Matilde non era certo una bellezza: grossa e tozza, sgraziata, ma intelligente, estroversa, gesticolante:  “Quando vi sento ridere penso che Balzac doveva avere la vostra risata !” (Anatole France).  

Giornalista, scrittrice prolifica, intellettuale, a Napoli faceva parte dell’ambiente colto e progressista, ma aveva legami in tutti gli ambienti e strati sociali. Fu anche candidata al premio Nobel assieme a Grazia Deledda (1926).

Divideva con D’Annunzio il traduttore francese dei propri libri (Georges Herelle), era amica dei più famosi personaggi della cronaca rosa e non di allora: di Isadora Duncan, di Eleonora Duse ed anche del conte Giuseppe Primoli (si dice anzi che la loro amicizia sfiorasse l’amore), e ad entrambi rimase legata per tutta la sua vita, intessendo con loro – tra l’altro - una fitta corrispondenza. Per Eleonora, in particolare, Matilde fu un punto di riferimento costante.

Matilde Serao, Eleonora Duse,

Paolo Tosti 

Matilde ed Eleonora 

a St. Moritz