i colleghi di 1^ scelta per di la'

Giovanni Emanuel, 

Alda Borelli, 

Arturo Diotti 

Ellen Terry, 

Ciro Galvani

Virgilio Talli

Gramatica Irma ed Emma

Memo Benassi

Ines Cristina

GIOVANNI

 EMANUEL

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nel 1877

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nel 1885

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più tardi

Giovanni Emanuel (Morano Po, Casale, 1848 – Torino 1902) non è un figlio d’arte, ma un ex-impiegato del Ministero dell'Agricoltura che, dopo aver assistito ad una recita di Ernesto Rossi, si sente inesorabilmente attratto verso il teatro, così studia recitazione ed è scritturato nella Compagnia Bellotti-Bon come secondo brillante.  Passa per varie compagnie di infimo ordine con lo scopo di essere "primo attore", poi cerca la qualità, fino ad affermarsi "primo amoroso" e poi, nella Compagnia Salvini-Boldrini, "primo attor-giovane".

E’ di temperamento perennemente scontento, un po’ attaccabrighe: per ottenere parti di rilievo intenta anche una vertenza giudiziaria contro i capocomici, e poiché la vertenza non gli è favorevole  «allora, durante una rappresentazione di “Elisabetta regina d'Inghilterra” di Paolo Giacometti, lanciò dal proscenio un'invettiva contro i capo comici, il tribunale, la polizia e i preti; tanto che fu arrestato e rimase rinchiuso per nove giorni a Castel S. Angelo a Roma». (Francesco Possenti, I teatri del primo Novecento, Orsa Maggiore, 1987)

Nel 1873 diventa capocomico e può dar sfogo alla sua vena “naturalistica, in reazione alla corrente romantica. Nelle sue formazioni militano prime donne eccezionali: Giacinta Pezzana, Virginia Reiter, Adelina Marchi, Teresa Boetti Valvassura, Virginia Marini  e Graziosa Glech.

Alla sua compagnia “Teatro dei Fiorentini” approda nel 1879 Eleonora Duse, la prima donna è Giacinta Pezzana: di quello stesso anno è il successo con “Teresa Raquin” di Zola.

ALDA 

BORELLI

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Alda (1882-1964), sorella della più famosa e fascinosa Lyda Borelli (di cui si diceva che non recitava bene, ma “bella”), figlia d’arte, moglie dell’attore Alfredo De Sanctis, ha recitato con attori del calibro di Ruggero Ruggeri e Virgilio Talli, interpretando le opere degli artisti più famosi del tempo, da D’Annunzio a Pirandello. Dalla sua compagnia escono grandissimi attori, tra cui Gino Cervi e Vittorio Gassman

ARTURO 

DIOTTI

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Arturo Diotti, attor giovane con ruolo di amoroso nella compagnia Rossi - Checchi – Duse.  

Di lui si parla come di un "timido innamorato", ammiratore fino all'idolatria della Divina, circolano anche voci e pettegolezzi su un presunto amorazzo con la capocomica. Nel 1885, durante la tounée in Sudamerica (quella della tresca Duse-Andò) si ammala di febbre gialla e muore, che sfiga.

ELLEN 

TERRY

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Alice Ellen Terry, (1847-1927) figlia d'arte, anzi onorata discendente di una stirpe di attori inglesi, è ricordata oggi per le interpretazioni shakespeariae e per essere la madre del poliedrico Edward Gordon Craig.

Nata a Coventry nel 1847 (mori a Tenderten [Kent] nel 1928), ha il suo esordio  a Londra nel 1856 con Charles Kean. Nel 1903 assume anche la gestione dell'Imperial Theatre, dove rappresenta opere di Ibsen e Shakespeare con  i discussi scenari disegnati dal figlio.  Continua a recitare saltuariamente fino al 1925. Ha lasciato un interessante libro di memorie "Il racconto della mia vita" (edito nel 1908).

CIRO 

GALVANI

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Ciro Galvani (1867-1956), pure lui è un ammiratore-innamorato della Divina, suo fedele compagno di scena. 

Entrato nella compagnia della Duse nel 1894, le è vicino  anche nella rentrée del 1921.  

E’ contemporaneamente attore e disegnatore-caricaturista di mestiere: suoi sono diversi ritratti umoristici dell’attrice.  

Ormai anziano, racconta al critico Orio Vergani la versione per la quale la Duse avrebbe messo le corna al marito con l’Andò, per ripagarlo dell'infedeltà con Irma Gramatica. 

VIRGILIO TALLI

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L'attore Virgilio Talli (Firenze 1858 - Milano 1928) è stato un apprezzato attore, nonché un instancabile direttore di compagnie e “regista”. Con lui lavorarono grandissimi interpreti : Adelaide Tessero, Ermete Novelli, Enrico Reinach, Flavio Andò, Irma Gramatica, Oreste Calabresi, Ruggero Ruggeri, Alda e Lyda Borelli, Maria Melato, Sergio Tofano. Ha sempre avuto una spiccata preferenza per un repertorio “contemporaneo”, è stato il primo a mettere in scena opere di Henri Becque  ( “I corvi” 1891).

Dirige nel 1904 la messa in scena de "La figlia di Jorio" con Irma Grammatica al posto di Eleonora Duse nella parte di Mila: è questo il primo effettivo successo del teatro dannunziano. Dopo questa mancata collaborazione artistica, la Duse e il Talli si incontrano (poche volte) e si scrivono (molto di più), progettano di organizzare eventi, tournée, ma non vanno oltre ad una “Fernanda” di Sardou e a “L’Albergo dei Poveri” di Gorkij.

