FAUSTO SARLI .... che c 'entra costui ?

presto detto, si tratta del sarto presso il cui laboratorio è stato realizzato il restauro degli abiti della Divina, di proprietà della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

«Trenta abiti di pizzi trasparenti, rasi e velluti consunti, sete mirabili che non si fabbricano più. Sono lacerati, punteggiati da macchioline di ruggine e, piccolo mistero, di sangue. Valgono due miliardi, portano i segni dei tempo, e se potessero parlare racconterebbero storie, emozioni, sentimenti di una divina. Li ha indossati Eleonora Duse in palcoscenico nei primi anni dei secolo, li hanno firmati grandi sarti dell'epoca, tra cui Mariano Fortuny. Sono stati affidati per il restauro a Fausto Sarli. Tre sono appena arrivati a Roma. Gli altri sbarcheranno nella capitale poco alla volta.

Abito di 

Mariano Fortuny

 "Aver avuto l'incarico è un grande onore. E una enorme responsabilità. Tutto il lavoro dovrà essere terminato entro il luglio dei 2001 - dice il sarto che è stato selezionati tra i migliori atelier dei mondo - La Fondazione Cini, proprietaria dei vestiti, ha già deciso di fare una mostra all'isola San Giorgio a Venezia per l'agosto di quell'anno". Si potranno vedere anche accessori, gioielli, orologi tra cui un Cartier d'oro, cimeli, lettere di D'Annunzio che con la Duse ha avuto una lunga e tormentata storia d'amore. A donarli alla Fondazione è stata Sister Mary, nipote della diva che si è fatta suora a vive negli Stati Uniti.

Bauli e bauli. Da cui sono usciti storie e merletti. Drammi e strascichi. Sarli sfiora con mani lievi e rispettose i tre vestiti. Stesso colore chiaro. La tunica di Fortuny, valore sessanta milioni, è in crespo di seta con stampe dorate. Una macchiolina e un piccolo foro sul petto, tracce di sporco sull'orlo. Un altro, valutato trenta milioni circa, è in seta avorio con ricami di microperline e tracce di sangue ovunque. Il terzo, il più bello, è in seta crema con applicazioni di merletto. E' lunghissimo.

Abito della 

Maison Worth

"Ancora non abbiamo notizie certe sull'altezza dell'attrice. A giudicare dai vestiti potrebbe essere stata sopra il metro e settanta. Ma sappiamo che aveva il 35 di piede. Probabilmente portava vestiti fino a terra e ne alzava l'orlo con la mano. Secondo le nostre misurazioni aveva la taglia 42 di petto e la 44 di fianchi". Cinque ricamatrici sono al lavoro. Riprenderanno punto per punto le trame logore degli abiti. Poi si passerà alla smacchiatura.. Restauro delicatissimo. Che durerà quasi due anni. "Questi vestiti non hanno nemmeno un punto a macchina. E al posto delle chiusure lampo ci sono decine e decine di gancetti. Per chiuderli ci vuole un'ora" ...»  (Paola Pisa, Gli abiti della Duse tornano a brillare, “Il Messaggero”, 07-11-99)

«Stilista tra i più creativi dei nostri tempi, è uno dei nomi più prestigiosi dell'alta moda romana. Nato a Napoli, abbandona gli studi economici per dedicarsi alla moda. Si forma stilisticamente presso prestigiose case quali Schubert e De Luca, per poi fondare un proprio atelier a Napoli verso la fine degli anni '50. Incoraggiato dai continui successi, apre un secondo atelier a Roma, in via Veneto. Le sue collezioni fanno scalpore ovunque vengano presentate; la perfezione dei tagli e l'originalità dello stile conquistano giornalisti e clienti.

I metodi e le tecniche utilizzati sono sempre quelli artigianali della tradizionale alta moda. Un esercito di sarte, modelliste, tagliatrici, lavorano ai suoi modelli, seguendo le regole dell'antica sartorialità, e Sarli segue personalmente ogni collezione in tutte le sue fasi.  

I suoi modelli sono un vero esercizio di stile e di bravura sartoriale. Il risultato di una ricerca stilistica in continua evoluzione».

(http://www.sarlicouture.it/sarli.htm)

Il lavoro di "restauro"

Un "antenato"  sarto

L'eleganza della "nostra"

Quant'Altro