Poesia

 

* 

Beh, qui siate clementi, sì, mi sono cimentata coi versi, meglio non aggiungere altro!

 

 

I

 

 

Quattro Metamorfosi

 

I

Forse da rosse, tiepide

Si faranno candide le mie lacrime

Non più sanguigne

Dolorosamente

Goccia

A

Goccia

Muteranno d’aspetto

E la sostanza loro sarà latte

Per nutrire

gelide

Il mio distacco.

 

 

II

Ho petali di porpora

Per ammantare la notte

Mi nutro di me stessa

Strappandomi in brandelli

Lacera e ferita

Stride e miagola

La solitudine guerriera

Vago risuona un ricordo

Diverso.

Lontano.

 

 

III

Le mie fragole hanno vermi  che

Nemmeno la tua fragranza

Potrebbe cacciare

Il mio rosso vino di Spagna

Ha il sapore di acida nostalgia

E il tizzone purpureo si spegne

In silenzio.

 

 

IV

Potendo sognare di sterpi

Ho cercato le rose

Ma ho spine troppo uncinate

E odore di terra

Bagnata

Fertile

Selvatica

E ostile

Non sentore di sogni scarlatti

Ma arido vuoto.

 

 

 

(Senza Titolo)

 

Dal momento che tutto questo è così falso
perché ostinarsi a ricercare perle
in questa plastica da baraccone?
Ridammi tutto il sogno e
più non trattenere
i miei gioielli di polvere
i miei miraggi sognanti
fammi trasformare
come fossi ancora viva
in ali d'aquilone
i pesi che mi straziano
Per ogni nuova estate
mi sento ancora incredula
stupita
Ma ad ogni nuovo inverno
le lacrime mi annegano
rivoglio le mie vite
di lucida, mirabolante follia
rivoglio il mio coraggio
Rivoglio tutto il corpo
di questa vita
ora mutilata
e debole
e morta.

 

 

 

Il Gioco

Soltanto un dolce
f r a m m e n t o
Di
parole
Di cose
Che ruotano
su un punto lontano.

Di cose che viste
Da luci diverse
Potrebbero
Apparire di un lampo
Come assurde
Senza conclusione

Ma ora
E' vita che brucia
A riportarmi nel gioco
E
Giocare
Con le regole che vuoi
E' sempre stato
Ciò che so fare
Come ho voluto
come da sempre
Nei miei
L a b i r i n t i
La passione comanda.

Essere così
Al caso lasciando
La mia lotteria
Gioca
Se vuoi
Che è difficile perdere
Ed erano i bei giorni sinceri
Quanto la confusione
Dei miei pensieri.
E allora gioca, se vuoi
Che nel gioco io
Non perdo mai.

 

 

Inferno

Tutto ciò che ho fatto e voluto
E' svanito nella luce della
trascendenza
Chiamano normalità ciò che per me
E' negazione di ogni diritto
Di ogni piacere
Se scelgo il male, se abbraccio il nero
Se sono crudele, se danzo sul ghiaccio sottile...
Sono la follia che la gente respinge
Il gioco dell'Ego
Sono il fuoco e brucio coscienze.
Danzo coi demoni in atmosfere di onirico incanto
Come nessuno può fare
Giro su di me quante volte l'anima ruggisce
Urla,stride languendo
Torturata
Odiata
Tormentata
Grido, ma nessuno mi sente
E sono un'altra volta vinta
E prigioniera.

 

Poco prima dell’alba

E intanto fuori non piove
non canta la strada, non chiama la notte
e intanto io sogno di cose
non giuste
non vere
non belle
ascolto silenzi che sanno
di vecchi cassetti
piccole scarne maledizioni
al tempo, al dolore, alla noia
d'incanto, di cuore che stride,
mi strappa un sorriso il tuo nome
che non sei qui
che non sei tu
E intanto fuori il mattino
si fa strada tra il vento e la nebbia
l'abbraccio di un sogno mi chiama
lecito
muto
segreto.


27 Aprile 2008

se le trame dei tuoi occhi
fossero storie
sarebbero raccontate e poi cancellate
davanti ad un fuoco intermittente
così come dici di temere la finzione dell'attore
e intanto sai far tua la più pura
delle false verità
chiedi fuoco e dispensi ceneri
e le mani restano vuote
orfane di calore
sterili, inodori
di selva
di notte
di albe mancate
della verità non conosci che il suono
te ne manca l'anatomia
e della fiamma non sai sostenere il dolore
fuggi e perdi sostanza
come un ricordo fatto di pelle
e ciglia scure
come miserabili farfalle cieche.


9 Maggio 2008

e non c'è dubbio che ti sfiori
non c'è pace che ti meriti
non ci sono più domande nè segreti
solo le lacrime sanno asciugarsi
e divenire sale
tu sai fare del sale neve sporca
e io del dolore so far veleno
la verità più falsa
il più insincero degli onesti
in bilico sull'orlo di frasi
svuotate come gusci di lumaca
e ancora, ancora rancori e rinunce
unghie sulla lavagna
cocci di bottiglia
da inghiottire come pillole
che non curano alcun male
e sangue fatto di pastelli a cera
tessere un mantello di te non è difficile
ma portarlo ti sia grave
per ogni filo che si svolge
un rimpianto, una menzogna
assassino senza onore
combattente da salotto
vita putrida e bugiarda
bestia inutilmente viva