avrete ormai capito sono il nuovo prof (-ha detto proprio prof- diceva Seamus al suo compagno di banco) di Pozioni.

Siete qui per far finta di apprendere la tediosissima scienza e l’arte inutile delle Pozioni, e io sono qui per far finta di insegnarvela, quindi iniziamo col fare l’appello. –

Dopo questa affermazione molti occhi si spalancarono, e molte risate vennero trattenute a stento, e quando Finnigan alzò la mano nel sentire il suo nome rideva ancora.

-immagino che abbiate dei compiti da fare, giusto?- numerose teste assentirono, tranne quella di Hermione, che sembrava paralizzata.

-allora potreste farli in quest’ora, visto che sono occupato. – terminò, e, senza aspettare una risposta, ricadde dietro il suo libro.

Hermione sembrava averla presa come un’offesa personale, e, sbattendo il libro di Storia della Magia sul banco, iniziò a imparare a memoria i nomi dei ministri della magia dell’Urzbekistan.

Tutti gli altri non avevano molta voglia di studiare, e iniziarono a parlare con il proprio compagno di banco. Dean Thomas, che era seduto vicino a Hermione, si girò indietro per giocare a Battaglia Aereospazioale con Seamus e David, che non conosceva molto bene le regole, e fu molto sorpreso quando la navicella di Dean che aveva abbattuto scomparì dal foglio con un piccolo botto.

Nonostante il rumore che le due classi fecero, non ultimo il botto dell’ammiraglia della flotta di David che veniva abbattuta, il professor Kendall non sembrava far caso a loro, e non li riprese neanche una volta. Hermione dovette fare molta fatica per riuscire a studiare in quel caos, ma dopo un’ora e mezza aveva finito tutto il capitolo di Storia per venerdì.

Proprio quando Hermione stava riponendo il libro in cartella il professor Kendall emerse dalla lettura, e si diresse verso una scansia sulla destra della classe.

-finalmente si è deciso a spiegare qualcosa!- ma il professore non sembrava avere quel programma: dopo aver preso una bottiglietta dallo scaffale, tornò a sedersi al tavolo e consultò il libro, che aveva lasciato aperto.

-tu, puoi venire un attimo qui?- disse, rivolto a Ron, che si alzò con un filo di paura: un’interrogazione di Pozioni il primo giorno non gli sembrava molto opportuna.

-reggi un attimo questa. –gli disse Kendall, che non aveva alcuna intenzione di interrogarlo, porgendogli la bottiglietta che aveva preso poco prima.

Ron fece come gli diceva, e, incuriosito, lesse la pagina del libro da cui Kendall prendeva le istruzioni. Era intitolata: “come distillare una pozione d’amore”.

Il professore agitò la bacchetta, e Ron si sentì tirare verso il basso: il piccolo contenitore che teneva in mano si era trasformato in una botte, che cadde per terra con un rumore sonoro, per fortuna senza rompersi.

In quella suonò la campanella, e Kendall salutò gli alunni: -è stato un piacere lavorare con voi, ci vediamo (……….)-

-allora, anche questo non ti piace?- chiedeva Ron a Hermione, mentre si dirigevano verso la sala comune del Grifondoro.

-anche se ritengo che Hagrid fosse molto più preparato di Fleur, almeno lei ha spiegato nella sua ora di lezione: è alle prime armi con l’insegnamento, ma non ci ha abbandonati a noi stessi!-

-bè, se è per questo io preferisco di gran lunga Kendall: dopo l’ora di Storia di questa mattina ero stanchissimo, e due ore di Pozioni non le avrei rette. –

-ma Ron, non sarà sempre così! Voglio dire, da ora in poi Kendall spiegherà…credo…-

Hermione a parte, tutto il resto della classe aveva gradito Kendall e il suo abbandonarli a loro stessi, e i due professori nuovi furono l’argomento principale per tutta la giornata, così che i Grifondoro andarono a dormire sognando quasi tutti la bellezza di Fleur e la bontà di Kendall.

                                                                       *

 

Tutt’altra impressione fece la terza “new entry” nel corpo docenti: Arabella Figg.

 

 

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