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Capitolo 262.   Applicazioni proprietarie

La disponibilità di software proprietario per GNU/Linux dimostra la maturità di questo sistema operativo. Negli ambienti meno preparati dal punto di vista informatico, i sistemi operativi Unix sono semplicemente temuti. Il software proprietario confortevole e spesso uniforme tra una piattaforma e un'altra, permette di attenuare questi problemi di inserimento.

262.1   Motif

Motif è un'interfaccia grafica sviluppata originariamente da OSF (Open Software Foundation), divenuta attualmente parte di The Open Group. Motif costituisce ancora uno standard molto importante, e in pratica, quasi tutte le applicazioni grafiche proprietarie, funzionanti su Unix e quindi su X, utilizzano questa GUI.

La cosa più importante di Motif sono le librerie che possono fornire ai programmi una serie di funzioni e di oggetti grafici.

262.1.1   Link statico o dinamico

Un programma che utilizza le librerie Motif può essere stato compilato utilizzando queste librerie in modo differente: con un link statico o dinamico.

Un programma prodotto con un link statico si trova in pratica a incorporare le librerie, per cui, può essere utilizzato così com'è senza la necessità di installarle separatamente. Un programma prodotto con un link dinamico richiede la presenza delle librerie, ma ha il vantaggio di richiedere un po' meno risorse rispetto a quello compilato in modo statico.

Normalmente, la licenza di Motif consente di incorporare le librerie nel programma e non di distribuirle assieme al programma. Di conseguenza, se si vogliono utilizzare programmi che utilizzano le librerie Motif in modo dinamico, occorre acquistare una copia delle librerie Motif.

262.1.2   Il prezzo del nome

Motif viene commercializzato da diverse aziende che spesso utilizzando nomi differenti. Nella maggior parte dei casi si tratta sempre di lavori derivati dagli stessi sorgenti, e perfettamente compatibili con l'originale, ma l'uso del nome Motif ha un prezzo.

Per quanto riguarda la piattaforma i386 si possono trovare nomi come Moo-tiff, SWiM, Metro Link, MoTeeth,...

262.2   StarOffice 3.1

StarOffice è stato prodotto dalla Star Division, oggi acquisita dalla Sun Microsystems (<http://www.sun.com/staroffice/>). Si tratta di un pacchetto integrato per ufficio, comprendente un programma di scrittura, un foglio elettronico, un programma di disegno vettoriale, un programma per il fotoritocco, un disegnatore di grafici e un programma per la scrittura di equazioni.

Una delle caratteristiche più importanti è la sua compatibilità con i formati di altri prodotti proprietari, almeno fino alle versioni esistenti nell'anno 1997; inoltre, anche se si tratta di un'edizione molto vecchia, c'è da considerare che si tratta della versione che esige meno risorse per funzionare, e per questo è l'unica che possa essere usata su macchine con poco più di 16 Mibyte di memoria centrale.

La versione per GNU/Linux può essere ritrovata ancora in diversi FTP, e per raggiungerli si può sempre chiedere aiuto a FTPSearch <http://ftpsearch.lycos.com>.(1)

262.2.1   Archivi necessari

La versione GNU/Linux di StarOffice è organizzata in blocchetti contenuti in archivi compressi attraverso tar e gzip. I file utili sono:

Nel caso si disponga già dei file della versione 3.1beta4, basta utilizzare l'archivio StarOffice31-upgrade2final.tar.gz per togliere la scadenza di funzionamento che aveva quella versione. Di fatto la versione 3.1 non è altro che la stessa 3.1beta4 senza alcuna scadenza.

262.2.2   Librerie

Le versioni Unix di StarOffice, utilizzano la libreria grafica Motif 2.0, cioè un altro prodotto proprietario. Per questo motivo, tra i file di StarOffice che vengono distribuiti, esistono due tipi di binari: quelli che richiedono la presenza della libreria Motif e quelli che sono stati compilati in modo da contenerla già in modo statico. I secondi sono i binari che possono essere utilizzati senza la libreria Motif, anche se ciò penalizza notevolmente le prestazioni di StarOffice.