IRMA GRAMATICA

 

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Irma e Cesco Baseggio nel film "Orizzonte dipinto" di Guido Salvini (1941)

 

(Fiume 1870 ? - Firenze 1962)

Irma affronta la prima tournée giovanissima, quale membro della compagnia di Cesare Rossi, di cui fa parte anche Eleonora Duse. Siano nel 1885, Irma è appena uscita dal collegio delle Dorotee di Firenze, dove l’hanno messa i genitori, che tanto contano su di lei, in quanto è graziosa ed ha una bella voce, ed hanno così deciso di darle un’educazione regolare. 

I genitori sono persone legatissime al mondo teatrale: il padre Domenico Gramatica è un suggeritore, e la madre Cristina Gandil (ungherese) una sarta teatrale.

Nel 1904 Irma è Mila di Codro, la  protagonista della dannunziana “La figlia di Jorio” al posto della Duse.

E’ un’attrice tormentata ed inquieta, con una dizione tagliente ed un'economia gestuale, che può essere  scambiata  per superficialità e scarso coinvolgimento nell’interpretazione, mentre è invece lavoro di  perenne ricerca di profondità.

Si ritira presto dalle scene, verso gli anni ’30, ricomparendo saltuariamente in alcuni film: chi non la ricorda interprete con la sorella de “Le sorelle Materassi” di Ferdinando Maria Poggioli nel 1943 ? (chi non lo ha visto provveda …)

EMMA GRAMATICA

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caricatura di 

Onorato

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con Marco Praga

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(Fidenza 1876? - Ostia 1965)

Dire oggi Emma Gramatica significa veder materializzarsi davanti agli occhi le immagini dei film in cui compare oramai vecchietta, ora dolce ora stizzosa, anzi al limite della demenza senile, come affermava mia nonna, che si arrabbiava sempre per l’immagine che l’attrice dava della vecchiaia.

Sin dall’infanzia respira aria di teatro viaggiando al seguito dei genitori (il suggeritore e la sarta già citati), mentre la sorella maggiore è già lanciata nella sua carriera. Ha la voce chioccia ed è tutt’altro che avvenente, tanto che in molti – Duse compresa – le consigliano di lasciare perdere. Lei invece persevera, oltre ai già citati “limiti”, possiede infatti decisione e volontà di ferro, associata ad un’incredibile versatilità - e  naturalezza - che le consente di affrontare un repertorio estremamente vario. 

Si forma come la sorella maggiore all’ombra di grandi personaggi: Eleonora Duse, Flavio Andò, Claudio Leighed, Virginia Reiter. Ermete Novelli, Ermete Zacconi, Alfredo De Sanctis , Ruggero Ruggeri, dai quali  - molto democraticamente – prende pregi e difetti.

DOMENICO "MEMO" BENASSI

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Benassi e Luisella Beghi nel film "Orizzonte dipinto" di Guido Salvini (1941)

 

 

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nell'ultima compagnia della Duse 

(Stati Uniti, 1924)

(Sorbolo - Parma 1891, Bologna 1957)

Memo Benassi è nato come violoncellista, ed è diventato attore  solo in seguito. E’ un artista dotato, espressivo e di grande presenza scenica, e fa una rapida carriera nonostante la cadenza parmense e la voce nasale e ingolata.

Nel 1921 l’incontro che segna il suo destino: la Duse lo vuole nella sua compagnia: è “lo straniero” ne “La donna del mare”  di lbsen, e “il figlio” nella “Porta chiusa” di Marco Praga. Segue Eleonora anche negli Stati Uniti nel 1924, dove è Osvaldo negli “Spettri” di lbsen. Recita anche come Leonardo ne “La città morta” di D'Annunzio.

Svanita la Duse, recita con Irma Gramatica, ed è poi primo attore con Emma Gramatica fino al 1928. 

Nel 1929-30 partecipa agli spettacoli ZA BUM e nel 1938 forma una Compagnia con Rina Morelli e nel 1939 con Laura Carli.

Dotato di un viso mobilissimo ed espressivo e di straordinaria presenza scenica, affronta e riesce a far accogliere al pubblico impegnativi testi, italiani e stranieri, recitando con originalità ed estrosità. 

Di lui è stato detto sia stato l’unico “erede” dell’arte dusiana, ed in effetti Memo è il più promettente tra gli attori della generazione post-dusiana. Charlie Chaplin, che ha visto recitare la Duse a Los Angeles nel '24, ricorda. « … l’accompagnava un’eccellente compagnia italiana. Prima della sua entrata in scena un giovane e bell’attore fornì una prestazione superba, tenendo magnificamente il palcoscenico. Come avrebbe fatto la Duse a superare la straordinaria prestazione di questo giovanotto? Poi,…»

  (Charlie Chaplin, La mia autobiografia, Milano, Mondadori, 1977)

INES CRISTINA in ZACCONI

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E’ figlia d’arte ma non è mai stata una “grande”, e nemmeno nella compagnia del marito Ermete Zacconi diventa prima attrice, si prende comunque una rivincita come madre e capostipite di artisti: sua figlia (del primo matrimonio) Margherita Bagni (pure attrice) sposa Renzo Ricci e sua nipote Nora Ricci, è stata a sua volta moglie di Vittorio Gassman.

Nel 1900 è Bianca Maria ne “La Città morta” di D’Annunzio, con la Duse nel ruolo di Anna,

e al rientro della Divina sul palcoscenico assume la doppia funzione di attrice e di mediatrice tra questa e il proprio marito Ermete Zacconi: un profondo legame fatto di rispetto, ammirazione ed affetto la lega Ines ad Eleonora.