Il 26 agosto del 2000 a Villa Minozzo (RE) nasce la galleria del maggio ovvero un museo dell'arte teatrale popolare.

(vedi servizio fotografico)

Non so quale sia stata la genesi di questo museo, ma ora se entrate nel centro di Villa Minozzo trovate un edificio storico disposto su tre piani prospiciente la piazzetta principale contenente il museo del maggio.

Attenzione però: non tutti amano la parola museo e a ragione. Forse il nome più consono è quello di Centro Studi e Documentazione sul Maggio Drammatico (di Villaminozzo). Metterei per un attimo da parte la localizzazione Villa Minozzo perché sarebbe utile che qui trovassero unitaria raccolta tutte le documentazioni possibili del maggio drammatico.

Anche il sostantivo maggio probabilmente non va più aggettivato con toscano-emiliano, ma lasciato così, sospeso in uno spazio più indefinito pronto a ricevere i contributi da ogni parte del mondo.

Certamente il grosso dell'attività deve essere rivolta al territorio immediatamente circostante per cominciare a raccogliere quanto più è possibile.

Forse andrebbe aggiunto da qualche parte il nome "promozione" o "continuazione" o qualcosa che comunque indicasse anche la volontà di tenere in vita nella gente questa tradizione e di studiare tutti i mezzi utili a questo scopo.

Nel pomeriggio si è tenuto un convegno, il primo di una serie ci si augura, dal titolo "La tradizione del maggio, la gente, la passione, l'orgoglio". Hanno avuto moltro spazio i rappresentanti delle compagnie che hanno portato contributi concreti.

Non poteva mancare il ricordo del prof. Gastone Venturelli, ricordo che ha avuto il suo culmine nel canto di una ottava scritta da Viviano Chesi e cantata da Mariangela. (puoi ascoltarla)

Hanno portato il loro contributo: Felicino Magnani, Umberto Bertolini, Romolo Fioroni, Piergiorgio Lenzi, Giuliano Scabia, Giordano Zambonini, Maria Elena Giusti, Aurelio Corsini, Giorgio Vezzani, Viviano Chesi, Marco Piacentini, Giampaolo Borghi, Zelindo Biondini, Benedetto Valdesalici.