262.2.2.1   libc

StarOffice richiede la presenza di una versione di libc superiore o uguale a 5.4.4. Se nel proprio sistema è installata una versione precedente, bisogna provvedere all'aggiornamento. Se non si ha la possibilità di effettuare un aggiornamento automatico, dopo aver copiato i file aggiornati della libreria nella directory /lib/, occorre correggere il collegamento libc.so.5, ma in un colpo solo! Supponendo di avere copiato i file della versione 5.4.28, si può procedere come nell'esempio seguente:

ln -sf /lib/libc.so.5.4.28 /lib/libc.so.5

262.2.3   Localizzazione

StarOffice è sensibile al contenuto della variabile di ambiente LANG. Se contiene il valore corretto, cioè it_IT (o it_IT.ISO-8859-1, si può verificare con locale -a), tutti i messaggi (o quasi) appariranno in italiano.

Vale la pena di predisporre in ogni caso questa variabile, non solo per StarOffice.

262.2.4   Collocazione

La collocazione del programma non è obbligatoria, a parte il nome della directory da cui si dirama tutto l'applicativo: StarOffice-3.1/. Normalmente si pongono due alternative: installare a partire dalla directory /usr/local/, oppure da /opt/: negli esempi che seguono si suppone di installare da quest'ultima.

Ci si posiziona nella directory /opt/ e da lì si espandono i file necessari.

Se si installa la versione beta, occorre espandere l'archivio StarOffice31-upgrade2final.tar.gz per ultimo.

cd /opt

tar xzvf StarOffice31-common.tar.gz

tar xzvf StarOffice31-english.tar.gz

...

262.2.5   Librerie dinamiche (ld.so)

L'archivio StarOffice31-common.tar.gz, espandendosi, colloca una serie di librerie nella directory /opt/StarOffice-3.1/linux-x86/lib/. Prima di poter fare qualunque cosa con StarOffice, occorre aggiornare il file /etc/ld.so.conf e avviare il programma ldconfig in modo da ottenere un nuovo file /etc/ld.so.cache.

Si procede aggiungendo la riga seguente al file /etc/ld.so.conf.

/opt/StarOffice-3.1/linux-x86/lib/

Quindi si avvia semplicemente il programma ldconfig che provvede a fare il resto.

ldconfig

Eventualmente, se non si vuole intervenire in questo modo, si può agire su una variabile di ambiente, LD_LIBRARY_PATH, che deve contenere anche il percorso necessario a raggiungere le librerie di StarOffice. Questa variabile viene gestita normalmente attraverso uno script creato automaticamente dalla procedura di installazione.

262.2.6   Installazione personale: setup

Finalmente, al termine di tutte queste operazioni ogni utente è pronto per installare StarOffice nella propria directory personale. Le operazioni seguenti vanno svolte utilizzando una finestra di terminale (come xterm per esempio) all'interno dell'ambiente grafico X.

cd /opt/StarOffice-3.1

./setup

StarOffice 3.1 Installation Tool

figure/staroffice-setup-inizio

Figura 262.1. Inizio della procedura di installazione personale di StarOffice.

Dopo la presentazione, viene offerta una scelta possibile tra diversi tipi di installazione:

Nel primo caso, viene creata la directory ~/StarOffice-3.1/ contenente altre directory e poi soltanto collegamenti a file contenuti nella posizione originale. Negli altri casi, vengono copiate localmente le porzioni di StarOffice che si intendono utilizzare. In generale, dovrebbe essere sufficiente il primo tipo di installazione.

Al termine, nella directory personale dell'utente si troveranno due script: .sd.sh e .sd.csh. Il primo è fatto per essere interpretato da una shell Bourne o una compatibile, mentre il secondo da una shell C.

In pratica, se si utilizza la shell Bash, si tratta di includere alla fine di ~/.bash_profile o ~/.profile, o ancora in ~/.bashrc (a seconda di come è organizzato il proprio sistema), la riga seguente:

. ~/.sd.sh

In questo modo, il file .sd.sh viene letto ed eseguito.

Il file .sd.sh, e così pure .sd.csh, contiene la dichiarazione della variabile LANG con il valore us. Evidentemente questo è sbagliato. Se è stato seguito il consigliato di predisporre la variabile LANG nel modo corretto, basta commentare questa dichiarazione.

262.2.6.1   Se setup non funziona

Potrebbe anche capitare che il programma setup non funzioni nella propria installazione di GNU/Linux. Non è detto che sia pregiudicato il funzionamento del resto dell'applicativo.

La cosa più importante che viene svolta dal programma di installazione è la creazione dei due file script citati precedentemente. Si può sostituire la loro funzione con lo script seguente, adatto per una shell Bourne o derivata.

