DOMANI DEVO FARE UNA COSA
(Giacotto - Muratori)

       

 

Il brano è acustico, ci sono: un fischietto che trilla sullo sfondo, il flauto suonato da Andrea, l'assolo "strumentale" risolto fischiettando due motivetti sovrapposti... 

L'atmosfera svagata dell'arrangiamento è il risultato del lavoro di gruppo. Ognuno proponeva qualcosa e, quando ci si trovava d'accordo, si provava.

La Durium a sua volta ci lasciava completamente liberi, senza imporci esperti con suggerimenti o soluzioni. 

Un pezzo nuovo, a differenza delle "cover", richiedeva che ognuno decidesse cosa e come suonare col proprio strumento.

Gli altri commentavano e consigliavano, fino a quando eravamo soddisfatti.

    

 

Domani devo fare una cosa:

devo cambiar l'umanità,

allora ho pensato a una bomba

e tutto il mondo salterà,

ho messo i pezzi sopra una barca

pensando: un giorno tornerà.

Sono sicuro sarà cambiato

e il male a fondo se ne andrà.

 

Chiudo gli occhi per vedere

tutto quello che non c'è.

E' un sistema garantito

per aver felicità.

 

La barca era fatta di carta

e il sole ci picchiava su,

l'inchiostro si scioglieva pian piano

e qualche pezzo andava giù:

restava a galla una chitarra,

una parrucca e un mini pull.

Noè in fondo non si lamenti

a lui restava un po' di più.

 

Chiudo gli occhi, mi addormento,

c'è una voce che mi fa:

"Ehi balordo, cosa vuoi?

Pensa un poco ai fatti tuoi!"

 

Domani devo fare una cosa:

pensare solo ai fatti miei,

una bomba posso trovare

e tutto il mondo salterà,

però la barca resta di carta

e porta anche i sogni miei:

un mondo intero fatto di niente, 

ma è tutto quello che io ho.

 

Chiudo gli occhi, mi addormento

ed in sogno penso che

se io dormo, tanto meglio:

qualcun altro veglierà.

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