Canto popolare

Cutigliano 22 luglio 2000

Ecco i testi delle canzoni presentate dal gruppo Le Casciane e dal gruppo Petrognola Agliano Verrucolette Nicciano. Il lavoro di ricerca e riorganizzazione è stato effettuato dalla prof. Maria Elena Giusti. I testi sono stati distribuiti in fotocopia fra il materiale del convegno dalla Provincia di Pistoia, Università di Firenze ed Ecomuseo della montagna pistoiese. (puoi vedere la pagina fotografica)

 

  1. Tira e molla ho perso il damo

  2. E rastrellando i prati e rastrellando i prati

  3. Il tuo amor bussa alla porta o Pinottola vèmmi aprì

  4. E tun tun tun tun tun picchia alla porta

  5. Chicchirichì le tre formiche

  6. Tube

  7. Stamattina mi sono alzata

  8. Eravamo in tre sorelle

  9. E la sera di Carnevale

  10. E la mia mamma

  11. Il ventinove Luglio

 

LE CASCIANE  (Alma Bravi, Antonina Bravi, Marina Regoli, Tina Regoli)

(ascolto della prima strofa)

Tira e molla ho perso il damo

tira e molla e non ho pianto

me ne son trovato un altro

più bellino assai di te

 

Più bellino e più galante

più sincero nell’amore

che mi ha dato il bene al cuore

e mai più lo lascerò.

 

Quando vènni a casa tua

non ci vènni a mani vuote

ci portai di buona dote

buona dote e gioventù.

 

Ci portai un canterale

ch’era buon per il tabacco

quattro sedie e un letto sfatto

che la notte cascò giù.

 

La stagion delle belline

è di aprile maggio e giugno

Morettino ‘un fa’ più’l grugno

che per te peggio sarà.

 

Mi son messa a fa’ l’amore

tutti voglion chiacchierare

io mi getto in un canale

dalla gran disperazion.            (Torna inizio)

2 (ascolto della prima strofa)

E rastrellando i prati 

e rastrellando i prati

‘l su’ amor morto trovò            diron diron dirondella 

il suo amor morto trovò

 

E lì si misea piangere 

e lì si mise a piangere

E se lo pianse un po’             diron diron dirondella 

e se lo pianse un po’

 

Se lo mise ispalla 

se lo mise ispalla

E a casa lo portò                    diron diron dirondella 

e a casa lo portò

 

Inel suo bianco letto 

inel suo bianco letto

La bella lo posò                        diron diron dirondella 

la bella lo posò

 

Con le sue dolci lacrime 

con le sue dolci lacrime

La bella lo lavò                            diron diron dirondella 

la bella lo lavò

 

Con le ue bionde trecce 

con le sue bionde trecce

La bella lo asciugò                     diron diron dirondella 

la bella lo asciugò

 

Trentasei chiocchi a morto 

trentasei chiocchi a morto

La bella gli suonò                        diron diron dirondella 

la bella gli suonò

 

Trentasei torce a vento 

trentasei torce a vento

la bella gli comprò                        diron diron dirondella 

la bella gli comprò

 

Trentasei préti e frati 

trentasei préti e frati

La bella gli invitò                            diron diron dirondella 

la bella gli invitò

In via del camposanto 

in via del camposanto

La bella lo portò                            diron diron dirondella 

la bella lo portò

 

E si rimise a piangere 

e si rimise a piangere

Se lo ripianse un po’                      diron diron dirondella 

se lo ripianse un po’           

  (Torna inizio)

 

(ascolto della prima strofa)

Il tuo amor bussa alla porta         o Pinottola vèmmi aprì

il tuo amor bussa alla porta         o Pinottola vèmmi aprì

Son scalza e in camigiola           per un’ora non posso venì

son scalza e in camigiola           per un’ora non posso venì

O discalza o in camigiola           o Pinottola vèmmi aprì

o discalza o in camigiola            o Pinottola vèmmi aprì

Co’ una mano aprì la porta          con la bocca un bagin d’amò

co’ una mano aprì la porta           con la bocca un bagin d’amò

Me l’hai dato troppo forte             anche la mamma potea sentì

me l’hai dato troppo forte             anche la mamma potea sentì

Fai pian pian su per le scale         perché il babbo non dèa sentì

fai pian pian su per le scale          perché il babbo non dèa sentì

Cos’hai fatto o mia Pinottola         tutto il mondo dirà mal di te

cos’hai fatto o mia Pinottola          tutto il mondo dirà mal di te

Lascia pure che il mondo dica        voglio amare chi ama me

lascia pure che il mondo dica         voglio amare chi ama me        (Torna inizio)

4 (ascolto della prima strofa)