#!/bin/sh

PATH="/opt/StarOffice-3.1/linux-x86/bin:$PATH"
export PATH

LD_LIBRARY_PATH="/opt/StarOffice-3.1/linux-x86/lib:$LD_LIBRARY_PATH"
export LD_LIBRARY_PATH

XPPATH="/opt/StarOffice-3.1/xp3"
export XPPATH

HELPPATH="/opt/StarOffice-3.1/linux-x86/modules"
export HELPPATH

XENVIRONMENT="/opt/StarOffice-3.1/starview.xres"
export XENVIRONMENT

SVFONTPATH="/opt/StarOffice-3.1/fonts/75dpi:\
/opt/StarOffice-3.1/fonts/75dpi/bdf:/opt/StarOffice-3.1/fonts/type1"
export SVFONTPATH

SVHOME="$HOME"
export SVHOME

Evidentemente, se si intende installare StarOffice a partire da una directory differente da /opt/, occorre cambiare i percorsi indicati nell'esempio. La creazione della directory ~/StarOffice-3.1/ (quella che parte dalla directory personale dell'utente) e delle discendenti, con il loro contenuto di collegamenti simbolici, non è strettamente necessaria: a volte si potrebbero ricevere delle segnalazioni di errore, e qualche componente potrebbe non funzionare perfettamente. Eventualmente si può provare a creare un collegamento simbolico che punti direttamente alla posizione originale dell'applicativo, come nell'esempio seguente:

ln -s /opt/StarOffice-3.1 ~/StarOffice-3.1

262.2.7   Avvio

I file binari di StarOffice sono collocati nella directory /opt/StarOffice-3.1/linux-x86/bin/, ma se l'installazione personale è stata eseguito correttamente, dovrebbero essere raggiungibili senza l'indicazione del percorso.

Prima di avviare un qualunque eseguibile di StarOffice, conviene attivare la guida interattiva e il sistema di comunicazione interna.

svdaemon

svportmap

I programmi a disposizione sono:

262.2.8   Linguaggio

Se la variabile LANG è configurata correttamente, i messaggi appaiono in lingua italiana, ma non tutti, dove mancano le traduzioni appaiono in inglese o in tedesco.(2)

È importante sapere che Beenden significa terminare, ovvero, «fine lavoro».

262.2.9   Stampa

StarOffice è (almeno in teoria) in grado di gestire alcuni tipi di stampanti diversi da PostScript. Utilizzando lpr (cioè il sistema di stampa BSD, o uno compatibile), è sufficiente avere predisposto un filtro di stampa adatto a convertire il formato PostScript in quello della propria stampante. Quando si stampa, quindi, si deve scegliere il tipo di stampante lp, eventualmente modificando la riga di comando. Di solito è sufficiente specificare la voce corrispondente alla stampante o al filtro di stampa più adatto alle proprie esigenze.

figure/staroffice-impostazione-stampante

Figura 262.2. Richiamando l'impostazione della stampante, vengono proposti diversi tipi di driver, ma se il proprio sistema è configurato correttamente, dovrebbe essere sufficiente selezionare il tipo standard: lp.

figure/staroffice-comando-di-stampa

Figura 262.3. La riga di comando per ottenere la stampa può essere modificata a seconda delle esigenze, per esempio si può cambiare l'indicazione della voce del file /etc/printcap e di altre indicazioni. Di solito, non serve alcuna intestazione, in tal caso, l'opzione -T non serve e può essere cancellata.

262.2.10   Semplificazioni nella distribuzione Debian

La distribuzione GNU/Linux Debian organizza un pacchetto speciale, per installare StarOffice 3.1. Il nome del pacchetto in questione è staroffice3, e con questo basta procurarsi i file che compongono la distribuzione originale di StarOffice 3.1 e collocarli nella directory /tmp/. L'installazione del pacchetto Debian, attraverso l'avvio degli script di installazione, provvede a installare anche i file di StarOffice, predisponendo tutti gli accorgimenti necessari a garantire il suo funzionamento corretto.

Il pacchetto staroffice3 organizza anche alcuni script che avvolgono gli eseguibili originali. Questo serve a controllare all'avvio che tutto sia in ordine, e se necessario ad avviare prima l'installazione personale del programma. In questo modo, vengono creati automaticamente anche i file ~/.sd.sh e ~/.sd.csh, che poi vengono caricati automaticamente, senza la necessità di manomettere la configurazione della propria shell.

