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Nella prima vi è uno splendido dossale di altare di Andrea
della Robbia e di fronte un gruppo ligneo con l'immagine della Madonna e
dei due patroni di Radicofani: S. Agata e S. Saturnino.
Nella chiesa di S. Pietro Apostolo, in stile romanico, sono
esposte le maggiori opere di Andrea e Giovanni della Robbia, realizzate in
terracotta invetriata, un materiale che è rimasto inalterato nel tempo,
conservando colori vividi e resistenti. Nelle tavole sono rappresentate la
Crocifissione di Gesu' Cristo, l' incoronazione della Madonna con il
bambino, l' Annunciazione della Vergine.
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Proseguendo il nostro percorso restiamo affascinati dal
Bosco Isabella, voluto e creato da Odoardo Luchini, un ricco borghese,
alla
fine dell'ottocento, situato a ridosso del paese, su un'area sassosa e
scoscesa .
Nel bosco vi è un' assoluta libertà nell' uso di alberi, prati, siepi, specchi d'
acqua, ponticelli e
grotte.
Le specie arboree sono spesso piantate a gruppi e
caratterizzate dai contrasti di colore delle varie tonalità di
verde.
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Nella parte centrale sono inserite le rovine della
fortezza di Radicofani distrutta nel 1555 dalle truppe imperiali: un
bastione è infatti inglobato nel bosco, creando un segno romantico di
voler far rivivere il passato.
Proseguendo per la strada che fiancheggia il bosco, la
nostra attenzione è catturata dalla splendida Villa Medicea, situata lungo
l'antico percorso della Via Francigena, sotto l'imponente Rocca di
Radicofani,.
Costruita verso la fine del Cinquecento dai Medici che ne
fecero un grande albergo, fu, per tutta l' epoca della carrozza,
una delle più importanti e pittoresche tappe del viaggio verso
Roma.
Qui si cambiavano i cavalli, si pagavano i dazi, si
pranzava, si pernottava, si trovava riparo dalle intemperie.
Nel 1603, sempre per ordine di Ferdinando I, fu anche
costruita, di fronte alla Villa Medicea, la bella fontana per abbeverare i
cavalli.
Il percorso dura circa due ore.
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