de Franciscu Scameroni

FATTI ANTECEDENTI LA FINE DELLA TREGUA

30 NOVEMBRE 1999

Dopo 14 mesi di tregua l'organizzazione armata basca E.T.A. Euskadi Ta Askatasuna (Paesi Baschi e Libertà), ha deciso di riattivare la lotta armata.
La decisione è stata resa pubblica dalle colonne del quotidiano indipendentista basco
Gara, nato da pochi mesi per rimpiazzare Egin, censurato e sequestrato dal magistrato Baltasar Garzon con l'accusa di legami con ETA.
Secondo quanto si legge nel comunicato, redatto esclusivamente in
euskara, la lingua basca, le motivazioni della importante decisione sono da rintracciare nel mancato rispetto di un patto segreto per la costruzione nazionale basca da parte delle forze nazionaliste moderate del PNV Partido Nacionalista Vasco ed EA Eusko Alkartasuna.
Ma ciò non basta a giustificare una decisione così impegnativa e radicale.
C'è sicuramente di più.

LA TREGUA

Siamo nell'ottobre del 1998, tutte le forze politiche, sociali e culturali di Euskal Herria, con l'aggiunta del partito spagnolo Izquierda Unida, decidono di firmare un accordo che ponga le basi per un serio ed approfondito dibattito sull'avvenire dei Paesi Baschi.
Nasce il Lizarrako Akordioa (Accordo di Lizarra, dal nome della cittadina che ospita l'assemblea).
Tutti i firmatari depongono pregiudizi e schematismi e concordano sulla necessità pratica di risolvere politicamente il conflitto tra Euskal Herria e Spagna-Francia riconoscendone il carattere politico.
L'accordo viene tacciato di razzismo nei confronti di Spagna e Francia da parte di tutte le forze politiche se-dicenti democratiche spagnole.
Ma l'accusa non regge e crolla istantaneamente.
Ed è proprio in questo clima di conciliazione nazionale basca che ETA decide di proclamare una sospensione totale ed indefinita delle azioni di guerra.
Una decisione che dimostra un grande senso di responsabilità nonché di lungimiranza da parte dell'organizzazione "terrorista".
Il clima di distensione all'interno di Euskal Herria permette nuovi contatti e scambi tra le varie componenti dell'enorme schieramento
abertzale (nazionalista) basco.
Di li a poco si sarebbero oltretutto tenute le elezioni
autonomiche per il rinnovo del Parlamento Autonomo Basco.
Le elezioni vengono caricate, da parte dei partiti spagnoli spagnolisti, di significati ben più grandi di quelli reali… si parla persino di decisione storica tra il Governo madrileno e l'indipendenza.
Ebbene, il risultato premia larghissimamente lo schieramento basco dei firmatari del
Lizarrako Akordioa.
Si conferma prima forza politica il
Partido Nacionalista Vasco del cattolico Arzalluz.
Ma all'interno degli
abertzaleen ha dell'incredibile l'affermazione della coalizione di sinistra Euskal Herritarrok (Cittadini Baschi) nella quale si presentava anche Herri Batasuna (Unità Popolare) braccio politico di ETA.

NUOVO GOVERNO BASCO

Si inaugura così, dopo le dovute consultazioni, il primo governo nella storia di Euskadi formato esclusivamente da forze basche.
Aznar annaspa. È una sconfitta cocente.
Partido Popular e Partido Socialista Obrero de España, acerrimi avversari a Madrid, si ritrovano uniti al parlamentino basco di Gasteiz in una veterodemagogica opposizione che non riesce più a far breccia nell'opinione pubblica dei baschi.
Popolari e Socialisti hanno evidentemente pagato il loro "estremismo democratico" e sono divenuti i responsabili politici di tutte quelle piccole grandi provocazioni dello Stato verso i baschi, la loro società, la loro cultura, le tradizioni: dalla già citata chiusura coatta del quotidiano indipendentista
Egin alla minaccia di illegalizzazione per Herri Batasuna. Particolari che hanno coinvolto anche gli strati più moderati della popolazione coinvolgendo tutta la nazione basca in un'ondata di indignazione generalizzata.

ETA E MADRID

Situazione atipica, quindi, in Euskadi ed in Spagna.
Aznar si trova innanzi gli interlocutori ed avversari baschi di sempre ma questa volta tutti insieme, tutti uniti.
È qui che la lungimiranza di ETA trova la sua più lampante manifestazione: si rende disponibile a trattare direttamente con Madrid tramite degli incontri all'estero.
Questo sarà un passo importantissimo verso il totale riconoscimento della matrice politica e non criminale della lotta di liberazione e dei prigionieri baschi.
Madrid, dal canto suo, comprende l'importanza di questa fase ed accetta di incontrare ETA.
L'incontro avviene in gran segreto in piena estate in Svizzera.
Lo Stato spagnolo ha incontrato i dirigenti di ETA in qualità di esponenti della Nazione basca. Lo Stato spagnolo ha indirettamente riconosciuto, così facendo, l'esistenza di un problema internazionale tra se stesso e i baschi.
Svariati sondaggi testeranno la grande fiducia e contentezza nella popolazione basca e spagnola per questa situazione distesa creata dalla tregua di ETA.

EUSKAL PRESOAK EUSKAL HERRIRA

Il frutto più evidente dell'incontro tra ETA e Spagna è riassumibile in uno slogan che per decenni si è sentito echeggiare per le strade basche, in ogni manifestazione: Euskal Presoak, Euskal Herrira (I prigionieri baschi nei paesi baschi).
Si tratta di una delle rivendicazioni storiche di Herri Batasuna: raggruppare nelle carceri basche o quantomeno in carceri vicine ad Euskal Herria, le centinaia di prigionieri politici baschi.
Madrid, seppur parzialmente, raccoglie la richiesta ed inizia una lenta politica carceraria di
aciercamento dei detenuti baschi verso i Paesi Baschi.
Rimangono tuttora però troppi i prigionieri lontani migliaia di kilometri da Euskal Herria.

<<< 
TORNA AD EUSKAL HERRIA