In breve, se si utilizza la distribuzione Debian, l'installazione di StarOffice 3.1 diventa un'operazione banale.

Se si vuole disinstallare StarOffice 3.1, quando questo è stato installato con l'aiuto del pacchetto Debian a cui si fa riferimento, basta disinstallare il pacchetto: i suoi script di disinstallazione provvedono a eliminarlo.

262.3   StarOffice 5.1

StarOffice nella versione 5.1 torna a essere accessibile gratuitamente, con una licenza che consente espressamente la duplicazione per uso interno. Quello che conta è acquisire «correttamente» il pacchetto degli eseguibili binari, da una fonte autorizzata. A questo proposito, la stessa Sun Microsystems vende il CD-ROM (senza assistenza) a un prezzo molto basso. Comunque, è bene non fare confusione: non si tratta di software libero, ma di software gratuito, almeno per ora.(3)

A questo punto della sua evoluzione, StarOffice è disponibile solo su piattaforma i386 e simili, e richiede molta memoria centrale: 64 Mibyte, anche se teoricamente ne basterebbero solo 32. Per quanto riguarda GNU/Linux, è importante poter disporre di un kernel relativamente recente, sono indispensabili le librerie GNU C Library (ovvero /lib/libc.so.6*), ed è necessario che X sia messo in funzione con una risoluzione di almeno 256 colori (8 bit).

262.3.1   Archivio di partenza, documentazione e installazione nel sistema

La versione GNU/Linux di StarOffice 5.1 è distribuita in pratica in un solo archivio tar, che non è compresso perché i file che contiene sono già stati compressi in precedenza. Il file in questione è so51a_lnx_39.tar, oppure potrebbe trattarsi di un nome simile in caso di edizioni successive, anche se attribuibili sempre alla stessa versione 5.1. Il contenuto di questo file deve essere estratto da qualche parte, per esempio in una directory temporanea:

tar xvf so51a_lnx_39.tar

Come si vede, in questa fase conviene agire con i privilegi dell'utente root. Dopo aver estratto il contenuto dell'archivio, si ottengono due sottodirectory: in una si trova la documentazione (so51inst/documentation/), che dovrebbe essere distribuita in forma di file PDF, e nell'altra (so51inst/office51/) si trovano una serie di file che vengono usati nell'installazione.

cd so51inst/office51

Conviene spostarsi nella directory contenente i file necessari all'installazione, come si vede nell'esempio. Qui si dovrebbero trovare un paio di file di testo: LICENSE, che è bene leggere prima di iniziare l'installazione, e README che riepiloga le informazioni salienti sull'installazione del pacchetto.

Per iniziare l'installazione basta avviare l'eseguibile setup, tenendo conto però che è necessario farlo a partire dall'ambiente grafico.

La prima volta che si installa il pacchetto nel sistema, è bene utilizzare l'opzione /net, in modo da renderla disponibile a tutti gli utenti:

./setup /net

A questo punto, il programma di installazione si avvia e comincia a mostrare le finestre di dialogo attraverso le quali guida l'amministratore all'installazione dell'applicazione.

Viene mostrato il testo del file README e del file LICENSE, e per quest'ultimo viene richiesta l'approvazione esplicita del suo contenuto. Successivamente si passa alla selezione dei componenti che si vogliono installare: in condizioni normali si seleziona tutto, «installazione standard», e questo evita di essere interrogati ulteriormente a questo proposito. Dopo questa fase, subito prima di passare all'installazione dei file, viene richiesta la directory in cui dovrà risiedere l'applicativo. In questa situazione, è consigliabile limitarsi a due sole alternative: /opt/Office51, oppure /usr/local/Office51.

Purtroppo, l'installazione generale non basta: ogni utente che vuole usare l'applicativo deve avviare una sua configurazione, attraverso la quale verrà anche invitato a registrarsi personalmente (anche se per questo non si è obbligati espressamente).

262.3.2   Installazione personale e avvio

Una volta che i file di StarOffice sono stati installati nel sistema dall'amministratore, supponendo che questo sia avvenuto nella directory /opt/Office51/, l'utente che vuole farne uso deve configurarlo la prima volta, e questo sempre attraverso l'interfaccia grafica:

/opt/Office51/bin/setup

Questa volta, oltre a chiedere l'approvazione della licenza d'uso, l'utente è invitato a inserire i propri dati, allo scopo di effettuare la registrazione. La compilazione di questa mascherina non è indispensabile per il funzionamento di StarOffice, e questo è un punto in più a favore di questo prodotto.