E tun tun tun         tun tun picchia alla porta

dale dile dò

bella francese         adesso vèmmi apri

che l’è arivato         il caro tuo marì

bella francese         adesso vèmmi apri

che l’è arivato         il caro tuo marì

 

E con la mano     gliel’aprì la porta

dale dile do

e con quell’altra     lei se lo strinse al cuore

marito mio             abbracciarmi non si può

e con quell’altra     lei se lo strinse al cuore

marito mio             abbracciarmi non si può

 

O cos’hai fatto     o bella mia francese

dale dile do

andiedi via             ti lasciai un sol bambin

uno l’hai in braccio     e l’altro l’hai vicin

andiedi via             ti lasciai un sol bambin

uno l’hai in braccio     e l’altro l’hai vicin

 

Aveo paura             della carestia

dale dile do

e mi credevo             tu avessi da morì

mi ero provvista         di un altro bel marì

e mi credevo             tu avessi da morì

mi ero provvista     di un altro bel marì

 

Lui se la prende         per la bianca mano

dale dile do

e se la porta             a spassio nel giardin

e lì la lega                 a un’albero di pin

e se la porta             a spassio nel giardin

e lì la lega                 a un’albero di pin

 

E co’ una mano         sfodera la sciabola

dale dile do

e con quell’altra          gli tira giù’l chipì

bella francese             adesso hai da morì

e con quell’altra          gli tira giù’l chipì

bella francese             adesso hai da morì

 

Prendi la testa             e pòrtela a mia madre

dale dile do

digli che faccia             dei pianti e dei sospir

digli che guardi             del caro mio bambin

digli che faccia             dei pianti e dei sospir

digli che guardi             del caro mio bambin      

      

(Torna inizio)

5 (ascolto della prima strofa)

Chicchirichì le tre formiche

chicchirichì dove son ite

chicchirichì son ite al bagno

chicchirichì cosa ci fanno

chicchirichì ci fan la tela

chicchirichì di seta nera

seta nera incordellata

la Giustina è innamorata

innamorata di un bel fantin

che sonava il viulin

viulin beretta rossa

dimmi un po’ quanto ti costa

e mi costa un tarantan

sulle porte di Milan

sulle porte di Milan

ci si balla e ci si sòna

ci si balla e ci si sòna

e si pista l’erba bòna

l’erba bòna fa ‘l finocchio

la Giustina strizza l’occhio

strizza l’occhio mèttelo in sacca

vèni qui bella ragazza

strizza l’occhio mèttelo in sen

vèni qui ci bageren.                    (Torna inizio)

6 (ascolto della prima strofa)

E ringraziamo Iddio

e la Madonna e i Santi

Gli Angeli tutti quanti

e poi nostro Signor

 

Gli angeli tutti quanti

e poi nostro Signor

Gli angeli tutti quanti

e poi nostro Signor

 

Gli angeli tutti quanti

e poi nostro Signor

Mira quel bel sereno

mira che belle stelle

 

Quale sarà mai quella

che pregherà per me

Quale sarà mai quella

che pregherà per me

 

Quale sarà mai quella

che pregherà per me

Quale sarà mai quella

che pregherà per me

 

Son piccolina è vero

ma grande mi farò

Se non so far l’amore

ma presto imparerò

 

Se non so far l’amore

ma presto imparerò

Se non so far l’amore

ma presto imparerò

 

Se non so far l’amore

ma presto imparerò

Sotto la pergolina

dove nessun ci trova

 

Ci si farà la prova

del nostro primo amor

Ci si farà la prova

del nostro primo amor

 

Ci si farà la prova

del nostro primo amor

Ci si farà la prova

del nostro primo amor            

(Torna inizio)

 

Cantori di Petrognola Agliano Verrucolette  (Angelo Bartolomei, Teresa Bertei, Dino Fontanini, Mariano Giannetti, Roberto Giorgi, Lorenzo Magazzini, Iole Paladini)

 

                                    (ascolto della prima strofa)

 

Stamattina mi sono alzata

una mezz’ora lallà

una mezz’ora lallà

una mezz’ora avanti al sol

 

Sono andata alla fonticella

a prender l’acqua lallà

a prender l’acqua lallà

a prender l’acqua per far desinà’

Quando fui a mezza strada

incontrai lallà

incontrai lallà

incontrai un gentil cavalier

 

E mi disse -buondì piccina

mi daresti lallà

mi daresti lallà

mi daresti un po’ da ber-

 

-Non ho tazza né bicchiere

per servire lallà

per servire lallà

per servire gentil cavalier

 

Ma se viene a casa mia

ho la tazza lallà

ho la tazza lallà

ho la tazza e poi il bicchier-

 

-Ma se fossi un po’ più grande

io l’amore lallà

io l’amore lallà

io l’amore con te vorrei far            (Torna inizio)

