Compagnia dei Cangurotti
|
Coffs Harbour-Brisbane (435 km) La giornata comincia con una segnalazione
del Roby (una imposizione...) che riguarda uno strano posto sulla strada appena
dopo la partenza che si chiama Big Banana. Tutti guardano subito Cecco, ma
appare subito evidente che si tratta di una piantagione al cui ingresso si trova
un bananone di svariati metri di lunghezza: una manna per il buon Roby e
per le sue foto artistiche… Nelle nostre mitiche guide punti troviamo
uno dei posti più particolari di questa porzione di costa del New South Wales
settentrionale (o è South o è settentrionale, cazzo! Decidiamoci!): Byron Bay,
luogo scoperto dal navigatore nonno del famoso poeta inglese. Affascinati e spaventati dai deltaplani
che si gettano nel vuoto per poi librarsi nell’aria, ci concediamo una
brevissima sosta a Lennox Head, confidando nella possibilità di tuffarci ben
presto nuovamente nell’oceano infinito e libero che si distende innanzi a noi. Oltre ad essere descritta come una
spiaggia bellissima e un luogo mitico di vacanza e di surf, Byron Bay è famosa
per essere il punto più orientale del continente australiano (The most easterly
point of mainland Australia, come recita il
cartello), ed il suo faro bianco è
uno dei più potenti dell’emisfero australe. C’è un vento fortissimo, è difficile
camminare diritti giù per il sentiero, ma tutti vogliamo arrivare fino in
fondo.. Qualcuno alla fine del percorso presenta una capigliatura per lo meno
ridicola…e viene subito soprannominato Monciccì… non so se rendiamo
l’idea… ci vorrebbe forse una foto… Tornati al riparo dal vento (si fa per dire) pranziamo a base di paninazzi in un selvaggio barettino dove si ascoltano i Red Hot e tutti sembrano surfisti: a chi non sembra di essere sul set del mitico “Point Break” di Katherine Bigelow? Nell'attesa del pranzo Roby prova la maschera di Mailpaga, purtroppo sarebbe necessario vedere il filmino per apprezzare appieno l'esibizione... In spiaggia non si riesce a
stare: c’è troppo vento e la sabbia sollevata fa persino bruciare la pelle,
ma non possiamo non visitare la splendida cittadina, dove finalmente siamo
sommersi da ciò che ci è fino ad adesso mancato: ragazzi e soprattutto ragazze
in costumi succinti… Le compere sono anche qui obbligatorie: nessuno se ne va
senza un ricordo di questo mitico posto: magliette, camicie hawaiane, cartoline.
Cecco e il Poby cercano inutilmente degli stivali; sembra che non ci sia verso
di trovarli….pazienza! Si riparte a malincuore ma subito
un’altra idea coglie i cagaminchia! Prima di arrivare a Brisbane e dopo tutta
questa natura (quasi) incontaminata bisogna assolutamente visitare la porzione
di costa più cementificata dell’Australia! La Gold Coast! Noi ci fermiamo
nella “capitale”, la Rimini australiana, Surfers Paradise! Grattacieli altissimi, un viale alberato e la spiaggia bianca… ma non c’è nessuno neanche qui, è possibile? Ma dove cavolo sono tutti gli australiani? In fondo queste sono le loro vacanze estive…forse perchè è nuvoloso ed è un giorno feriale... Il nostro bagnetto è interrotto dalle meduse e da un acquazzone, e quindi, dopo aver ovviamente sbagliato strada per colpa del solito Mailpaga (che continua a spacciarsi come l'essere più georeferenziato ma ormai nessuno più ci crede...), ci dirigiamo verso Brisbane e il campeggio; la giornata volge al termine, c’è solo il tempo per una buonissima cena a base di carne (quando ce vuò ce vuò) in una specie di saloon (il "Lone Star") dove ogni mezz'ora le cameriere ballano una specie di can can mimando movimenti del canguro...semplicemente deliziose..… Tornare al campeggio è un pò un
problema...abbiamo perso l'orientamento tra sensi unici e scorciatoie e ci siamo
bellamente persi...ma girovagando sotto un acquazzone alla fine riusciamo a ritrovare la via di
"casa"...
|