Successivamente viene chiesto di precisare il tipo di «installazione» che si intende eseguire. Infatti, devono essere installati alcuni file, e si può scegliere tra l'installare solo il minimo indispensabile, «installazione workstation standard», oppure l'installazione dell'applicativo completo in una sottodirectory della propria directory personale. In condizioni normali, gli utenti sceglieranno la prima ipotesi. In ogni caso, questi file vanno installati da qualche parte, ed è normale che questo avvenga nella directory ~/Office51/.

A partire dalle versioni 4.* di StarOffice, è stato introdotto il file .sversionrc nella directory personale degli utenti che hanno installato la sua configurazione. All'interno di questo file sono elencate le versioni installate dell'applicativo, assieme al percorso dell'eseguibile da avviare. Se l'utente ha già installato personalmente una copia dell'applicativo, che poi ha cancellato manualmente, e adesso vuole reinstallarne la configurazione, deve prima cancellare in questo file la riga che vi fa riferimento, altrimenti il programma propone di modificare l'impostazione dell'installazione precedente, anche se questa non c'è più.

L'avvio dell'applicativo, una volta completate le fasi di installazione e di configurazione avviene per mezzo dell'eseguibile soffice, meglio se con tutto il suo percorso iniziale:

/opt/Office51/bin/soffice &

262.3.3   Stampa

In generale, se il proprio sistema GNU/Linux è stato configurato correttamente per ciò che riguarda la stampa, in modo che attraverso il comando lpr possano essere stampati file PostScript, non c'è bisogno di modificare l'impostazione predefinita di StarOffice sulla stampa. Eventualmente, l'amministratore del sistema potrebbe valutare la possibilità di ritoccare qualcosa attraverso il programma spadmin:

/opt/Office51/bin/spadmin

262.4   Netscape

Netscape Communicator è prodotto dalla Netscape Communications Corporation (<http://www.netscape.com>). Si tratta di un cliente integrato per diversi tipi di protocolli Internet, in particolare: HTTP, FTP e GOPHER, oltre che per la posta elettronica e i gruppi di discussione.

Recentemente, la Netscape Communications Corporation ha dichiarato ufficialmente di rilasciare il suo prodotto, nella versione normale, in forma gratuita per qualunque piattaforma.

figure/netscape-free

Figura 262.4. Annuncio ufficiale del rilascio gratuito del prodotto.

Da quando è stata annunciata la disponibilità gratuita di questo prodotto per tutti gli utilizzatori, quasi tutte le distribuzioni GNU/Linux includono questo programma all'interno dei loro pacchetti di programmi, per cui l'installazione non dovrebbe essere più un problema.(4)

262.4.1   Configurazione

Ogni utente ha una propria configurazione di Netscape e una propria gestione della memoria cache delle pagine visitate di recente. La prima volta che viene avviato, viene richiesta l'accettazione esplicita delle condizioni della licenza d'uso, e quindi viene creata la directory ~/.netscape che poi si articola ulteriormente.

netscape[Invio]

figure/netscape-accept

Figura 262.5. Quando un utente avvia per la prima volta Netscape, viene richiesta l'accettazione esplicita della licenza d'uso. Trattandosi di un prodotto proprietario, per quanto gratuito, è bene leggere e verificare la licenza.

figure/netscape-setup

Figura 262.6. Dopo l'accettazione della licenza, viene creata una directory per contenere la configurazione e la memoria cache delle pagine visitate.

La configurazione di Netscape è abbastanza intuitiva. In generale vi si accede attraverso il menù Edit, selezionando la voce Preferences.

figure/netscape-preferences

Figura 262.7. La configurazione di Netscape, attraverso la selezione della voce Preferences, dal menù Edit.

262.4.2   Tempi morti

Un problema che riguarda un po' tutti questi programmi cliente, sono i tempi morti. Questi programmi, quando tentano di accedere a un risorsa senza riuscirci, restano a lungo in attesa prima di restituire una segnalazione di errore. Se si utilizza, o si gestisce, un servente DNS e questo non risulta raggiungibile, oppure a sua volta non riesce a raggiungere gli altri serventi DNS di livello superiore, le attese sono dovute al ritardo nella risposta nella risoluzione dei nomi.

