ASTRI D'AURA (Prefazione di Carlo Villa - 1986)

SEDUTO SUL FAR DELLA SERA  

Non prendermi la mano
Per condurmi sulle strade della gente
Lasciami qui così senza parlare
Sotto questo cielo di rame
Sfiorato dal primo soffio del tramonto

La mia pelle è morbida e dura
Alle carezze impassibili
Sempre giovani e rugose del tempo
Che non può avere catene
Lungo il viottolo oscuro dell'infinito

Non so dove vada il sangue
Che mi scorre dentro
Tra nostalgia e malinconia

La redola è stretta e sassosa
E non sei tu quello che si vede
Riflesso sull'acqua ruscellata dell'essenza

Ecco, non ho parole
E ho tante cose da dire
Rispondo nel silenzio ad un mio segreto
Che neppure io so cosa sia

Non prendermi la mano
Per condurmi sulle strade della gente
Lasciami qui così senza parlare
Seduto sul far della sera

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