BENVENUTI

CHI SIAMO ITINERARIO TRAGUARDI LINKS E-MAIL

Dimentichi della Bibbia, viviamo in un'epoca di errori, eccessi e avvelenamenti alimentari che deteriorano la qualità della nostra esistenza, ci rendono sempre sensibili alle patologie da raffreddamento... preda delle cosiddette malattie della civilizzazione...

Articolo di Natalia Aspesi su "La Repubblica" (17 gennaio 1986)

Ecco stralci salienti dalla continuazione dell'articolo citato: "Dimentichi della Bibbia, viviamo in un'epoca di errori, eccessi e avvelenamenti alimentari che deteriorano la qualità della nostra esistenza, ci rendono sempre sensibili alle patologie da raffreddamento, cioè influenze, bronchiti e tonsilliti e, dopo anni di porcherie inghiottite con grande godimento, preda delle cosiddette malattie della civilizzazione; patologie vascolari, infarto, emorragia cerebrale, arteriosclerosi, disturbi metabolici, come il sovrappeso e il diabete, artrosi, invecchiamento precoce e soprattutto tumori. La tavola degli ultimi anni è diventata uno 'status symbol', la gente ha abbandonato appena ha potuto ciò che sembrava 'povero', i cereali, per affermarsi anche con ciò che sembrava 'ricco', per esempio la carne: a poco a poco nelle mense i sindacati hanno ottenuto i menù a tre portate, codificando, dice Pecchiai, uno dei più dannosi errori alimentari, quello delle incongrue associazioni di cibo nello stesso pasto, 'con conseguente rallentamento digestivo, gonfiore intestinale, sonnolenza, minor attenzione e, spesso nel turno pomeridiano maggior incidenza degli infortuni'... In fondo alle pentolone collettive o ai tegami casalinghi in cui buttiamo ogni giorno grandi quantità di grassi, di carne, di zucchero, alla caccia di sapori e piaceri sempre più sfacciati o raffinati, noi rimestiamo una buona possibilità di predisporci al cancro. Da anni ormai gli studiosi americani seguono questa ipotesi facendo andare di traverso, con i rapporti del National Cancer Institute e della American Cancer Society, le bistecche a montagna e i piattoni di gelati industriali che costituiscono la dieta quotidiana di milioni di statunitensi. Ecco dunque le confortanti relazioni sugli Avventisti della California che mangiano frutta e verdura, latte e uova e i Mormoni dell'Utah che non mangiando carne nè bevendo caffè, tè, alcool, sfuggono più facilmente ai tumori dell'intestino; ecco i Bantu vegetariani del Sudafrica e gli Indiani Tarahumara del Messico, divoratori di fagioli, meno infestati dalla mortale malattia e anche dall'infarto. 'Si tratta di studi complessi che durano anni, che necessitano di un'indagine retrospettiva, perché i tumori hanno latenza anche di trent'anni - dice Umberto Veronesi direttore dell'Istituto dei Tumori di Milano e il più ascoltato oncologo europeo - Tuttavia ci sono delle quasi certezze; l'eccesso di cibo può essere correlato ai tumori, un consumo troppo abbondante di grassi e di carne è abbastanza sicuramente collegato con i tumori al seno e alla prostata. All'opposto una dieta abbondante di fibre, cioè di vegetali verdi e freschi e di cereali protegge dai tumori intestinali e forse polmonari. Sembra che la vitamina A, sia più protettiva. In generale è doveroso raccomandare, tra le prevenzioni tumorali, di seguire una dieta alimentare bilanciata, ricca di vegetali e povera di calorie, di grassi e di carne'. I nuovi monaci della salute sfuggono il fumo e le droghe, non toccano gli integratori alimentari sintetici che invece vanno tanto di moda, aborrono lo zucchero e tutti i dolci, escluso con molta parsimonia il miele... limitano i prodotti animali, preferendo comunque il pesce alla carne, si dedicano con frenesia alle verdure, ai cereali rigorosamente integrali, ai legumi, scartano tutti i grassi escluso l'olio extravergine di oliva sopraffino. E soprattutto evitano i pasti a più portate, dedicandosi al salutare monopiatto con contorno di verdure. Sembra facile, ma non lo è: perché ciò che è più dannoso alla salute è, oltre ovviamente alla sofisticazione degli alimenti, l'associazione di cibi che poi vagano nei nostri intestini lottando tra di loro con battaglie tra succhi acidi, ptialina e pepsina e altri umori, che ci lasciano poi, gonfi, assonnati e fragili. Quindi, tanto per avere un'idea: mai nello stesso pasto, pasta con la carne, carne con il latte, latte con le uova, uova col formaggio; mai frutta o dolci sia con gli amidi che con le proteine, il che vuol dire che la frutta va mangiata da sola e possibilmente solo alla prima colazione, mai grassi con le proteine (per esempio patate fritte con la carne, trionfo del 'fast food', o arrosto con la panna). E allora?... Semplice: c'è il riso integrale, c'è la pasta integrale, ci sono i fiocchi d'avena, le lenticchie e i fagioli, ci sono tutte le verdure cotte e crude, la frutta e anche certi dolcetti neri e ruvidi resi mangiabili dall'uvetta, ci sono le olive, c'è la frutta secca, c'è lo yogourt. E, miracolo, c'è in questo modo la certezza di dimagrire sul serio, senza intossicarsi con medicinali, eccessi di proteine e inutili rinunce di pasta e di pane."]

 

BIBBIA E SALUTE