La prima volta che si avvia Netscape, questo cerca di raggiungere la pagina http://home.netscape.com.

Quando si vuole utilizzare Netscape semplicemente per delle attività locali e si notano questi problemi nelle risposte, se si gestisce un servente DNS locale che, almeno temporaneamente, non ha accesso alla rete esterna, si può provare a disattivarlo utilizzando il comando seguente:

ndc stop[Invio]

In seguito, per riattivarlo, basterà utilizzare il comando opposto.

ndc restart[Invio]

262.5   XV

XV è un applicativo proprietario di tipo shareware, anche se abbastanza permissivo, per l'elaborazione di immagini. È relativamente completo, nel senso che consente di effettuare un buon numero di operazioni e trasformazioni. Il suo funzionamento è un po' insolito e le prime volte possono sfuggire molte delle sue buone qualità.

262.5.1   Avvio di XV

xv [opzioni] [file ...]

L'eseguibile xv è quello che svolge tutto il lavoro. Si tratta di un programma interattivo e solitamente non viene usata alcuna opzione e nemmeno alcun nome di file. Quello che si ottiene è una finestra di presentazione sulla quale basta portare il cursore e fare un clic con il terzo tasto per ottenere il pannello di controllo del programma.

figure/xv-banner

Figura 262.8. All'avvio dell'eseguibile xv senza argomenti, viene visualizzata questa immagine. Basta portavi sopra il puntatore del mouse e fare un clic con il terzo tasto per fare apparire il pannello di controllo.

La finestra che contiene questa immagine di presentazione è quella utilizzata per mostrare le immagini che si elaborano, o che semplicemente si vogliono visualizzare.

XV potrebbe essere utilizzato anche solo come mezzo per visualizzare delle immagini. In tal caso, indicando i nomi dei file nella riga di comando dell'eseguibile, si ottiene la visualizzazione del primo nella finestra iniziale, e le operazioni più semplici possono essere compiute attraverso l'uso della tastiera. La tabella 262.1 elenca i comandi che possono essere impartiti attraverso la tastiera per ottenere lo scorrimento, la rotazione e l'ingrandimento delle immagini.

Tastiera Descrizione
Spazio Passa all'immagine successiva.
m Ingrandisce l'immagine al massimo consentito dallo schermo.
n Riporta l'immagine alla sua dimensione normale.
t Ruota di 90 gradi in senso orario.
h Rovescia l'immagine orizzontalmente.
v Rovescia l'immagine verticalmente.
q Termina l'esecuzione del programma.

Tabella 262.1. Alcuni comandi utili per l'uso di XV come visualizzatore di immagini.

262.5.2   Controlli

Come accennato precedentemente, portando il puntatore del mouse sull'immagine e premendo il terzo tasto appare il pannello di controllo di XV. La parte centrale di questo mostra un elenco di file di immagini. Questo potrebbe essere vuoto se il programma è stato avviato senza argomenti, come nel caso mostrato nella figura 262.9.

figure/xv-controlli

Figura 262.9. Il pannello di controllo di XV.

Tutto attorno a questa zona centrale appaiono una serie di pulsanti grafici, che permettono di accedere a menù nascosti oppure eseguono subito delle funzioni particolari.

262.5.3   Caricamento, salvataggio, scorrimento e stampa

I pulsanti grafici posti alla destra dell'elenco di file sono particolarmente importanti. La figura 262.10 mostra un elenco di immagini e i pulsanti di cui si parla.

figure/xv-controlli-principali

Figura 262.10. Le funzioni principali del pannello di controllo di XV.

La tabella 262.2 elenca le funzioni riferite a questi pulsanti.

Nome Descrizione
Previous Visualizza l'immagine precedente dell'elenco.
Next Visualizza l'immagine successiva dell'elenco.
Load Carica un file, lo aggiunge all'elenco e lo visualizza.
Save Salva un'immagine, eventualmente cambiandone il formato o il nome.
Print Stampa l'immagine selezionata.
Delete Elimina un'immagine dall'elenco oppure cancella il file corrispondente.

Tabella 262.2. Alcuni comandi utili per l'uso di XV come visualizzatore di immagini.

