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La fortezza di Radicofani
Autori: Roberto Porfirio, Alessio Buoni, Gianluca Magini.

Il paese sorge in cima ad una rupe vulcanica costituita da roccia basaltica che si erge a 800 metri sul livello del mare, coronata da un’imponente fortezza che per secoli dominò il valico di confine tra Toscana e il Lazio.

 

LA STORIA

La costruzione di Radicofani è da attribuire ai Carolingi (IX secolo).

Grazie alla sua posizione strategica sulla Via Francigena, nel corso dei secoli s’interessarono a lei Papi (Adriano IV ed Eugenio III) ed imperatori (Federico Barbarossa).

La fortezza divenne la dimora del ladro gentiluomo Messere Ghino di Tacco, le cui gesta sono riportate da Dante nella "Divina Commedia" e da Boccaccio nel "Decamerone". Il "Robin Hood" italiano la occupò due volte: la prima nel 1298 e la seconda nel 1300. Suo padre combatté molto contro il comune di Siena venendo catturato e giustiziato nel 1286 nella Piazza del Campo a Siena.

La fortezza rispecchia fedelmente i criteri di difesa del 1500 con l’abbassamento di torri e mura e la realizzazione dei "Bastioni". La porta di S. Andrea è situata al lato della "Cortina" (il muro che collega i due bastioni).

ITINERARIO DA SEGUIRE

Raggiunto l’interno del "Corpo di Guardia", salendo l’antica scalinata si giunge al piazzale detto della "Scoperta", sulla cui sinistra è possibile notare le antiche mura del 1400 attraverso la "Tenaglia".

Uscendo dal "Bastione San Giovanni" e risalendo le scale in pietra si arriva alla parte più antica del castello, "Il Cassero" detto anche Mastio.

Attraverso il ponte levatoio è possibile entrare nella Torre dove è stato allestito un museo di reperti archeologici.