 

                                            (ascolto della prima strofa)

 

Eravamo in tre sorelle amore amore bello fiorin d’amò’

eravamo in tre sorelle

tutte da marità

 

Più bella era Ninetta amore amore bello fiorin d’amò’

più bella era Ninetta

si mise a navigar

 

E navigando un giorno amore amore bello fiorin d’amò’

e navigando un giorno

l’anello le cadde in mar

 

-O pescator dell’onde amore amore bello fiorin d’amò’

o pescator dell’onde

vieni a pescar più qua

 

ripescami il mi’ anello amore amore bello fiorin d’amò’

ripescami il mio anello

che mi è caduto in mar-

 

-Quando l’avrò pescato amore amore bello fiorin d’amò’

quando l’avrò pescato

che cosa mi vuoi donar-

 

-Cento zecchini d’oro amore amore bello fiorin d’amò’

cento zecchini d’oro

e una borsa ricamà’-

 

-Non vo’ zecchini d’oro amore amore bello fiorin d’amò’

non vo’ zecchini d’oro

né borsa ricamà’

solo un bacin d’amore amore amore bello fiorin d’amò’

solo un bacin d’amore

se tu me lo vuoi dar-

 

-Cosa dirà la gente amore amore bello fiorin d’amò’

cosa dirà la gente

se ci vedrà bacià’-

 

-Diran che è l’amore amore amore bello fiorin d’amò’

diran che è l’amore

che ce l’ha fatto far-

 

-Andrem di là dai monti amore amore bello fiorin d’amò’

andrem di là dai monti

nessuno ci vedrà-

 

-Ma ci vedrà la luna amore amore bello fiorin d’amò’

ma ci vedrà la luna

la luna ‘un parlerà-

 

-Ma ci vedran le stelle amore amore bello fiorin d’amò’

ma ci vedran le stelle

la spia non la faran        

(Torna inizio)

 

                                            (ascolto della prima strofa)

 

E la sera di Carnevale

La bella Elvira andò a ballare

e si fece accompagnare

da una gubbia di minator

 

Quando giunsero in mezzo al ballo

La bella Elvira si sente male

andate subito a chiamà’ il dottore

la bella Elvira la vuol morì’

Il dottore l’è già arrivato

e l’ha scoperto la malattia

l’hanno tradita l’Elvira mia

e l’han lasciata in abbandon

 

Saranno state quelle liggere

quelle liggere di galleria

che hanno tradito l’Elvira mia

e l’han lasciata in abbandon

 

Saranno state quelle liggere

quelle liggere d’avanzamento

ne va via una e ne torna cento

quelle liggere dei minator.

 

Liggera o liggera dove vai

io ti vengo a ritrovar

Liggera o liggera dove vai

io ti vengo a ritrovar

 

Se alla liggera gli gira la testa

oggi lavora e domani fa festa

 

Liggera o liggera dove vai

io ti vengo a ritrovar

 

Se alla liggera gli gira i coglioni

manda a fa’ ‘n culo

assistenti e padroni

 

Liggera cara liggera dove vai

io ti vengo a ritrovar

Liggera o liggera dove vai

io ti vengo a ritrovar                

(Torna inizio)

 

                                    10  (ascolto della prima strofa)

 

E la mia mamma        sempre me lo diceva

Di non andare         nella miniera

 

Ma io testardo        sempre ci ho lavorato

Finché una mina        mi ha rovinato

 

A diciott’anni        ero già caporale

E a diciannove        all’ospedale

 

E o santa Barbera        prega pei minatori

Tienli lontani        dalle esplosioni

 

Non c’è più medici        nemmeno professori

Per far guarire        i minatori

 

Non c’è né medici        nemmeno medicina

Per far guarire        il mal di mina

 

O santa Barbera        prega pei minatori

Tienli lontani        dalle esplosioni           

  (Torna inizio)

 

                                    11  (ascolto della prima strofa)

 

Il ventinove Luglio

e quando si sega il grano trullallà larillallà

è nata una bambina

con una rosa in mano

 

Non era paesana trullallà larillallà

e nemmeno cittadina

ma è nata in quel boschetto

vicino alla marina

 

Vicino alla marina

e dov’è più bello stare trullallà larillallà

si vedon le barchette

a galleggiar sul mare

 

A galleggiar sul mare

e ci voglion le barchette trullallà larillallà

per far l’amor di sera

ci vol le ragazzette

 

Le ragazzette belle

e l’amor non lo san fare trullallà larillallà

noi altri giovanotti

glielo faremo fare

 

Glielo faremo fare

e glielo faren sentire trullallà larillallà

stasera dopo cena

quando si va a dormire

 

stasera dopo cena

quando si va a dormire            (Torna inizio)