262.5.4   Funzionalità di uso frequente

Nella parte inferiore del pannello di controllo appaiono alcuni pulsanti con significati che possono apparire più o meno oscuri, fino a quando non si è appreso il loro funzionamento. La figura 262.11 mostra questa serie di pulsanti.

figure/xv-controlli-inferiori

Figura 262.11. Le funzionalità di uso frequente, poste nella parte inferiore del pannello di controllo di XV.

I pulsanti che non possono essere utilizzati, in funzione del contesto, sono offuscati. Molte di queste funzioni fanno riferimento a una zona dell'immagine selezionata. Questa zona può essere definita utilizzando il mouse, puntando il cursore su un punto nella finestra contenente l'immagine, premendo il primo tasto e trascinando. I pulsanti grafici della prima fila sono particolarmente importanti:

  1. copia la zona selezionata dell'immagine visualizzata;

  2. taglia la zona selezionata dell'immagine visualizzata;

  3. riproduce la zona copiata o tagliata precedentemente;

  4. cancella il contenuto di una zona;

Per riprodurre una zona copiata o tagliata precedentemente, è necessario prima selezionare l'immagine su cui intervenire (potrebbe essere la stessa di origine). Quindi occorre selezionare la zona di destinazione, nel solito modo, attraverso un'operazione di trascinamento del mouse. Per facilitare tutto questo si può usare lo stesso pulsante grafico di riproduzione della zona ritagliata: la prima volta che viene richiamato evidenzia un rettangolo nell'immagine attuale che può essere spostato dove serve, trascinandolo con il mouse; la seconda volta che viene richiamato, incolla il ritaglio in quel punto.

Quando di un'immagine serve solo una parte, basta selezionare la zona nel solito modo, attraverso il mouse. Quindi, utilizzando il pulsante <Crop> si ottiene una nuova immagine contenente solo il pezzo selezionato precedentemente. Eventualmente, si può evitare questo metodo utilizzando al suo posto il salvataggio della sola zona selezionata.

Un'altra funzionalità importante, racchiusa in questa parte del pannello di controllo, è il pulsante <Grab>. Attraverso questo è possibile catturare una finestra o una zona dello schermo.

262.5.5   Menù

Nella parte superiore del pannello di controllo appaiono alcuni pulsanti grafici che in realtà richiamano diversi menù. Possono apparire più o meno oscuri, fino a quando non si è appreso il loro funzionamento. Il manuale di XV è il punto di riferimento migliore per apprendere l'uso di queste funzioni. La figura 262.12 mostra questo sistema di menù.

figure/xv-controlli-superiori

Figura 262.12. Il sistema di menù posto nella parte superiore.

In particolare, con il pulsante <Windows> è possibile selezionare un menù contenente un po' di tutto. Attraverso la funzione Visual Schnauzer si ottiene un gestore di file (file manager) per la ricerca e la visualizzazione in anteprima delle immagini da caricare. La figura 262.13 mostra l'aspetto di questo gestore di file.

figure/xv-visual-schnauzer

Figura 262.13. Il gestore di file di XV.

262.6   Riferimenti

Appunti di informatica libera 2001.01.30 --- Copyright © 2000-2001 Daniele Giacomini --  daniele @ swlibero.org

1) Oltre alle considerazioni di carattere tecnico per motivare la scelta di una versione così antiquata, è importante notare che la versione 3.1 disponeva di una licenza molto chiara per la parte che riguarda l'utilizzo «non-commerciale», al contrario delle versioni immediatamente successive. Con l'acquisizione del prodotto da parte della Sun Microsystems, la versione 5.1 ha offerto il prodotto gratuitamente, con una licenza non ambigua.

2) Infatti, si tratta di un'azienda tedesca.

3) La Sun Microsystems non consente la ridistribuzione del prodotto, benché questo sia gratuito, a meno che sia stato ottenuto un permesso esplicito dalla Sun stessa. In particolare, alle scuole è consentito di firmare una licenza apposita, nella quale viene consentito espressamente di distribuire l'applicativo al personale di facoltà e agli studenti, purché queste persone accettino a loro volta le condizioni della licenza. Per ottenere questo risultato, è necessario spedire una copia firmata di questa licenza specifica, che si ottiene dal sito della Sun.

4) La distribuzione Debian predispone un pacchetto per l'installazione di Netscape a partire dall'archivio originale, che deve essere collocato nella directory temporanea: /tmp/.


Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome applicazioni_proprietarie.html

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