COGNOME e NOME: CATEGORIA di RELAZIONE :
VON MENDELSSOHN ROBERT amico, broker e ...  forse più

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Eleonora Duse ritratta

 a Merano nel 1921

Nel 1909 Eleonora, quando decide di ritirarsi dalla scena, affida a Robert von Mendelssohn, “Robi”, le proprie sostanze, desidera “prendersi una pausa” (aveva problemi agli occhi ed era in menopausa), passare un tot di tempo in santa pace, prima di dedicarsi anima e corpo a nuovi progetti, svincolata dalle volgari necessità economiche. Purtroppo per lei non va tutto liscio, ci si mette anche la guerra, e quanto affidato al  banchiere tedesco svanisce: nel 1921 la Divina deve riprendere a recitare….

Questo signor “Mendelssohn” è un barone, banchiere e violinista di Berlino, parente stretto del più famoso musicista, amante dell’Italia e dell’arte in genere. Genitore a sua volta di musicisti, possiede un violoncello opera di Stradivari (acquistato nel 1901), è collezionista d’arte e mecenate (dona parte delle sue raccolte ai musei tedeschi).  

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Eleonora, 

Giulietta e Robi 

a Rimini (1905)

 

Nel 1899 “Robi” impalma una giovane amica della Duse, Giulietta Gordigiani, giovane molto bella, dotata pianista, ma un po’ isterica.

 

Le famiglie Marchetti-Duse e Mendelssohn-Gordigiani 

al completo (1905)

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Appassionato anche di teatro e di attrici, è stato un amico “fedele”, un ammiratore convinto della Duse, che ha sostenuto da vicino in più occasioni, soprattutto dopo la separazione di Eleonora dal Vate (1904) … tanto "da vicino" che qualcuno mormora di una loro “relazione”.

Giulietta, dopo la morte del marito, a causa di questa presunta relazione «romperà ogni rapporto con Eleonora, anche se la difenderà sempre dal punto di vista artistico. In occasione di un, forse immeritato, insuccesso della Duse, scriverà che: "non si perdona a chi è hors ligne... Gli italiani come gusto non valgon meglio di que' 60 al Consiglio comunale che distruggono Firenze per fare delle ignobili case a cinque piani, delle orribili strade diritte e piazze quadrate"». (Nerina Milletti:  "Pas d'oubli: Eleonora Duse (1858-1924) a Firenze", in: “Quir”,  Firenze).

Per altri invece questo relazione carnale non è mai esistita, e si è trattato di pure fantasie di una donna gelosa, che mal sopportava la confidenza  e la profonda amicizia tra marito ed amica.

Vero o falso che fosse, quando Robert Mendelssohn muore a Berlino nel 1917,  Eleonora, ricevendone notizia dalla figlia Enrichetta, scrive: “Quanto più felice ero ieri, quando non ero a conoscenza della triste notizia …. La bontà, la tenerezza, la nobiltà di Robi: non rimane niente ora se non nel nostro cuore. La profonda bontà di Robi, quanto felice ero ieri, quando non lo sapevo” e queste, secondo ciò che ci è dato di sapere dalle testimonianze giunte fino a noi, sono parole sincere.

 

 

DUE PAROLE SU GIULIETTA GORDIGIANI IN MENDELSSOHN