In mezzo a questo carnaio se ne stava ritto in piedi un uomo vestito di di bianco, dal volto nobile, che leggeva un giornale di evidente credo progressista. Vedondomi  arrivare mi chiese speranzoso se avessi visto il controllore - Si ma non è facile arrivarci

 -Ho il posto in prima classe ma non so come spostarmi ,poco male -disse lui con un nobile sorriso -A volte,condividendo con i diseredati stenti e difficoltà, ci rendiamo di come la nostra vita scorra tra agi e privilegi, ed è pur vero che non soltanto con le parole dobbiamo batterci per l'abolizione delle ingiustizie ma, talvolta, con le azioni.

Vede -disse l'uomo vestito di bianco-  io devo viaggiare per altre quattro ore. Ma per fortuna ho un libro con me, un libro che mi terrà compagnia e sicuramente mi aiuterà a riflettere su ciò che le dicevo dianzi..

 

 Quando fummo alla stazione di arrivo rividi l'uomo vestito di bianco a piedi nudi e senza più cravatta, circondato da quattro zingari. Mi guardò e disse fieramente : -Non ho cambiato idea, sa!

Ed io pensai tra e :  Questo è un uomo.  

                                                                      ( i testi sono liberamente tratti da due racconti di Stefano Benni  pubblicati ne: L'ultima lacrima ed.Feltrinelli 1994)