«A Venezia si riaprono i battenti dello storico edificio Palazzo Fortuny, storico palazzo veneziano, riapre al pubblico il suo piano nobile riproponendo, in occasione della mostra per il cinquantenario, la sua storia e ciò che attorno alla sua fabbrica ha gravitato.

Palazzo Fortuny si ripresenta al pubblico anche con una ricca selezione dei diversi esiti della ricerca di quell'eclettico artista e scienziato che fu Mariano Fortuny, ordinati per argomenti: dipinti, tessuti, luci, costumi e fotografia.

Riapre Palazzo Fortuny 

Con la riapertura il Palazzo rientra nel circuito dell’offerta museale della città attraverso approfondimenti tematici, a cominciare dalla fotografia. La mostra propone infatti l'esposizione del tutto inedita di preziose immagini provenienti sia dalla collezione di Mariano Fortuny sia dal fondo dei Musei Civici Veneziani. Le fotografie della collezione Fortuny comprendono sei panoramiche realizzate da Mariano nel 1908 e un nucleo di immagini da lui raccolte, tra cui opere di Atget realizzate a Parigi (1899-1900), una selezione dei grandi reportage monumentali spagnoli di Laurent (1870-1875) e suggestioni orientali di Bonfilis (1868-1873).

L’Ottocento, la sua storia e i suoi paesaggi, sono protagonisti della selezione di opere provenienti dalle collezioni dei Musei Civici. Venezia è emblematicamente rappresentata da un lato dalle fotografie di Domenico Bresolin (1855) e Carlo Ponti (1860), che colgono il momento di transizione vissuto allora dalla città, dall’altro dalle immagini di Giovanni Jancovich (1895-1902), ultima testimonianza della città ottocentesca, prima delle profonde trasformazioni del secolo a venire. Chiude la serie di fotografie il reportage Disderi sulle ferite inferte alla città di Parigi dalla tumultuosa vicenda della Comune nel 1871.

Palazzo Fortuny prende nome da Mariano Fortuny, artista di origine spagnola che, giunto a Venezia, comprò il palazzo dalla famiglia Pesaro restaurandolo.

Qui sono raccolte le sue opere, donate con l’edificio dalla moglie dell’artista alla città  [nel 1956], che testimoniano la geniale attività di Mariano quale pittore, scenografo, inventore e scienziato. Il palazzo è di costruzione cinquecentesca, con una impostazione gotico-veneziana ma è completato, nelle parti ornamentali, in stile rinascimentale. Fu sede nel 1786 - di qui il precedente nome di Palazzo degli Orfei - della Società Filarmonica l’Apollinea, prima che questa si trasferisse nelle omonime sale del Teatro La Fenice ». (da: LA PADANIA  21-01-01) 

Mariano Fortuny